giovedì 27 novembre 2025

VIOLATE DUE DIRETTIVE EUROPEE

Giovanni LimaAVVOCATI E SOCIETÀ CIVILE AUTOREVOLEZZA E LEGALITÀ otersdponSl4lhgm1gtu0ciahu21il30191h7t84fta83 c3527ht6437glg · VIOLATE DUE DIRETTIVE EUROPEE Fonte: Redazione Economia “Le motivazioni del no della Corte dei Conti al visto Cipess per il Ponte sullo Stretto: violate le direttive europee su Habitat e Appalti Violazione di due direttive europee - una sulla conservazione degli habitat naturali e una sugli appalti - e mancata acquisizione del parere della Autorità di regolazione dei trasporti. Sono queste le motivazioni chiave in base alle quali la Corte dei Conti, lo scorso ottobre, ha negato il visto e la conseguente registrazione alla libera del Cipess, risalente ad agosto, sul via libera al ponte sullo Stretto di Messina. Giovedì 27 novembre la Sezione centrale di controllo di legittimità della Corte dei Conti ha depositato la deliberazione che rendono note le motivazioni. Le due direttive Ue violate Secondo quanto riporta un comunicato, il Collegio, nell’espletamento del controllo preventivo di legittimità, ha ritenuto di assegnare prioritario rilievo alla «violazione della direttiva 92/43/CE del 21 maggio 1992 relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, a causa della carenza di istruttoria e di motivazione della c.d. delibera IROPI»; alla «violazione dell'art. 72 della direttiva 2014/24/UE, in considerazione delle modificazioni sostanziali, oggettive e soggettive, intervenute nell'originario rapporto contrattuale”. Il parere dell’Art Inoltre la Corte rileva la «violazione degli artt. 43 e 37 del decreto-legge n. 201/2011, per la mancata acquisizione del parere dell'Autorità di regolazione dei trasporti in relazione al piano tariffario posto a fondamento del piano economico e finanziario». Con la medesima delibera, aggiunge il comunicato, sono state, altresì, formulate osservazioni relative a ulteriori profili confermati all'esito dell'adunanza, ma ritenuti non decisivi ai fini delle valutazioni finali. Mit: «Già al lavoro per superare i rilievi» «Il ministero prende atto delle motivazioni della Corte dei Conti — scrive il ministero dei Trasporti —. Continua l'iter per la realizzazione del collegamento tra Calabria e Sicilia, anche alla luce della positiva collaborazione con la Commissione europea. Tecnici e giuristi sono già al lavoro per superare tutti i rilievi e dare finalmente all'Italia un Ponte unico al mondo per sicurezza, sostenibilità, modernità e utilità». Palazzo Chigi: «Ampio margine di chiarimento» «Le motivazioni della deliberazione della Corte dei conti sul Ponte sullo Stretto saranno oggetto di attento approfondimento da parte del governo, in particolare delle amministrazioni coinvolte, che da subito sono state impegnate a verificare gli aspetti ancora dubbi». Lo afferma una nota di Palazzo Chigi, spiegando che il governo «è convinto che si tratti di profili con un ampio margine di chiarimento davanti alla stessa Corte, in un confronto che intende essere costruttivo e teso a garantire all'Italia un'infrastruttura strategica attesa da decenni». Ciucci: «Avviato un attento esame» «Abbiamo ricevuto e stiamo esaminando in queste ore le motivazioni della Corte dei Conti, che ad agosto ha approvato il progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina — ha commentato l’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci —. Siamo fiduciosi di poter individuare le opportune iniziative conseguenti alle motivazioni della Corte dei Conti, anche sulla scorta dell’impegno profuso per riavviare la realizzazione del ponte secondo le modalità previste dalla legge speciale approvata dal Parlamento cha ha altresì definito l’opera strategica e di preminente interesse nazionale. È in ogni caso necessario conoscere anche le motivazioni della Corte alla correlata ricusazione del visto al decreto interministeriale (Mit-Mef) n. 190/2025 di approvazione del III atto aggiuntivo alla convenzione fra il Mit e Stretto di Messina, che è previsto che siano comunicate entro i 30 giorni successivi alla delibera del 17 novembre scorso”. https://share.google/sju97XKdJoPKd9PPB
Più leggo le notizie governative e più mi convinco che questo Paese è in preda ad un delirio che di certo non ci porterà niente di buono. Com'è possibile che un ministro della difesa avanzi proposte come il ristabilire la leva obbligatoria senza che il Paese insorge? Com'è possibile che si sfasciano famiglie come quella del bosco senza che ve ne sia alcun diritto e ancor meno alcun motivo? Credo che in un Paese dove dovrebbe vigere la democrazia e la libertà questo dovrebbe essere ancora consentito a ognuno di organizzare al meglio la propria vita. Eppure è stato creato un fatto e non si sa a quale fine. Mentre il Paese reale fatica a tirare avanti questi si dilettano a creare problemi. Evidentemente non hanno ben presente il fatto che governare significa risolvere i problemi e non crearli. Mettono in campo una legge contro il femminicidio, addirittura con l'accordo della pseudo sx, e poi la bloccano, perchè non piace a Salvini e alla Bongiorno. Si proprio a quell'avvocato che ha difeso il figlio di Grillo, che è accusato di stupro, che dirà l'ultima parola sulle modifiche che vogliono apportare. Come si fa a essere in mano a gente con questi conflitti di interesse, si perchè una senatrice non dovrebbe svolgere la libera professione di avvocato mentre in parlamento fa le leggi per poi utilizzarle a favore dei suoi clienti. Eppure nessuno scandalo no, questo per i politici è tutto normale. Così come è normale che un venditore di armi faccia il ministro della difesa e stabilisca di reintrodurre l'esercito di leva. Ciliegina sulla torta: vogliono la separazione delle carriere perchè pensano di sottomettere il potere giudiziario all'esecutivo, cosa di cui il ministro si sta già esercitando, già prima dell'approvazione della legge, il cui referendum cconfermativo si svolgerà nel 2026. E' vero che spesso alcuni giudici sono incapaci e magari alcuni anche corrotti, ma questo non significa affatto che bisogna stravolgere la costituzione per fermare il degrado e/o la corruzione, perchè per questo ci sono già le leggi. Certo è che sorge il dubbio che casi come il polverone suscitato su questo eclatante caso riguardante della famiglia del bosco e l'omicidio Garlasco, che da alcuni mesi è su tutti i tg nazionali, fanno pensare a una precisa regia, volta a screditare la giustizia con lo scopo palese di indirizzare verso il si alla riforma il popolo meno informato. Direi basta, non se ne può più di questo governo di scappati di casa e di una opposizione incapace di fare il suo lavoro. Votiamo in massa NO alle riforma per la separazione delle carriere dei magistrati e preserviamo l'istituzione dalla invadenza della politica , che, oramai è chiarissiomo, vuole sottomettere l'ordine giudiziario e renderlo innocuo verso loro stessi. Nella Toscano

mercoledì 26 novembre 2025

Guardando al risultato elettorale delle tre Regioni - Campania, Puglia e Veneto.

