.... La costituzione, vedete, è l’affermazione
scritta in questi articoli, che
dal punto di vista letterario non sono belli,
ma è l’affermazione solenne della solidarietà
sociale, della solidarietà umana,della
sorte comune, che se va a fondo,
va a fondo per tutti questo bastimento. E’ la carta della propria libertà, la carta per
ciascuno di noi della
propria dignità di uomo. Io mi ricordo le prime elezioni dopo la caduta del
fascismo, il 2 giugno 1946, questo popolo
che da venticinque anni non aveva goduto le libertà civili e politiche, la prima volta che andò a votare
dopo un periodo di orrori il caos, la guerra civile, le lotte le guerre,
gli incendi. Ricordo
- io ero a Firenze, lo stesso è capitato qui- queste file di gente
disciplinata davanti alle sezioni, disciplinata
e lieta perché avevano la sensazione di avere ritrovato la propria
dignità, questo dare il voto, questo portare la propria opinione per
contribuire a creare questa opinione della comunità, questo essere padroni di
noi del proprio Paese, del nostro Paese,
della nostra Patria, della nostra terra, disporre di noi delle nostre sorti,
delle sorti del nostro Paese.