Sabato 24 settembre 2011, 14.04
QUIRINALE: NAPOLITANO RICEVE ' TRENO DONNE PER COSTITUZIONE'
(AGI) - Roma, 24 set - E' stata ricevuta questa mattina al
palazzo del Quirinale una delegazione del "Coordinamento del
treno delle
donne per la Costituzione" che ha consegnato una
lettera al Presidente della
Repubblica sui contenuti della
odierna iniziativa a Roma.(AGI) 241401
SET 11
sabato 24 settembre 2011, 14.06
QUIRINALE: RICEVUTA DELEGAZIONE DEL TRENO DONNE PER LA
COSTITUZIONE
(ASCA)
- Roma, 24 set - E' stata ricevuta questa mattina al
palazzo del Quirinale
una delegazione del '' Coordinamento
del treno delle donne per la
Costituzione'' che ha
consegnato una lettera al Presidente della Repubblica
sui
contenuti della odierna iniziativa a Roma.
Lo rende noto un
comunicato del Quirinale.
241403 SET 11 sabato
24 settembre 2011, 14.18
QUIRINALE: RICEVUTA DELEGAZIONE' TRENO DONNE PER COSTITUZIONE'
(ANSA) - ROMA, 24 SET - E' stata ricevuta questa mattina al
palazzo del Quirinale una delegazione del ' coordinamento del
treno
delle donne per la Costituzione' che ha consegnato una
lettera al Presidente
della Repubblica sui contenuti della
odierna iniziativa a Roma. Lo comunica
una nota della Presidenza
della Repubblica.
(ANSA). 24-SET-11
14:13
QUIRINALE. RICEVUTA DELEGAZIONE TRENO DONNE PER LA COSTITUZIONE
(DIRE) Roma, 24 set. - E' stata ricevuta questa mattina al
palazzo del Quirinale una delegazione del ' Coordinamento del
treno
delle donne per la Costituzione' che ha consegnato una
lettera al presidente
della Repubblica sui contenuti della
odierna iniziativa a Roma. Lo rende
noto un comunicato del
Quirinale. ( Dire 14:14 24-09-11
(RPT) QUIRINALE: NAPOLITANO RICEVE ' TRENO DONNE PER COSTITUZIONE'
=
QUIRINALE: NAPOLITANO RICEVE '
TRENO DONNE PER COSTITUZIONE'
(AGI) - Roma, 24 set. - E' stata ricevuta
questa mattina al
palazzo del Quirinale una delegazione del "Coordinamento
del
treno delle donne per la Costituzione" che ha consegnato una
lettera
al Presidente della Repubblica sui contenuti della
odierna iniziativa a
Roma. (AGI) Lam/Gal 241421 SET 11
QUIRINALE: DA COORDINAMENTO TRENO DONNE COSTITUZIONE LETTERA A
NAPOLITANO
ROMA (ITALPRESS) - E' stata ricevuta questa mattina al palazzo del
Quirinale una delegazione del "Coordinamento del treno delle donne per
la Costituzione" che ha consegnato una lettera al presidente della
Repubblica sui contenuti della odierna iniziativa a Roma.
(ITALPRESS
24-Set-11 14:20 )
A ROMA ' TRENO DELLE DONNE', ' PAPI VATTENE'
POST-IT SULL' INSTALLAZIONE DI CECCHINI,' DIFENDIAMO
COSTITUZIONE'
(ANSA) - ROMA, 24 SET - Hanno provato a circondare il
Parlamento '' in difesa della Carta Costituzionale''. E' arrivato
stamattina a Roma il '' Treno delle donne per la Costituzione'',
iniziativa promossa da dieci associazioni femministe alla quale
hanno
aderito altri movimenti.
Alcune manifestanti hanno provato a scavalcare le
transenne
per poter esprimere il proprio disappunto con un girotondo
attorno alla colonna di Marco Aurelio ma sono state bloccate
dalle forze
dell' ordine. Rappresentanti del '' Movimento donne
futuriste'' si sono
fermate davanti all' installazione di
Graziano Cecchini attaccando diversi
post-it rivolti al
presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
''
Brindiamo alla patonza'', '' Io maggiorata? Si' ma nella
dignita''' o ''
Papi vattene'' sono alcuni dei messaggi inviati
'' virtualmente'' al
premier. Un' altra rappresentanza del '' Treno
delle donne'' e' stata
ricevuta al Quirinale. Durante l' incontro
le manifestanti hanno consegnato
una lettera indirizzata al
presidente della Repubblica. (ANSA).
QUIRINALE: NAPOLITANO RICEVE ‘TRENO DONNE PER COSTITUZIONE’palazzo del Quirinale una delegazione del "Coordinamento del
treno delle donne per la Costituzione" che ha consegnato una
lettera al Presidente della Repubblica sui contenuti della
odierna iniziativa a Roma.(AGI) 241401 SET 11
palazzo del Quirinale una delegazione del '' Coordinamento
del treno delle donne per la Costituzione'' che ha
consegnato una lettera al Presidente della Repubblica sui
contenuti della odierna iniziativa a Roma.
Lo rende noto un comunicato del Quirinale.