Il risultato delle tre competizioni regionali, votanti del 40% circa, ci dice solo una cosa: gli Italiani in stragrande maggioranza non hanno più fiducia in questi partiti e nei loro rappresentanti. Questa è la ragione principale per cui c'è stato un abbassamento netto della percentuale di votanti in tutte e tre le Regioni dove si è votato ed è inutile nascondere che questo risultato è la sconfitta di tutti i partiti e dei loro rappresentanti. E’ quindi evidente che nessuno dei contendenti può dichiararsi vincitore, perchè l’unico vincitore è stato l'astensionismo! Basarsi solo sui calcoli delle percentuali ottenute, senza tenere conto dell’effettiva percentuale dei votanti, è fuorviante e dovrebbe suggerire a tutti di non illudersi sull'aumento o il decremento dei voti attribuiti ai singoli partiti, perchè essi sono conseguenti alla bassissima affluenza alle urne. Altro elemento che fa comprendere come la politica non ha compreso che questo sistema elettorale, in uno alle mancate coerenti proposte dei partiti, non funziona. Gli eletttori non ci stanno più a essere presi in giro e, come abbiamo visto a Napoli, il pessimo spettacolo organizzato sul palco del comizio da Meloni e Tajani non ha convinto proprio nessuno a recarsi alle urne per far vincere la destra, che saltellando ha dato uno spettacolo degradante, sia per la politica, che per le istituzioni, che essi per primi dovrebbero rappresentare con dignità e onore. La politica è e dovrebbe essere altro, sia nei modi, che nei contenuti e negli esempi. Purtroppo mancando questi presupposti è inevitabile che i cittadini si allontanino sempre più dalle urne! L'estrema vertigizzazione della rappresentanza, che ha il suo apice nell'elezione diretta di sindaci e presidenti di Regioni, attuata in conseguenza della modifica del titolo V della Costituzione, è sicuramente una delle cause principali del degrado a cui i cittadini sono costretti ad assistere impotenti. Con l'avvento del liderismo i partiti si sono liquefatti, lasciando senza riferimenti gli elettori. Infatti, il potere è in mano ai vari leader spesso calati dall’alto e senza nessun legame con il territorio, che non sono, come abbiamo sperimentato in tutta la penisola, garanzia di buon governo della cosa pubblica, di onestà e competenza. Basti guardare, ad esempio, a quello che sta succedendo alla Regione Siciliana per capire il degrado politico e istituzionale a cui siamo giunti. Il guaio è che molti non hanno ancora compreso che il leaderismo è la fine della politica e della democrazia; presidenti e sindaci di fatto sono potestà inamovibili, che rispondono solo a loro stessi! E’ auspicabile, quindi, che tutti ne prendano atto e comprendano la necessità, non più rinviabile, di ricostruire, o meglio di rifondare i partiti su basi nuove, con un personale politico completamente rinnovato, nel rispetto della Costituzione. La modifica dell’attuale legge elettorale rimane quindi un elemento fondamentale per riuscire in questa impresa; ritornare al proporzionale puro è l’unica via da percorrere, per ridare ai cittadini la libertà di scegliersi i propri rappresentanti, piuttosto che cercare di ritornare ai collegi uninominali, come va fantasticando in queste ore il PD, convinto di potere vincere così le prossime elezioni nazionali. Dovrebbe essere evidente a tutti che questo Paese ha un disperato bisogno di partiti che abbiano una visione, programmi chiari e realizzabili e non fatti solo di promesse irrealizzabili, che il giorno dopo il voto si dissolvono come neve al sole. Basta con le porte girevoli per politici, che escono da un incarico per ricandidarsi ad altro incarico, magari cambiando anche partito e coalizione. La Costituzione italiana nata dalla Resistenza deve tornare a essere l’unica bussola, che deve guidare l’agire politico e da cui non si deve poter derogare. In primis va ristabilito l'articolo 11 che oggi dx e sx (sic) si sono messi sotto i piedi, per finanziare e donare armi all'Ucraina e a Israele, con il risultato che ci ritroviamo dentro una guerra, che non ci appartiene, e un genocidio, che dovremmo condannare e non alimentare fornendo armi. La conseguenza di questa scellerata politica guerrafondaia, in dispregio del dettato Costituzionale, è il disastro finanziario ed economico del Paese a cui stiamo assistendo, che ha come conseguenza la crescente povertà, oltre che la perdita di diritti, quali ad esempio quello alla salute e allo studio, garantiti dagli art.li 32 - 33 e34 della Costituzione. L’Auspicio è che chi ha a cuore le sorti del Paese si impegni a costruire un futuro migliore per i giovani e i meno giovani, cosa di cui c'è un disperato bisogno, con la consapevolezza che oramai questi partiti e questi politici di destra e di sinistra hanno esaurito la loro credibilità. Palermo 26.11.2025 Nella Toscano

