lunedì 25 agosto 2014

E’ tempo di inventare insieme il Futuro!


https://www.facebook.com/notes/nel-toscano/e-tempo-di-inventare-insieme-il-futuro/10150403703179971

Al punto in cui siamo in Italia e a vedere quelloche sta succedendo sul piano internazionale è doveroso interrogarci su ciò chepossiamo ed abbiamo il dovere di fare per arginare questa deriva. Io credo chesia arrivato davvero il tempo di unire le energie migliori di questo Paese percostruire insieme il futuro.

E’ necessario elaborare  nuovee moderne categorie di pensiero in grado di affrontare e vincere una impresa   che, come sappiamo tutti, è difficilissima.
E’ indubbio però che per poterci riuscireoccorre chiamare a raccolta i migliori intellettuali Italiani.    Questenon sono imprese che possono essere portatate avanti solitariamente e,soprattutto, hanno bisogno di tempi lunghi. Ritengo quindi necessario edurgente che si parta subito, non c’è più tempo da perdere.
Siamo in tanti a non riconoscerci in questosistema di partiti, oramai logori e senza futuro, e adesso abbiamo il dovere ditrovare il coraggio di metterci in cammino insieme, senza esitazioni: dalle parolebisogna passare ai fatti!
Non farlo è una grave responsabilità e saràdel tutto inutile cercare di porre rimedio al vuoto che ha lasciato la sinistraun giorno prima delle varie tornate elettorali con liste ad hoc, che servonosolo per costruire carriere politiche per singole persone, che, come abbiamovisto anche nel recente passato con la lista Tspras, una volta entrati inParlamento pensano solo a mantenersi la poltrona conquistata.

sabato 23 agosto 2014

Riforme, Zagrebelsky: “La finanza comanda i governi, compreso il nostro”

Il presidente emerito della Corte costituzionale: "Sarebbe auspicabile un intervento formale di Napolitano" che ricordi come "i principi fondamentali (della Costituzione, ndr) non si possono cancellare o calpestare". E sull'Italicum: "Mi sorprende la spudoratezza con cui i partiti trattano la legge elettorale come fosse cosa loro. Sembra che reputino gli elettori materia inerte nelle loro mani"

Gustavo ZagrebelskySono trascorse due settimane dall’approvazione in prima lettura, a Palazzo Madama, della riforma del Senato. Ma, prima di commentarla, il professor Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte costituzionale, si è preso il suo tempo. Ciò che ne pensa è noto. A marzo ha firmato l’appello di Libertà e Giustizia, di cui è presidente, contro la “svolta autoritaria” segnata dal Patto del Nazareno per il combinato disposto della riforma costituzionale e di quella elettorale (il cosiddetto Italicum), beccandosi del “gufo”, del “professorone” e del “solone”. In aprile ha guidato la manifestazione di L&G a Modena “Per un’Italia libera e onesta”.

martedì 19 agosto 2014

Diritti sospesi nell’Italia renziana

Matteo Renzi
La grande bolla (di entusiasmo) ha finalmente rivelato la grande balla. Tanto la prima quanto la seconda determinate da Renzi. Si potrebbero coniare oramai tanti slogan come “Renzi Pinocchio, l’Italia in ginocchio” ma poi verremmo tacciati di populismo. Veniamo invece alla cruda realtà, quella che il premier non intende osservare, atteso che il suo unico obiettivo pare essere la realizzazione dell’accentramento dei poteri, in una pericolosa deriva autoritaria prontamente denunciata e smascherata da questo giornale ma ancor più da questa comunità di liberi pensatoriche osserva, pensa, si oppone al pensiero comune inoculato sottopelle da mass media di regime. Noi non siamo microchippati caro pseudo-riformista.

CHOMSKY: "LA DEMOCRAZIA IN ITALIA E' FINITA"

CHOMSKY:

di Redazione Cadoinpiedi.it - 24 gennaio 2014

Il maggior linguista vivente è in Italia per presentare I padroni dell'umanità (Ponte alle Grazie) e non ha risparmiato nessuno: "Le nostre società stanno andando verso la plutocrazia. Questo è neo-liberismo" ha detto. La sfida del futuro? Non limitarci a osservare il corso degli eventi ed eliminare le istituzioni che perseguono il "tutto per noi stessi, niente per gli altri"

Italia in svendita, come siamo messi male ....

E se il Titolo V fosse stato cambiato anche per privatizzare i beni comuni?

