lunedì 7 luglio 2014

Venerabili e patti segreti

Comunicato stampa

Venerabili e patti segreti

4 luglio 2014 - 26 Commenti »



venerabili _bnRiassumiamo.
C’era una volta, tanti e tanti anni fa (1974-1976) il Venerabile di una Loggia segreta sciolta da un governo laico nel 1981. Il Venerabile viveva e lavorava ad Arezzo, importante centro della Toscana.
Il Venerabile sosteneva progetti di portata eversiva, studiati a tavolino per impedire lo sviluppo democratico nel nostro Paese secondo le procedure prevista dalla Costituzione. Bisognava tenere sotto controllo e nel caso bloccare anche con colpi di Stato (come in altri paesi europei e non) uno slittamento a sinistra e comunque non gestibile dai centri di potere occulto.

A questo scopo quarant’anni fa il Venerabile, con l’aiuto di validi suggeritori e nell’ambito di patti segreti aveva elaborato vari progetti politici, il più noto dei quali e anche il meno “violento” diventò noto come piano di Rinascita. Esso prevedeva una serie di interventi facilitati dalla corruzione (acquisto) di politici, giornalisti, magistrati, industriali, banchieri e finanziatori, vertici delle Forze armate e dei servizi segreti. Cardine del piano era la comunicazione: a questo scopo obiettivo numero uno era smantellare la Rai a beneficio della Tv privata.
Tutti gli storici e i magistrati che hanno studiato il piano lo hanno definito un progetto di destra estrema, volto a condizionare la democrazia italiana in vista della nascita di un sistema presidenziale, e di una “riscrittura” della Costituzione, considerata vecchia e frutto degli anni dell’antifascismo.
Quando il progetto del Venerabile fu reso noto perché scoperto dalla magistratura, non tutti i partiti reagirono allo stesso modo e negli anni che seguirono molti lo caldeggiarono nell’ombra. Si susseguirono commissioni parlamentari…
Quarant’anni dopo, anno 2014. Impossibile non riscontrare quanto di quella antica manovra ci sia anche nella piega che stanno prendendo le scelte e la pratica della politica. Una grande alleanza non sancita in alcuna elezione popolare consente a un governo che fa del decisionismo e della velocità la sua caratteristica fondamentale di procedere speditamente sulla via di una nuova Costituzione che stravolge tutta la seconda parte di quella del ’48. Manca ancora una legge elettorale costituzionale. La Rai conta quando il due di briscole. La corruzione ha assalito tutte le sfere della vita civile. Il Presidenzialismo è ormai alle porte. La giustizia sarà sistemata a dovere. E come insegna la Storia, il popolo italiano, come tutti i popoli, è pronto ad accettare, a causa della immane crisi economica, cose che in altri tempi non avrebbe mai accettato.
Come insegna la Storia.
Non Telemaco e Ulisse rivisitati.
Ma quella scritta nella pagina eroica della nostra Resistenza a tutti i fascismi, ai patti segreti, all’egemonia dei despoti piccoli e grandi.
Almeno, quando ci spacciano queste “riforme” per il nuovo, per un presente che guarda al futuro, mi piacerebbe che ci fossero voci di qualcuno che ricorda e ammonisce. E respinga nella palude gli eredi dei venerabili, e dei loro patti segreti. Noi, antichi “ribelli”, certamente non staremo zitti.

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