domenica 9 novembre 2025

Il Paese sta crollando sotto il peso di riforme e classe dirigente sciagurata

L'Italia e la Sicilia in particolare la vedo come un ponte malmesso che ha cominciato a cadere, pezzo dopo pezzo. Visto il degrado politico di questi ultimi tempi non era digfficile immaginare che sarebbe arrivato questo momento, anche se scoprire la corruzione cosi diffusa e capillare in tutti i luoghi del potere e nelle istituzione era davvero difficle pensarlo. Certamente con l'elezione della Meloni a capo del governo, seppure con pochi voti dell'elettorato di dx , non era così improbabile che il sistema Paese cedesse, viste le fragili fondamenta su cui poggia. Che un simile personaggio, senza una cultura adeguata, senza alcun titolo di merito, se non quello di gridare con gli occhi fuori dalle orbite contro i governi passati, senza avere le capacità minime potesse essere chiamata a guidare Il governo di un Paese come l'Italia è qualcosa di veramente difficile da spiegare. Quello che più fa specie è preoccupa è la pochezza della classe dirigente di cui si è circondata, che, come stiamo vedendo, non ha minimamente a cuore risolvere i gravi problemi che il Paese si ritrova ad affrontare, per colpe delle sue politiche scellerate: una delle quali, la più drammatica, quella di destinare cospicua parte del nostro bilancio alle armi, per sostenere non solo la guerra in Ucraina, ma anche quella di Israele ed in ultimo ilriarmo in Europa, togliendo risorse alla sanità, alla scuola , ai lavoratori, ai poveri e opponendosi addirittura a una misera patrimoniale dell'1% voluta della CGIL che avrebbe intoccati partimoni immensi a solo 5000 persone. Questa patrimoniale avrebbe potuto aiutare a risolvere solo parte dei nostri problemi: una goggia nel mare, che la Gioria disdegna. Lei una popolana, che acchiappato il potere se ne frega del popolo, mentre distribuisce prebende e risorse a tutti i suoi amici collocati nei posti chiave del governo del Paese. Il disastro maggiore lo sta facendo anche che con leggi incostituzionali approvate ed in ultimo con la separazione delle carriere dei magistrati, ingannando il popolo sulla reale portata di questa riforma, che non risolve i problemi della giustizia, anzi li aggrava. Perchè due consigli superiori della magistratura sono voluti con l'intento inconfessato di volere sottomettere il PM all'esecutivo, il cui ministro della giustizia deciderà quali reati perseguire e, quindi, facendo saltare l'obbligatorietà dell'azione penale. Due consigli superiori della magistratura e un'unica Corte per l'azione disciplinare sia del PM che dei Giudici. Prima si separa e poi unisce davvero incredibile! Così facendo , però, il PM sarà sottomesso all'esecutivo , come ha candidamente affermato lo stesso Nordio, che ha voluto ricordare a Elly che questa riforma converrà anche a loro, quando saranno chiamati a governare. Visto come stanno le cose non ci resta che votare NO, per difendere l'indipendenza della magistratura, la democrazia e la Costituzione Italiana, nata dalla resistenza che rimane il nostro solo baluardo contro chi, un passo alla volta, sta cercando di portarci dentro una dittatura, i cui contorni cominciano ben a delinearsi. Basti pensare al sistema di Cuffaro scoperto in Sicilia per capire come oramai il governo del Paese è in mano a nestofanti che trattano il popolo come sudditi del loro impero, decretandone la vita e la morte, come dimostra a gestione clientelare della sanità in Sicilia e non solo: se sei amico del potere non ci sono problemi, altrimenti puoi morire! Un sistema da brivido non c'è che dire! N.T.

venerdì 7 novembre 2025

Post da incorniciare🔝🔝🔝 (autore Luigi Quartucci) "Povera Gioggia! Non gliene va bene una che sia una! Ce l'hanno tutti con lei perchè è piccola e nera. Ha fatto la grande riforma dell'autonomia e la Corte Costituzionale glie l'ha cancellata. Ha disastrato il bilancio per soddisfare il genio pontiere de noantri e la Corte dei Conti le ha segato il progetto. Ha tuonato contro i magistrati comunisti e sostenuto che il ponte si farà a ogni costo, poi le hanno ricordato che, senza il visto della Corte, il costo lo pagherà lei di tasca sua ed ha capito di essere fregata. Ha sventrato i conti dello Stato per costruire un resort in Albania dove avrebbe fatto deportare gli immigrati clandestini e le hanno fatto fare solo due spedizioni il lunedì per farli rientrare tutti il martedì, le leggi europee e italiane non consentono la deportazione. Ora lì non c'è nessuno e gli albanesi hanno chiesto di smantellarli e portarseli via! Ha svuotato gli arsenali italiani per mandare tutto quello che avevamo a un pazzo drogato e corrotto e quello ha perso la guerra, le armi scadenti sono state distrutte, quelle buone se le è rivendute sul mercato nero tenendosi lui i soldi e ora c'è solo da pregare che la Russia non ci invada perchè non ci è rimasta neppure una fionda per difenderci! Ha fatto di tutto per apparire in mille selfie con tutti quelli che contano, tanto da sembrare Paolini, ve lo ricordate?, il cretino che si metteva sempre alle spalle dei giornalisti per apparire nelle riprese televisive e non le hanno fatto firmare nemmeno il registro turistico delle presenze. Ha assicurato che avrebbe fatto il pontiere (questa dei ponti è proprio una mania!) con gli USA per la faccenda dei dazi e, invece che al 10%, Donald O'Pazzo ce li ha messi al 15%. Ha raccontato un sacco di minchiate per giustificare il rimpatrio con volo di Stato di un criminale libico assassino e stupratore di bambini, violando l'ordine di aresto emesso dalla Corte Penale Europea, sputtanando l'Italia oltre misura, e ora glielo hanno arrestato i libici, facendole collezionare la figura di merda numero 10.000! E, come se non bastasse la montagna di merda che ha accumulato e sulla quale è seduta, ci mancava quel rompiscatole di Ranucci, pluriquerelato da lei e dai suoi scagnozzi, che prima si fa esplodere una bomba in auto, poi diffonde un servizio nel quale fa vedere al mondo che Gioggia la non ricattabile, la madre cristiana, la donna integerrima, quella che chiese le immediate dimissioni di Josefa Idem per una ricevuta di 1.000 euro dell'Imu non regolare, ha fatto accatastare la sua villa hollywwodiana extralusso come villino, risparmiando qualcosina come 70.000 euro di imposte catastali, alla faccia degli italiani. È una settimana che non si hanno più notizie di lei; qualcuno dovrebbe ricordarle che, fra le tante cose che ha millantato di essere in questi anni, non è un opossum e quindi la tattica di fingersi morta per non farsi catturare dai predatori non funziona" Marzio Cattaneo Cara Marta e noi cosa dobbiamo dire che stanno distruggendo l ITALIA LIBERA ANTIFASCISTA DEMOCRATICA Buon venerdì inoltrato cara compagna un abbraccio di cuore con affetto Marzio

Piazzapulita, uno strepitoso Corrado Formigli ha fatto una cosa semplice: ha preso i fatti, li ha messi in fila e ha mostrato a tutti cos’è davvero la riforma della giustizia voluta da Giorgia Meloni.

