sabato 27 dicembre 2014

Senato e Italicum, Zagrebelsky: “Gentile Boschi le vostre riforme sono autoritarie

Prosegue con la seconda e ultima puntata la pubblicazione, iniziata ieri, della proposta scritta che il presidente emerito della Corte costituzionale ha inviato il 4 maggio al ministro delle Riforme: "Siano eletti due senatori per regione, scelti con requisiti di moralità, esperienza e competenza, particolarmente rigorosi che restino in carica per un solo mandato. La legge elettorale concordata al Nazareno prefigura una democrazia d'investitura dell'uomo solo al comando"

di RQuotidiano | 13 luglio 2014

mercoledì 17 dicembre 2014

La riforma Fornero è un crimine contro i lavoratori!

 La riforma delle pensioni è stata il più grande crimine contro i lavoratori, non di tutti ovviamente. Sappiamo, infatti, che c’è chi vive di pensioni d’oro immeritate ed ingiustificate alle spalle dei lavoratori, di tanti... Continua »

http://ricostruirestatoepartiti.altervista.org/la-riforma-fornero-e-un-crimine-contro-lavoratori/

giovedì 11 dicembre 2014

“Salviamo la Costituzione: aggiornarla, non demolirla”

9 dicembre 2014
 Ricevo e volentieri pubblico:

A seguito del dibattito svoltosi nel corso dell’assemblea nazionale del 1° dicembre 2014 sotto la presidenza del presidente prof. Alessandro Pace, l’associazione “Salviamo la Costituzione: aggiornarla, non demolirla” esprime le seguenti valutazioni sulle riforme costituzionali di cui al d.d.l. cost. n. 2613 AC:
1. L’assemblea ribadisce il proprio favore per la tesi, già sostenuta dal Presidente Scalfaro, secondo la quale una legge di revisione costituzionale dovrebbe essere sottoposta a referendum popolare confermativo quand’anche venisse approvata con la maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera; auspica quindi che il Parlamento colga questa occasione per rivedere in tal senso l’art. 138 della Costituzione.  

mercoledì 10 dicembre 2014

Ricostruiamo la democrazia nel rispetto dei valori Costituzionali!

10343681_10203960337719266_4883072129003767278_n

“La responsabilità maggiore va alla politica, che negli ultimi quindici anni ha consentito il radicamento di una illegalità diffusa, come una sorta di evoluzione della sottocoltura criminale dei gruppi dominanti, ha trovato un ottimo terreno di coltura un un sistema statuale arcaico, che produce inefficienza e a cui non si è sottratto “ nessuno.  “… Questa incapacità di cambiare, questa staticità porterà, davvero, alla decadenza, non solo il partito, ma tutto il Paese, trascinandolo dentro un baratro da cui sarà difficile uscire senza pagare prezzi altissimi.”
Questo scrivevo nel mio libro Uscire dal Passato per entrare nel Futuro oltre due anni fa ed oggi non mi resta che prendere atto che è ciò che sta succedendo davvero.
Il Paese è infatti precipiato dentro un baratro da cui sarà quasi impossibile uscire fuori senza pagare un conto molto salato.

Riforme, il governo va sotto per emendamento su senatori a vita

Riforme, il governo va sotto per emendamento su senatori a vita
È tutto successo in commissione Affari costituzionali della Camera nella votazione di due emendamenti al ddl riforme che cancellano dal testo i cinque senatori di nomina del Capo dello Stato. A favore hanno votato Sel, M5S, Lega e anche una parte della minoranza Pd. "Vedremo se l’aula confermerà" dice il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi

lunedì 8 dicembre 2014

Uniamoci per sconfiggere il Pensiero Unico Dominante e salvare il Paese dalla deriva autoritaria.



Il Treno delle donne in difesa della Costituzione è nato tre anni fa per impedire che venisse approvata la riforma dell’art. 1 della Costituzione proposta  dalla destra berlusconiana.
Una battaglia  portata avanti  dalle donne  siciliane che in breve ha visto il coinvolgimento di molte donne ed altreì  di 100 associazioni italiane.
Con il nostro impegno determinato, intransigente  e fuori dai partiti siamo riuscite a portare avanti la nostra battaglia ed a fermare  la scellerata riforma dell’art. 1.
Ancora ad oggi la Costituzione, purtroppo, non è al sicuro, visto le modifiche che il Parlamento, senza il consenso dei cittadini, sta portando avanti a ritmo serrato.
Questo è un fondato motivo per non mollare il nostro impegno, anzi è un nostro dovere impegnarci per fermare ancora una volta lo scempio annunciato.

La linea nera, una storia sporca

5 dicembre 2014

Gianni Barbacetto
licio_gelliErano esclusi dal potere. Ed erano puliti. Adesso, invece, li troviamo neri e sporchi, alla guida del “mondo di mezzo” di Mafia Capitale. Sono gli eredi della destra, un tempo duri e puri, beccati oggi a manovrare un sistema criminale pervasivo e trasversale. Ma siamo proprio sicuri che ci sia stata una svolta, una rottura? “Vivevano nel mito delle mani pulite, che potevano esibire anche per mancanza di occasioni. Vent’anni dopo, il fallimento è spettacolare, verrebbe da dire wagneriano”: così Mattia Feltri. Ancor più forte la nostalgia di Marcello Veneziani, per “una destra che per anni si è vantata della sua diversità, che propugnava l’alternativa al sistema e ripeteva con Almirante che dalle tasche di Mussolini appeso in piazzale Loreto non è caduto un soldo”. Ma esisteva davvero la “diversità” nera? O non c’è piuttosto una sotterranea continuità criminale?