sabato 26 maggio 2012

Riforma della Costituzione, è allarme rosso - micromega-online - micromega

 Se il nostro paese è arrivato sull'orlo del fallimento a causa di un Governo inefficiente e corrotto, poiché il Parlamento (con una maggioranza artificialmente incrementata dalle leggi elettorali) non riusciva a modificarne gli indirizzi, la lezione che se ne deve trarre è che il Parlamento deve essere messo in condizione di modificare l'indirizzo politico del Governo e di rimuoverlo quando si riveli dannoso per il bene comune.

I nostri riformatori, invece, da questa esperienza ne traggono la conclusione esattamente opposta: rafforzare il Governo e rendere quasi impossibile (anche in considerazione dei meccanismi elettorali maggioritari) la sfiducia.
La cosa veramente inquietante è che, dopo che il Pdl e la Lega sono crollati, travolti dalla loro stessa incapacità e dai loro scandali, i riformatori attuali vogliono modificare la Costituzione, recuperando, in una forma edulcorata, il progetto di Berlusconi di manomettere l'equilibrio dei poteri per rafforzare il Capo politico ed umiliare ancor di più il Parlamento.

Facendo le debite proporzioni, questo progetto di riforma assomiglia alla riforma con cui fu modificato lo Statuto Albertino (attraverso la legge 24/12/1925 n. 2263) per consentire al Capo del Governo dell'epoca, l'on. Benito Mussolini, di avere una funzione di preminenza sul Parlamento.
Anche allora si invocava la stessa esigenza che viene perorata dai riformatori attuali: rafforzare il Governo per rendere più efficiente la sua azione.
Sappiamo com'è andata a finire!

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