sabato 28 dicembre 2019

Cominciamo a parlare del referendum sul taglio dei parlamentari!



Il prossimo anno si dovrebbe tenere il referendum relativo al taglio dei parlamentari, che di recente il Parlamento, quasi all’unanimità, ha improvvidamente approvato.
In vista di tale appuntamento, considerato che molti cittadini sono stati tenuti all’oscuro della reale portata  di tale modifica, credo, sarebbe opportuno cominciare a parlarne, per fare comprendere loro che  chi l’ha proposta ha dimostrato di non conoscere a fondo la nostra Costituzione del ’47 e ha fatto passare il messaggio errato, sia nella sostanza che nel merito, che così facendo ci sarebbero stati risparmi mirabolanti per il Paese. Cosa che, ovviamente, non è, visto che  tale risparmio per il cittadino può essere paragonato al costo caffè in un anno.
Da ciò possiamo dedurre la portata demagogica e populista di chi, nell’ignoranza più totale del ruolo e della necessità della rappresentanza, che è fondamentale per la tenuta democratica del Paese, ne ha proposto il taglio e che, per giustificarla, non ha esitato a rimaneggiare la Costituzione.

Premesso quanto sopra, ritengo, quindi, opportuno richiamare gli articoli 56 e 57 della Costituzione per   potere comprendre bene di cosa stiamo parlando:
Art. 56: "La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto, in ragione di un deputato per ottantamila abitanti o per frazione superiore a quarantamila.
Sono eleggibili a deputati tutti gli elettori che nel giorno delle elezioni hanno compiuto i venticinque anni di età."
Art.57: "Il Senato della Repubblica è eletto a base regionale. A ciascuna Regione è attribuito un senatore per duecentomila abitanti o per frazione superiore a centomila. Nessuna Regione può avere un numero di senatori inferiore a sei. La Valle d’Aosta ha un solo senatore."
Come si rillevasi dai predetti articoli della Costituzione, il numero dei parlamentari in entrambi i rami del Parlamento, viene eletto in base alla rappresentanza  e, di conseguenza, non vi è un numero prestabilito, come nel caso della Valle D'Aosta.
Da quanto sopra appare evidente anche a un bambino, che dimezzando così com’è stato fatto dal Parlamento, una larga parte della popolazione rimarrebbe senza rappresentanza, cosa che, a mio parere, è sbagliatissima e significherebbe “inquinare la linfa vitale del sistema democratico, che i Costituenti  disegnarono a garanzia della libertà riconquistata”. “ Il Referendum oppositivo, opportunamente proposto, sarà il modo per ricordare all’opinione pubblica le profonde ragioni della Costituzione ( come già avvenne per il referendum del 4 dicembre 2016) e la centralità del dibattito  parlamentare, rammentando agli smemorati che da chi ( e da quando) definì il Parlamento “aula sorda e grigia” e “bivacco di manipoli” nacque la dittatura!” (Daniele Granara).
Infine, appare opportuno ricordare, che se questi parlamentari avessero avuto a cuore il risparmio avrebbero potuto presentare un DL per tagliare i loro lauti stipendi,  salvaguardando la rappresentanza ed  evitare così la demagogia liberticida del taglio al numero dei parlamentari.
Nella Toscano
Pa. 28.12.2019

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