Il capo direzione e analisi economico-finanziaria del dipartimento del Tesoro: per pagare il debito bisogna espropriare Comuni e Regioni delle utilities e venderle, è questo il vero affare. (video)
Franco Fracassi - Ecco che cosa aveva dichiarato lo scorso anno a un giornalista de La7 Lorenzo Codogno, capo direzione e analisi economico-finanziaria del dipartimento del Tesoro, a proposito della necessità delle privatizzazioni per risanare il debito pubblico: «Il problema è che non prendi tantissimo, perché ho fatto il calcolo un po’ di tempo fa sono dodici miliardi. Meno di un punto di Pil. La vera risorsa sono le utilities a livello locale. Lì sono veramente tanti, tanti miliardi. Il problema è che non sono nostri, dello Stato. Sono dei Comuni e delle Regioni. Quindi, bisogna cambiare il Titolo V della Costituzione ed espropriare i Comuni e le Regioni».

mercoledì 6 agosto 2014

La Costituzione e il governo stile executive

la Repubblica  6 agosto 2014 - 1 Commento »


governorenziDEL Senato della nuova era, tutto il dicibile è stato detto e ridetto. Ora non si tratta più d’idee, ma di numeri, di patti misteriosi che “tengono” o “non tengono”, di “aperture” o “chiusure”, cioè di strategie politiche. Interessa, invece, lo sfondo: ciò che crediamo di comprendere della nostra crisi e delle sue forme. Che valore hanno il tanto pervicace impegno per “le riforme” costituzionali e l’altrettanto pervicace impegno contro? Pro e contra, innovatori e conservatori. I pro accusano i contra di non voler assumersi le responsabilità del cambiamento che il momento richiede e di difendere rendite di posizione dissimulandole come difesa della Costituzione. I contra, a loro volta, accusano i pro di coltivare la vacua ideologia del nuovo e del fare a ogni costo, in realtà servendo interessi ai quali ostica è la democrazia. Le ragioni della divisione sono profonde, spiegano l’asprezza del contrasto e giustificano le preoccupazioni.

martedì 5 agosto 2014

Riforme, immunità per i senatori nominati. La maggioranza si approva lo scudo

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CRONACA ORA PER ORA - Palazzo Madama mantiene lo scudo per i parlamentari della nuova camera dei non eletti. Il Movimento 5 stelle e il Carroccio non partecipano al dibattito e il provvedimento passa dopo due ore di dibattito. La relatrice Pd e i capigruppo dem e Fi hanno difeso la decisione: "Istituto voluto dai padri costituenti". Renzi: "Si cambia davvero"

Riforme, immunità per i senatori nominati. La maggioranza si approva lo scudoI 100 nominati del Senato delle Autonomie saranno protetti dall’immunità. Palazzo Madamarespinge gli emendamenti che prevedevano lo stop allo scudo per i parlamentari dopo due ore di discussione. Assenti per protesta i rappresentanti dell’opposizione, sia Lega Nord che Movimento 5 stelle, il dibattito sull’articolo 8 del ddl Boschi si esaurisce in ventuno interventi. Bagarre, grida, proteste: le immagini di tensione dei giorni scorsi lasciano il posto a un’analisi lampo di emendamenti ed articoli che nel giro di un pomeriggio tolgono l’indennità per i nominati del prossimo Senato e aboliscono i senatori a vita. Ad un certo punto il presidente d’Aula Maurizio Gasparri apre il dibattito sullo scudo, convinto di non vedere il voto entro sera. Ma i programmi saltano nel giro di poco e Palazzo Madama scioglie uno dei nodi più discussi senza pensarci. “E’ la scelta migliore che permette di mantenere un equilibrio perché ristabilisce la parità tra deputati e senatori”, dice la relatrice Pd Anna Finocchiario prima di rimettersi all’assemblea. Tra i critici restano Loredana De Petris (Sel) a Vannino Chiti (Pd), mentre relatori, governo e capigruppo Pd e Forza Italia appoggiano la decisione. “E’ un istituto voluto dai padri costituenti”, ribadisce il democratico Luigi Zanda.

Non sarebbe la nostra Costituzione

di Francesco Baicchi - 26 luglio 2014

Per il numero degli articoli e la eterogeneità degli argomenti toccati la 'riforma' costituzionale che l'anomala maggioranza PD-Forza Italia sta cercando istericamente di imporre non può essere considerato una modifica o un 'aggiornamento' della Carta del 1948, ma piuttosto una Costituzione complessivamente nuova.
Se poi consideriamo la legge elettorale già approvata dalla Camera nonostante la sentenza n.1/2014 della Consulta, l'annunciato attacco alla autonomia della Magistratura e la previsione di un nuovo passo verso il presidenzialismo, il nostro sistema istituzionale risulterebbe totalmente sconvolto.
Tutti i costituzionalisti (o 'professoroni') hanno già analizzato questa che è stata correttamente definita 'svolta autoritaria'.