martedì 22 maggio 2012

Il risultato delle elezioni comunali a Palermo.

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  Si è conclusa finalmente la campagna elettorale più brutta che mi ricordi fatta all’insegna dell’insulto, soprattutto fra i due candidati al ballottaggio e nell’assenza totale di una visone e di un progetto che abbia o che possa avere serie possibilità ad essere concretizzato.
Nessuno dei candidati ha mai fatto veramente i conti con il dissesto finanziario di Palermo, che c’è ed è grave, e di conseguenza nessuno dei due ultimi contendenti ci ha illustrato in maniera chiara ed inequivocabile quali le misure da adottare per risanarlo.
Abbiamo sentito l’entusiasmo eccessivo dei pochi che si sono recati alle urne – il 39% circa- con tifo più adatto ad una partita di calcio che alla politica.
Ma quel che è peggio è che appena chiuse le urne il candidato vincente si è addirittura lasciato prendere dalla boria fino ad annunciare la nascita della terza Repubblica a Palermo!
Ora mi domando veramente se è possibile che un politico navigato come Orlando possa anche solo pensare e fare un’analisi così rozza del voto di Palermo, senza minimamente porsi la domanda che tutti i politici dovrebbero porsi: perché più del 60%  dei Palermitani non si è recato alle urne?
Chi sono coloro i quali hanno dimostrato con questa assenza la lontananza e la non condivisione della politica, di questa politica?
Qualche commentatore ha detto: sono tutti di destra!
Ebbene se fosse così non possiamo che dedurre che la sinistra a Palermo è ancora minoranza della minoranza di quel 39% che  ha votato  - perché  chi l’ha votato  non è solo sx, ma anche e soprattutto dx - e se è minoranza ha vinto solo la competizione elettorale per effetto di una sciagurata legge elettorale, che gli darà una maggioranza bulgara nel consiglio comunale, ma non  la fiducia della maggioranza dei Palermitani di dx e sx ovvio. Già questo non mi sembra un dato da poco ed è sbagliato non tenerne conto e lo è soprattutto perché non è vero che quel 60% è la destra, ma è anche e soprattutto di sinistra, di quella parte della sinistra che non si è riconosciuta né in Ferrantelli, espressione di una  classe politica allo sbando, e tanto meno nell’IDV di Orlando e in Orlando medesimo, espressione di quella Borghesia Palermitana che da sempre vuole esercitare il dominio sulla città.
E’ questa borghesia che ha assicurato la vittoria ad Orlando nell’inconsapevolezza dei più, che si sono entusiasmati per il nulla, dimentichi dell’ultima amministrazione Orlando, dei suoi fallimenti e del suo essere deputato regionale fantasma e soprattutto dell’Orlando che accusava Falcone di tenere chiusi nel cassetto documenti.
Molti dei suoi festosi votanti pensano ad un ritorno della primavera di Palermo, che seppure ha avuto qualche risultato apprezzabile, ha anche però prodotto guasti a cui oggi non si sa come rimediare, penso ad esempio al precariato da lui inventato.
Come risolverà questi guasti precedenti Orlando? Li vorrà risolvere con quali risorse?
Vedremo quello che sarà capace di fare, intanto prendiamo atto che siamo ancora immersi nella peggiore seconda repubblica, su questo non ci piove.
Con la consapevolezza che le stagioni non  ripetono mai uguali a se stesse, non foss’altro che  con l’andare del tempo anche la natura non rimane mai uguale a se stessa e nemmeno gli uomini, purtroppo! Con gli anni si sa si perde la freschezza della giovinezza, soprattutto quando si sta molto dentro le stanze del potere e gli Italiani ne sappiamo qualcosa.
Preso atto di quanto avvenuto, non rimane che augurare al nuovo sindaco buon lavoro  con l’auspicio che  tenga fede agli impegni quale ad esempio il taglio dell’IMU   e la revoca della convenzione alla serit, promessi in campagna elettorale. Poi ci si aspetta trasparenza, rotazione di incarichi per competenza e non agli  amici e, soprattutto trasparenza  negli appalti ecc. ecc. …  ed ancora il risanamento del centro storico, missione fallita in precedenza … ed  alla fine  del suo mandato naturalmente, se pensa di portarlo a compimento,  lo giudicheremo per quello che avrà saputo fare e non fare, ma al momento manteniamo intatte tutte le nostre riserve.
Palermo 22. 5. 2012

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