Resistenza oetsrpSdno4au0hl7459 47af5g4ca3ut8cfu024mhha0f821tm1mi4c1793 ·
Niente chiacchiere, niente tifo, niente propaganda. Solo nomi, date, dichiarazioni. Le loro. Da leggere e da rileggere fino alla fine, parola per parola: “Stasera, per parlare di questa riforma dei magistrati, voglio fare proprio quella che è l'attività base di un giornalista tutti i giorni: mettere in fila i fatti e ricostruire il contesto. E voglio ripartire da questa frase del grande Paolo Borsellino: “La separazione delle carriere è un cavallo di Troia per disarticolare la forza unitaria dell'azione giudiziaria”. Queste le sue parole. Paolo Borsellino, icona della nostra Presidente del Consiglio, che più volte ci ha detto che ha cominciato a fare politica proprio nel mito di Paolo Borsellino. Ma come è possibile? D'altronde ci sono anche tanti esponenti del partito attualmente al governo che la pensavano come Paolo Borsellino. E allora voglio cominciare con questo cartello che ci mostra cosa diceva il Presidente del Senato Ignazio La Russia il 4 novembre 2002: “Di separazione delle carriere dei magistrati, per ora non si parla”. E poi, nel 2008 diceva: “Il rischio è delegittimare i magistrati e recare danno ai cittadini”. Poi c'è Edmondo Cirielli, che nel 2016 diceva: “L’assoluzione di noti politici conferma che la magistratura nel suo complesso agisce correttamente con imparzialità. Tra giudice e pubblica accusa non c'è alcuna strategia condivisa. Questo sgombra il campo dalla polemica sulla separazione delle carriere”. E poi c'era l'attuale sottosegretario della Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, che è stato anche magistrato, che nel 2002 diceva: “Niente strappi sulla separazione delle carriere dei magistrati perché bisogna evitare passaggi traumatici”. Perfino il ministro della Giustizia, Nordio, nel 1994 firmò un appello insieme all'Associazione Nazionale dei Magistrati contro la separazione delle carriere. E allora che cosa è successo? Molto semplice: che i Fratelli d'Italia nel frattempo sono andati al potere ed essendo andati al potere non vogliono i magistrati tra le scatole, non vogliono che la magistratura metta i bastoni tra le ruote al governo. Sì dirà: “Lo dici tu, Formigli, perché sei il solito fazioso e maligno”. No, non lo dico io. Lo dicono loro, lo dicono loro con le loro stesse dichiarazioni. Allora cominciamo a mostrarvi come mai l'articolo 104 della Costituzione italiana, che dice la magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere, rischia di diventare carta straccia. Cominciamo con la fonte più autorevole, la Presidente del Consiglio. Giorgia Meloni, il 29 ottobre 2025, dice che “la riforma costituzionale della giustizia e la riforma della Corte dei Conti rappresentano la risposta più adeguata a una intollerabile invadenza”. Cioè ,avete capito: intanto mette insieme Corte dei Conti e separazione delle carriere, che non c'entrano nulla l'una con l'altra. Ma c'è un unico fine e il fine non è l'efficienza dello Stato, non è la terzietà del giudice rispetto al pubblico ministero. Il fine è che bisogna mettere a posto i magistrati, limitare la loro “invadenza”, che siano giudici penali, giudici civili o giudici contabili. Anche se poi non si capisce una cosa: se la Corte dei Conti è invadente quando si occupa dei conti del ponte dello stretto, di cosa si dovrebbe occupare? Di caccia e pesca? Ancora più sfacciato, però, è il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, che in un'intervista al Corriere della Sera di qualche giorno fa dice questo: “Questa riforma fa recuperare alla politica il suo primato costituzionale. Il governo Prodi cadde perché Mastella fu indagato per accuse poi rivelate si infondate. Mi stupisce che Elly Schlein non capisca che questa riforma gioverebbe anche a loro nel momento in cui andassero al governo”. Avete capito? Cioè, la riforma... del CSM non parla minimamente dei ministri, non dice nulla su come i ministri debbono essere indagati o meno dalla magistratura. Perla di separazione delle carriere tra pm e giudice. Non parla dei ministri, ma è evidente che l’intento è quello, lo dice il ministro della Giustizia: sottrarre la politica alle attenzioni della magistratura. Dice di più, il Ministro Nordio. Dice: “Ma come Elly Schlein? Ma tu che sei una donna intelligente, non serve anche a te una magistratura un po' più a cuccia casomai sarai al governo?”. Ecco, alla fine il povero Paolo Borsellino lo aveva capito molto bene: dividere la magistratura in due tronconi significava indebolirla e renderla in qualche maniera più debole di fronte al potere politico. È questa la natura politica più profonda: quella per cui la magistratura non deve osare frapporsi tra il potere politico e il popolo. Vorrei chiudere con alcuni dati sulla giustizia italiana. Durata delle cause civili in Italia: primo grado, 540 giorni; secondo grado, 753 giorni; terzo grado, 1063 giorni. Più del doppio della media europea. Queste sono le cause civili. Andiamo alle cause penali: primo grado, 355 giorni in media; secondo grado, 750 giorni; terzo grado, 101 giorni. Siamo a circa quattro volte in più della media europea. Ma la più importante riforma di questo governo, la più strombazzata, la più annunciata, quella che addirittura cambia la Costituzione, porta il Paese a un referendum durissimo di contrapposizioni, di divisioni, non guarda a quei numeri, non risolve assolutamente quei numeri, non si occupa di quei numeri che riguardano i cittadini, ma semplicemente si occupa di dividere la magistratura. Perché? Questa è una delle tante domande che si potrebbero fare alla Presidente del Consiglio Meloni. Ma questa è davvero una domanda inutile, perché sia la Meloni sia Nordio hanno già abbondantemente e sinceramente risposto con le loro proprie parole”.
Lorenzo Tosa tnprSeosdoleo6526l vol0i43 5 22180irm3ae22e em2051g4f:4r9a6n1ab · La Procura di Palermo ha chiesto gli arresti domiciliari per l’ex Presidente della Regione Siciliana Salvatore Totò Cuffaro e altre 18 persone con l’accusa, gravissima, di associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione. A Cuffaro e gli altri - tra cui anche il deputato di Noi Moderati Saverio Romano - viene contestato un presunto sistema di appalti pilotati nella sanità siciliana. Ora, garantismo sempre e comunque. E vale anche per questo caso, su cui toccherà a inquirenti e giudici fare il proprio mestiere. Ma stiamo parlando di uno, Totò Cuffaro, condannato in via definitiva a sette anni (di cui scontati meno di 5 tra indulto e buona condotta) per favoreggiamento a Cosa nostra! Tanto per ricordare di chi e cosa stiamo parlando. Aveva anche l’interdizione dai pubblici uffici, annullata due anni fa dal Tribunale di Sorveglianza di Palermo. Ecco, in un Paese civile, semplicemente, banalmente, il tema non è nemmeno che uno come Cuffaro, dopo tutto questo, sia stato libero di tornare a occuparsi direttamente della cosa pubblica. Fatto già di per sé inaudito. Il punto sono le centinaia di migliaia di siciliani che lo hanno votato, sostenuto, spalleggiato. Ma cosa altro deve succedere perché l’Italia voti una classe politica degna di questo nome? Lucrare sulla sanità pubblica, sulla pelle delle persone, è una delle cose più abiette che si possano fare. E, se i fatti saranno accertati, sia fatta giustizia, vera, chiara e senza sconti, almeno nelle aule di un tribunale (sempre che il Parlamento - nel caso di Romano - glielo permetterà). Per il degrado morale e culturale di un Paese ho molte meno speranze.

