venerdì 3 febbraio 2012

Il Lavoro è un Diritto Costituzionale

https://www.facebook.com/notes/nella-toscano/il-lavoro-%C3%A8-un-diritto-costituzionale/429236169970 Riporto alcuni passaggi dell'intervista di Carlo Galli apparsa oggi sul fatto,   molto illuminanti su ciò che la destra sta tentando di fare in Italia e di cui questo governo di tecnici è la sua mano longa.Nessuna discontinuità, quindi, con il governo precedente, ma attuazione del suo scellerato programma, che al primo punto prevedeva proprio lo smantellamento della Costituzione.
Le donne Siciliane abbiamo avuto ragione nell'avvertire questo pericolo ed a promuovere la battaglia proprio in difesa dell'art. 1 oggi sotto attacco, seppure in modi e forme diverse rispetto alla nostra battaglia iniziale, ma non meno subdolo e pericoloso per la tenuta democratica del Paese!
Carlo Galli: Il lavoro si sta privatizzando, passa come una faccenda del singolo lavoratore nei suoi rapporti con il datore di lavoro. Sta venendo meno l'idea che il lavoro abbia a che fare con la categoria dei diritti soggettivi pubblici. E' l'ideaologia neoliberista, in cui il lavoro diventa malleabile, flessibile e disponibile.
Ma è in contraddizzione con la Costituzione: "l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro".
Quest'affermazione trasforma il lavoro in un pilastro costituzionale rispetto al quale bisogna adattare le logiche del profitto.
l'Art. 1,  l'intera prima parte della Costituzione  sono i principi fondamentali che orientano l'ordinamento. Dalla Costituzione non si evince che l'Italia è un regime socialista. Ma nemmeno  che il lavoro è una questione privata.
Sono d'accordo con Carlo Galli a proposito di art. 18, che non è una difesa tout court  dal licenziamento. E' una questione politica.Dire che va conservato vuol dire riconoscere al lavoro una valenza pubblica. Al contrario abrogare le affermazioni di principio è un passo terribile. Non c'è da illudersi che questo esecutivo sia animato da una logica progressista , però credo si enderanno conto che l'art.18 ha un valore importante. Cancellarlo significa, di fatto, uscire dalla logica della Costituzione.
Carlo Galli conclude: La Costituzione disegna una società che contiene elementi di mercato, ma è democratica. Se diventiamo una società di mercato, il capitale diventa superiore alle leggi. Ho l'impressione che non sarebbe un mondo stabile."
La nostra battaglia, la battaglia del "Treno Delle Donne  in difesa della Costituzione" sarà, quindi,   volta anche alla difesa dei diritti e per impedire al capitale di diventare superiore alle leggi.

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