Intervista del nostro Roberto Scarpinato a La Stampa

❓Roberto Scarpinato, senatore del Movimento 5 stelle ed ex magistrato, perché in commissione Antimafia ha chiesto a Sigfrido Ranucci del presunto pedinamento ai suoi danni da parte dei servizi , su input del sottosegretario Fazzolari ? «Ranucci aveva appena riepilogato alcuni fatti inquietanti, che si erano verificati a seguito delle inchieste di Report. In precedenza, aveva dichiarato pubblicamente di essere stato attenzionato da uomini dei servizi su richiesta di Fazzolari. Ho posto la domanda per capire se avesse poi accertato che la notizia fosse infondata, oppure se la confermasse in tutto o in parte». ❓Prima di risponderle, Ranucci ha chiesto di secretare la seduta, ma poi ha fornito elementi nuovi? «Sì e, rispondendo anche a una mia precedente domanda su alcune minacce subite dopo le inchieste di Report sugli omicidi Moro e Mattarella e sulla pista nera delle stragi, ha riferito altri fatti sui quali a mio parere sarà indispensabile un urgente approfondimento da parte del Copasir». ❓Lei pensa possa esserci un collegamento tra l’attentato subito da Ranucci lo scorso 16 ottobre e questo interessamento dei servizi nei suoi confronti? «A prescindere dall'attentato, non si può ritenere irrilevante il fatto che i servizi raccolgano informazioni sull'attività di Ranucci. Sarebbe gravissimo anche se dovesse escludersi un input di Fazzolari. Ma i fatti emersi dall'audizione di Ranucci vanno molto al di là della specifica vicenda che riguarda Fazzolari e si inscrivono in un contesto inquietante: giornalisti autori di inchieste sgradite ai partiti di governo sottoposti a intercettazioni illegali da soggetti che restano fantasmi introvabili. Mentre la premier Meloni in Parlamento se ne lava le mani definendo l'argomento "non importante"». ❓Vede responsabilità politiche dietro la bomba che ha fatto saltare in aria la macchina di Ranucci? «Vedo responsabilità politiche gravi nell'assedio alla stampa e alla magistratura indipendenti, che, nella diversità dei loro ruoli, hanno in comune il compito di portare alla luce segreti scomodi e inconfessabili del potere». ❓Comunque, Fazzolari smentisce tutto e vi accusa, a lei e a Ranucci, di aver «superato il limite della decenza». Lei avrebbe fatto delle «deliranti insinuazioni». Come replica? «Io sono un uomo delle istituzioni, svolgo il mio ruolo a viso aperto e faccio domande, non insinuazioni. Credo che un esponente delle istituzioni come Fazzolari dovrebbe avere capacità di autocontrollo e non scadere in un simile linguaggio». ❓A suo avviso, esiste un problema di modalità di gestione dei servizi da parte di Palazzo Chigi? Fazzolari, in questo caso, ma anche Mantovano in passato . . . «La linea Mantovano e del governo appare evidente nella formulazione dell' art. 31 del pacchetto di sicurezza. Siamo riusciti a non fare passare il primo comma, con il quale si volevano obbligare tutti gli esponenti della pubblica amministrazione a fornire informazioni ai servizi, in deroga alle norme sulla privacy e senza il preventivo controllo del Copasir, con il pericolo di creare una nuova Ovra. Purtroppo non siamo riusciti a impedire l'approvazione del secondo comma, che autorizza gli appartenenti ai servizi a dirigere e organizzare associazioni con finalità di terrorismo, con la garanzia della immunità penale. Una norma che fa venire i brividi a chi conosce la storia del nostro Paese». ❓Nel mirino ci sono i giornalisti d'inchiesta, ma anche i magistrati che disturbano l’azione del governo, no? «Assistiamo a un attacco senza precedenti a pubblici ministeri e giudici, che adottano decisioni sgradite al governo e che diventano a loro volta oggetto di intimidazioni, dossieraggi e macchine del fango. Ci sono agenzie di investigazione, come Equalize, gestite da ex appartenenti alle forze di polizia e dei servizi, che spiano e confezionano dossier ricattatori, nella vigile indifferenza di uomini degli apparati di sicurezza, che li frequentano e sembrano non accorgersi di nulla». ❓Alla fine, però, voi denunciate le storture, gli esponenti del governo smentiscono e non succede nulla. Quindi? «Il problema è la peculiarità di questa maggioranza, che dall'inizio della legislatura ha dimostrato di essere indisponibile a qualsiasi reale dialogo con le forze di minoranza e di non tollerare manifestazioni di critica e di dissenso da parte della società civile».

Comitato di cittadini attivi e democratici in difesa della Costituzione

Vincenzo San · nSstdrpooemgcnm1m5ami89cigitg41u4al1ci75ccc9f5th00251 la9f4l · Giorgia Meloni ha ironizzato sullo sciopero del venerdì, offendendo milioni di lavoratori che quel giorno perdono una giornata di paga per difendere i propri diritti. Ma con quelle stesse tasse che pagano, i cittadini finanziano stipendi parlamentari sempre garantiti, anche quando l’Aula lavora solo pochi giorni a settimana. Mentre chi lavora davvero si alza all’alba, chi governa pensa a ridurre l’impegno del Parlamento con la cosiddetta settimana corta, per permettere ai ministri di non dover essere presenti il venerdì. Una decisione che non distingue tra governo e opposizione e che rappresenta un insulto alla fatica quotidiana di milioni di italiani. La premier parla di responsabilità e produttività, ma come può parlare di lavoro chi lavora solo quattro giorni a settimana? Come può giudicare chi sciopera, se poi la politica si ritaglia un fine settimana lungo a spese di chi lavora? E quando Meloni ironizza su Landini, dovrebbe ricordare che Landini è pagato dai lavoratori, non dallo Stato. È stato eletto da chi lavora, non nominato da chi comanda. Se davvero il governo crede nel valore del lavoro, inizi ad applicare le stesse regole a sé stesso. Niente settimane corte per i parlamentari, niente privilegi mascherati da organizzazione. Il sacrificio non può valere solo per chi non ha potere. I lavoratori italiani meritano rispetto, non sarcasmo. Il lavoro non è un fastidio. È la dignità di un Paese.

venerdì 31 ottobre 2025

Diciamo NO assla separazione dell carriere deimagistrati!

Tutti i commentatori della separazione delle carriere non si pongono nemmeno il problema che con una simile riforma si sta sfasciando la Costituzione. La magistratura con il suo autogoverno è il terzo potere indipendente dello stato, che con questa riforma viene scardinato e di più se si pensa che per scardinare le correnti della magistratura si ricorre ad un sorteggio, per la nomina dei suoi componenti. Ci rendiamo conto della enormità di una proposta simile? Neppure in un condominio viene eletto per sorteggio l'amministratore! Qui stiamo parlando della magistratura, quella che deve garantire una giustizia uguale per tutti, e per questo non si può affidare il suo autogoverno, anzi i due autogoverni, visto che con la riforma ce ne sarebe un'altro, a magistrati che magari non hanno titoli e esperienza atta a garantire il proprio operato. Già solo a pensare questo ci si può rendere conto del disastro che produrrebbe una simile riforma qualora vincesse il si. Io sto dalla parte della Costituzione e per questo sono contro la separazione delle carriere:qui c'è in ballo non la carriera dei giudici, ma la democrazia e la giustizia uguale per tutti, che verrebbe meno con la separazione delle carriere, che inevitabilmente assoggetterebbe il PM alla politica. Se poi si pensa che a decidere quali reati perseguire sarebbe il ministro della giustizia, allora capisci che questa riforma serve a loro, solo a loro. La voleva Berlusconi per risolvere il suo problema con la giustizia: se non persegui il reato di mafia scompare il mafioso! Questo stava a cuore al "grande statista", questo vogliono ora gli scappati di casa al governo e al parlamento, buona parte inquisiti e condannati per reati gravissimi. Per questo occorre votare NO convintamente, perchè se malauguratamente dovesse vincere il si avremmo dato un brutto colpo al terzo potere dello Stato e lasciare campo libero a chi pensa che non serve non solo la magistratura ordinaria , ma anche quella contabile , che, guarda caso, frena e fa il suo dovere, frenando le intemperanze anche di un Salvini qualsiasi e di un governo illiberale. In una parola sola : questo governo vuole liberarsi dei poteri di controllo e garanzia per avere le mani libere e fare quel che vuole. Cosa che stanno già facendo anche senza questa riforma e figuriamoci dopo, se andasse a compimento anche il premierato. Cominciamo a confrontarci, a farci domande e, soprattutto , a non abboccare alla propaganda che si preannuncia pesante. Quello che è conveniente per questa casta non lo è per i cittadini, questo deve essere chiaro, così come deve essere chiaro che le responsabilità politiche di questa maggioranza devono incidere su questa battaglia. Il popolo ha bisogno di sanità, lavoro, ambiente sano, serenità, non certo di sdoppiare il consiglio superiore della magistratura. Si diano gli strumenti per rendere la giustizia più veloce e più giusta e si pensi al reclutamento magistrati con estrema severità. Tutto il resto serve solo per sfasciare il Paese e cancellare la

mercoledì 24 settembre 2025

Cambiare la Costituzione oramai è divenuto lo sport più praticato dalla politica e sarebbe il caso di incominciare a interrogarci seriamente prima di arrivare alla sua totale distruzione !

Per chi non ne fosse a conoscenza, si è costituito un nuovo comitato promosso da partiti della democrazia cristiana ed ex politici che propone un referendum per il cencelleriato alla tedesca e una proposta d’iniziativa polpolare per la riforma elettorale, come annunciato dai promotori nella conferenza stampa del 10 setembre alla Camera dei Deputati. Di un ritorno al sistema elettorale proporzionale la maggioranza degli italiani ne avverte la necessità, per riappropriarsi della libertà di scegliersi i propri rappresentanti, cosa che con il vigente rosatellum viene negata, per effetto delle liste bloccate. Infatti, è nata da questa esigenza, nel recentissimo passato, la costituzione del comitato Nazinale CO.RE.RA., per la parziale abrogazione del rosatellum, che, di fatto, impedisce ai cittadini di scegliersi i propri rappresentanti. Il comitato si è sciolto di recente, per non avere raggiunto l’obiettivo delle 500.000 firme necessarie per celebrare il referendum. Una nuova proposta di iniziativa popolare è stata depositata per una nuova legge elettorale proporzionale, il cui contenuto non è completamente condivisibile in quanto prevede: 1) la totale mancanza di sbarramento; 2) l'automatica attribuzione al capolista del voto non espressamente indicato dall’elettore nella scheda elettorale; 3) la doppia preferenza di genere. Rispetto al punto 1) credo e sono invece convinta dell’opportunità di prevedere una soglia minima di sbarramento, e ciò per evitare il proliferare di partitini dello 0,.. Per quanto riguarda il punto numero 2) essendo il voto libeto, uguale e personale, in mancanza di preferenza liberamente espressa dall’elettore, essa non deve poter essere attribuita automaticamente al capolista, perché in siffatto caso verrebbe tradita la volontà dell’elettore. Altresì non condivisibile è la proposta, di cui al punto 3) relativamente la doppia preferenza di genere, perché un candidato non si deve scegliere in base al genere, ma in quanto persona idonea a ricoprire il ruolo a cui è chiamato uomo o donne che sia senza differenza. La doppia preferenza di genere, vecchio retaggio delle battaglie per le pari opportunità delle donne, in politica non ha più necessità di esistere. Infatti, molte donne oggi rivestono ruoli di primo piano nelle istituzioni in Europa e in Italia abbiamo pure un primo ministro donna, che, purtroppo, non hanno apportato quella ventata di cambiamento e freschezza a cui si aspirava e che ci si aspettava. Molte donne oggi occupano ruoli rilevanti nelle istituzioni, ma, duole dirlo, non hanno saputo dimostrare di essere né lungimiranti, né diverse, né migliori degli uomini. Alla luce dei fatti si deve prendere atto che la doppia preferenza di genere non ha più alcun senso, perché è venuto meno l’obiettivo principale per cui la si chiedeva, ma anche perché di un simile sistema elettorale, ove adottato, ne sono stati avvantaggiati sempre e comunque gli uomini. Per governare il Paese e per accedere al governo delle istituzioni c’è bisogno di donne e uomini, che a prescindere dal genere, siano degni di accedere a tali ruoli, per capacità, competenze, onestà, lungimiranza e che abbiano a cuore il bene comune. Il neo comitato popolare costituitosi di recente ha avanzato anche la richiesta di referendum per la riforma costituzionale per attuare il cancellierato tedesco, pensata “per arginare il premierato della Meloni”. Se questo è il motivo ispiratore di una simile riforma costituzionale non si può che essere contrari. In primo luogo perché una riforma costituzionale di tale portata non può mai essere giustificata con una motivazione simile. Se non si è d’accordo con il premierato bisogna solo contrastarne l’approvazione e non, invece, suggerire uno scambio con un sistema estraneo alla nostra Repubblica parlamentare. In questo Paese, da tempo, demolire la Costituzione, nata dalla Resistenza, è divenuta una gara a chi la spunta prima. E’ bene ricordare, però, che tutte le modifiche, apportate ad essa negli anni passati, hanno provocato solo guasti: vedi modifica del titolo V, modifica del pareggio di bilancio, e del taglio dei parlamentari ecc. e, quindi, sarebbe bene, prima di avanzare altre proposte quale quella del cancellierato, volta a dare potere al primo ministro il potere di nomina e revoca deii ministri, rifletterci molto. Togli il premierato e metti il cancellierato significa comunque dare poteri assoluti al primo ministro e quindi stravolgere la vigente Costituzione! La Costituzione Italiana con i suoi pesi e contrappesi è la migliore tra quelle esistenti ed è veramente surreale, inaccettabile e anche pericoloso prendere esempi e adottare modelli di altre Costituzioni per trasportarli nel nostro ordinamento. Sarebbe il caso di lasciarla in pace la costituzione, perché non è con nuovi artifici costituzionali che salveremo questo Paese, ma con la scelta di una classe dirigente innovativa, lungimirante e, soprattutto, che non abbia nessun legame con questo disastroso passato e presente, che ha visto precipitare il nostro Paese nell'irrilevanza e nella perdita di credibilità internazionale. La tanto invocata governabilità da sola non basta per garantire al Paese un governo che risolva i gravi e numerosi problemi che perdurano da tempo, anzi è dannosissima, come stiamo vedendo nell’attuale Parlamento Nazionale, ma anche nelle istituzioni periferiche, dove sindaci e Presidenti di Regioni inamovibili fanno quel che gli pare, senza tenere conto di nulla e nessuno. Nella Toscano

giovedì 28 agosto 2025

La disperazione di un bambino che chiede la sua casa e la mamma

Gli occhi disperati e stanchi di un bambino, che, in mezzo alle macerie della sua casa, chiede di riaverla insieme alla sua mamma, sono un pugno allo stomaco e una ferita al cuore di chi ancora ne ha uno! L'ho acoltato, piangeva e invocava ciò che più gli manca: la casa e la mamma! E voi che gli avete portato via tutto questo, che avete soppresso la serenità e la sicurezza di ciò che di più al mondo un bimbo può desiderare , come potete continuare in questa follia criminale, a massacrare uomini, donne e bambini, a distruggere tutto ciò che per diritto gli appartiene? Come potete dormire nelle vostre calde case con i vostri cari mentre fuori si consuma la tragedia da voi voluta e perpetrata? Come possono i governi e l'Europa in particolare ignorare tutto questo? Come può la Meloni parlare di "proporzianalità" di fronte a una tragedia immane, che non ha nulla a che vedere con la "proporzionalità", dimostrando con ciò di essere completamente fuori dalla tragica realtà, e di essere incapace di svolgere il suo ruolo, ( a cui è arrivata non avendone nè capacità,nè sensibilità politica e istituzionale e tanto meno una preparazione adeguata, le cui conseguenze si stanno manifestando in maniera drammatica per il Paese) con la ferocia senza ritegno. Due popoli e due stati è il mantra che questi politici stanno ripetendo da sempre, senza che mai si sia potuto realizzare, come sarebbe giusto che sia. Invece, si fa solo propaganda mentre il folle di Israele sta distruggendo tutto e senza che nessuno lo voglia concretamente fermare. E' insopportabile e inammissibile che ci possa essere qualcuno che si arroga il diritto di cacciare dala propria terra uomini donne e bambini e che possa terorizzarli con le armi, spogliarli di tutto ciò che gli appartiene, con l'infondato motivo di essere il "popolo scelto" da chi? All'alba del terzo millennio nessuno può continuare a credere a questo e nessuno dovrebbe avallare un genocidio per questo! Non credo che gli Usa appoggino questo massacro per questo, i motivi sono altri e come sempre inconfessabili. E non venite a raccontare la storia di Hamas e degli ostaggi, perchè sono solo un pretesto per cacciare i Palestinesi dalla loro terra. Sarebbe ora che l'ONU, finalmente, si facesse coraggio per un intervento militare, che ponga fine al massacro prima che sia troppo tardi. N.T.

giovedì 3 aprile 2025

Tutti in piazza il 5 aprile

Ricevo e pubblico, condivido e sottoscrivo: La guerra iniziata il 24 febbraio 2022 con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, si protrae ormai da oltre tre anni causando sofferenze inenarrabili alle popolazioni coinvolte, disastri ambientali incommensurabili e la morte sui due fronti di centinaia di migliaia di giovani mandati al massacro dai rispettivi governi. La NATO e i vertici dell’Unione Europea non hanno fatto nulla, né per scongiurare – come avrebbero potuto – lo scoppio della guerra, né per arrestarne il corso. Al contrario hanno bandito ogni ipotesi di negoziato e hanno alimentato il conflitto rifornendo l’Ucraina di armi sempre più performanti, coltivando il mito di una vittoria militare impossibile da conseguire. La guerra e le sanzioni imposte alla Russia hanno prodotto un balzo in alto dei costi delle materie prime e un’impennata dei prezzi, non controbilanciata dalla crescita dei salari, causando un generale peggioramento delle condizioni di vita per milioni di persone. La prospettiva che si ponga fine alla guerra e si giunga finalmente al cessate il fuoco, a seguito dell’apertura di negoziati fra gli Stati Uniti e la Russia ha suscitato smarrimento nei vertici dell’UE e nelle Cancellerie dei principali Paesi europei, al punto che il Parlamento europeo nella sua Risoluzione del 12 marzo 2025 ha espresso “sgomento per quanto riguarda la politica dell’amministrazione statunitense di riappacificarsi con la Russia.” Di fronte alla prospettiva del cessate il fuoco, la risposta dell’UE e dei principali paesi europei non è stata quella di attivarsi per agevolare il percorso di costruzione della pace, ma, al contrario, quella di prefigurare la continuazione della guerra con altri mezzi. Il Piano Re Arm Europe (in seguito pudicamente rinominato Readiness 2030), proposto dalla Presidente della Commissione, Ursula Von der Layen, propone la mobilitazione di 800 miliardi di euro per consentire un riarmo straordinario dei Paesi europei; Lo scopo di questo processo di riarmo è quello di prepararci alla guerra, come ha dichiarato Il 18 marzo la stessa Ursula Von der Layen durante un discorso alla Royal Danish Military Academy a Copenaghen. Rientra in questa direzione la “Strategia Ue per la preparazione” lanciata dalla Commissione e dell'Alta rappresentante Kaja Kallas. Nella strategia si incoraggia la popolazione a fare "scorte essenziali per un minimo di 72 ore in caso di emergenza." In questo quadro, il vertice dei “volenterosi” convocato a Parigi, con la partecipazione dei leader europei e del presidente ucraino Zelensky, è un malcelato tentativo di ostacolare il processo di pace. Il nodo centrale dell’incontro è l’invio di truppe in Ucraina. Non parliamo di forze di interposizione con un mandato condiviso da entrambe le parti, ma di truppe di interdizione, “pronte a combattere”, secondo le dichiarazioni dello stesso Zelensky. Siamo quindi di fronte non alla preparazione di una missione di pace ma a una prospettiva di guerra. Non si tratta di chiudere il conflitto armato, ma – al contrario - di ostacolare il cessate il fuoco, seminando ulteriori fattori di ostilità fra le parti, con il rischio di coinvolgere l’Europa in una spirale bellica incontrollabile. Si viene così delineando un progetto politico demenziale e nefasto per tutti i popoli europei. Siamo arrivati al punto che le istituzioni europee producono terrorismo psicologico per farci rassegnare all’idea che la guerra è incombente e quindi bisogna riarmarsi. In realtà l’incremento delle spese militari non ha nessuna ragione obiettiva su cui fondarsi poiché la spesa totale per la difesa degli Stati membri dell’UE nel 2024 ha raggiunto un valore stimato di 326 miliardi di euro, a fronte di una spesa di 145,9 miliardi di dollari della Russia. Quella destinata al riarmo è una cifra enorme, sottratta alla sanità, all’educazione, alla difesa ambientale, alla lotta alla povertà, che modifica l’identità delle democrazie europee segnando il passaggio dal welfare al warfare. Si ingannano i popoli europei agitando una minaccia che non esiste. Noi non abbiamo nessun motivo per portare guerra alla Russia, come la Russia non ha nessun motivo per portare guerra all’Italia o ad altri paesi europei. La sicurezza si difende costruendo rapporti pacifici fra le nazioni, attraverso il disarmo reciproco e concordato, non attraverso la corsa agli armamenti. Il processo di riarmo serve solo a identificare un nemico, ad attribuire alla Federazione russa il ruolo del nemico, dividendo l’Europa con una nuova drammatica cortina di ferro. Siamo di fronte ad un passaggio cruciale per il nostro futuro. Dobbiamo bloccare questo processo prima che divenga irreversibile. Per questo aderiamo ed invitiamo tutti a partecipare alla manifestazione indetta dal movimento 5 Stelle per il 5 aprile a Roma con una chiara piattaforma contro il riarmo europeo. Occorre superare ogni steccato e costruire una grande unità di popolo per la pace, per il futuro, per i nostri figli. Roma, 1° aprile 2025 Pino Arlacchi, Elena Basile, Piero Bevilacqua, Maria Luisa Boccia, Ginevra Bompiani, Alberto Bradanini, Giacomo Costa, Roberta De Monticelli, Monica Di Sisto, Domenico Gallo, Claudio Grassi, Raniero La Valle, Lea Melandri, Pasqualina Napoletano, Moni Ovadia, Ali Rashid, Francesco Sylos Labini, Linda Santilli, Vauro

lunedì 24 febbraio 2025

Elezioni in Germania : L'impossibilità di un cambiamento radicale

/div>
Il risultato delle elezioni politiche in Germania non dovrebbe fare dormire sonni tranquilli a nessuno. La destra, la peggiore dx ha avuto il 20% dei voti, non è il primo partito, ma poco ci manca. (CDU) ovvero la Forza Italia tedesca è il primo partito che con il suo 28% non avrà i numeri per governare da solo e, quindi, sarà costretto ad allearsi al (SPD) ovvero Piddì tedesco, con dentro una terza gamba, magari i Verdi della guerrafondaia Baerbock. Se così sarà non sarà cambiato nulla. Merz, sarà il prossimo cancelliere, che, Come descritto da G.Salamone, è "un personaggio super milionario, figlio di nobili e legato mani e piedi agli ambienti finanziari che contano: è stato dentro anche in BlackRock. Giusto per non farsi mancare nulla, dopo la vittoria si è presentato rispondendo presente all'appello di Mark Rutte, il segretario della Nato che senza perdere tempo gli ha lanciato la freccia del riarmo compulsivo e della demonizzazione del "mostro" Russo. " Se a questo si aggiunge la presidente del parlamento europeo, che freme per mandare armi all'Ucraina, come pure la Giorgia nostrana e Macron viene fuori un quadro davvero preoccupante, che ci prospetta un futuro nero come la pece. Tutti erano pronti alla spartizione della torta Ucraina e non si rassegnano al fatto di essere stati messi all'angolo da Trump. Sono i nuovi mostri che cercano di sabotare il processo di pace voluto da Trump e Putin, incuranti delle conseguenze disastrose che potrebbero avere le loro scelte folli, incapaci di assumersi la responsabilità di avere partecipato a una guerra disastrosa e impossibile da vincere per conto degli USA, che oggi presentano il conto. L'illusione di sconfiggere Putin, la prima potenza mondiale, è segno di follia pura, che avrebbe bisogno di essere curata in luoghi appropriati e invece eccoci qui,ancora una volta il popolo non ha saputo scegliere! Chiediamoci perchè? Le risposte sono tante, una delle quali è l'informazione teleguidata, la rabbia, il disagio e poi anche le leggi elettorali, che con marchingegni tipo quelli del rosatellum nostrano non permettono ai cittadini di scegliere per chi votare e così ci ritroviamo sempre con le stesse persone al potere, mentre c'è pure chi continua a governare pur essendo stato sconfitto, come Macron in Francia. Il problema vero è che la stragrande maggioranza dei cittadini ha abdicato alla partecipazione politica e questo ha come conseguenza la impossibilità di fare emergere una nuova classe dirigente, che, come abbiamo visto, anche in Germania, è sempre la stessa da decenni a girare e/o a ritornare come nel caso di Merz. Il disagio dei popoli viene così intercettato e raccolto in buona parte da formazioni di estrema dx, che con le loro proposte razziste riescono a convincere la parte più debole e sprovveduta della popolazione; questo è uno dei problemi più grandi che ci troviamo ad affrontare nel prossimo futuro. Sarebbe il caso di interrogarsi seriamente per riuscire a trovare un modo di intercettare il disagio e lavorare per costruire una politica nuova capace di risolvere i problemi di ogni giorno di ognuno di noi, smarcandoci dal vassallaggio degli USA, per riacquisatre la nostra sovranità in tutti i campi e lavorare per una pace duratura. Lo so è un vasto programma, che ha bisogno di impegno e perseveranza, necessari per cambiare il corso delle cose e per cercare di salvarci anche dai predatori di oltre oceano, magari riavvicinandoci alla Russia, per risolvere almeno i nostri problemi energetici. N.T.