241403 SET 11 sabato 24 settembre 2011, 14.18
palazzo del Quirinale una delegazione del ' coordinamento del
treno delle donne per la Costituzione' che ha consegnato una
lettera al Presidente della Repubblica sui contenuti della
odierna iniziativa a Roma. Lo comunica una nota della Presidenza
della Repubblica.
(ANSA). 24-SET-11 14:13
palazzo del Quirinale una delegazione del ' Coordinamento del
treno delle donne per la Costituzione' che ha consegnato una
lettera al presidente della Repubblica sui contenuti della
odierna iniziativa a Roma. Lo rende noto un comunicato del
Quirinale. ( Dire 14:14 24-09-11
QUIRINALE: NAPOLITANO RICEVE ' TRENO DONNE PER COSTITUZIONE'
(AGI) - Roma, 24 set. - E' stata ricevuta questa mattina al
palazzo del Quirinale una delegazione del "Coordinamento del
treno delle donne per la Costituzione" che ha consegnato una
lettera al Presidente della Repubblica sui contenuti della
odierna iniziativa a Roma. (AGI) Lam/Gal 241421 SET 11
(ITALPRESS 24-Set-11 14:20 )
(ANSA) - ROMA, 24 SET - Hanno provato a circondare il
Parlamento '' in difesa della Carta Costituzionale''. E' arrivato
stamattina a Roma il '' Treno delle donne per la Costituzione'',
iniziativa promossa da dieci associazioni femministe alla quale
hanno aderito altri movimenti.
Alcune manifestanti hanno provato a scavalcare le transenne
per poter esprimere il proprio disappunto con un girotondo
attorno alla colonna di Marco Aurelio ma sono state bloccate
dalle forze dell' ordine. Rappresentanti del '' Movimento donne
futuriste'' si sono fermate davanti all' installazione di
Graziano Cecchini attaccando diversi post-it rivolti al
presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
'' Brindiamo alla patonza'', '' Io maggiorata? Si' ma nella
dignita''' o '' Papi vattene'' sono alcuni dei messaggi inviati
'' virtualmente'' al premier. Un' altra rappresentanza del '' Treno
delle donne'' e' stata ricevuta al Quirinale. Durante l' incontro
le manifestanti hanno consegnato una lettera indirizzata al
presidente della Repubblica. (ANSA).
(AGI) - Roma, 24 set. - E’ stata ricevuta questa mattina al palazzo del Quirinale una delegazione del “Coordinamento del treno delle donne per la Costituzione” che ha consegnato una lettera al Presidente della Repubblica sui contenuti della odierna iniziativa a Roma. (AGI) Lam/Gal
http://www.spier.it/index.asp
NOTIZIE http://www.spier.it/index.asp
giovedì 22 settembre 2011
Tutte sul treno... per la Costituzione
In viaggio alla volta di Roma per presidiare il Parlamento e dire forte e chiaro che la “Costituzione non si tocca”. Sabato 24 settembre, il coordinamento regionale delle pensionate dello Spi-Cgil ha aderito al “Treno delle donne per la Costituzione” (http://www.trenodelledonneperlacostituzione.it/) , l’iniziativa nazionale promossa dalla Rete delle donne siciliane per la rivoluzione gentile.http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/09/24/foto/treno_donne-22172830/1/
http://www.youtube.com/watch?v=4hrml8E13zk&feature=share
Il treno delle donne
per difendere la Carta
di Daniela AmentaFOTOGALLERY
Eccole, si riconoscono da lontano: hanno fischietti, ombrellini, qualcuna un foulard tricolore. Determinate, arrabbiate, con la Costituzione in mano. Indignate dagli attacchi costanti alla Carta, da un capo del Governo che «se ne fa otto» per volta e prevede «il giro della patonza» per i suoi ospiti. La maggioranza cresciuta a «pane e a rose» nelle reti femminili. Alcune giovanissime informate attraverso il tam tam sul web, i post condivisi su Facebook. Dall’Udi a Se non ora quando, dai centri sociali allo Spi Cgil. Cento associazioni in totale, cento voci di libertà. Davanti a Palazzo Chigi, qualcuna ha provato a scavalcare le transenne per circondare la colonna di Marc’Aurelio. Un girotondo simbolico che è rimasto nelle intenzioni. Respinte dalle forze dell’ordine, hanno urlato forte. Mentre partivano gli slogan contro Papi, una delegazione di donne è stata ricevuta in Quirinale. E ha lasciato una lettera per il presidente della Repubblica. Se non a lui a chi?, si diceva in piazza.
Fare rete
Autorganizzate, spesso in contatto attraverso la Rete, ancora una volta sono state le donne a dare voce al disagio di questa Italia in affanno, schiacciata tra un futuro incerto e un esecutivo al capolinea. L’idea, come detto, è partita dalle militanti della «Rivoluzione gentile» in Sicilia e poi si è estesa a macchia d’olio. Le promotrici spiegano: «Abbiamo sentito il bisogno di aggregarci per affrontare insieme le grandi sfide di questo Paese oramai senza bussola e che rischia di disintegrarsi se solo le proposte di modifiche costituzionali avventate dovessero essere portate a compimento». Così, ieri a Roma, c’erano le pensionate dello Spi-Cgil dell’Emilia Romagna con Mila Cilioni in testa. «Noi pensionate – ha spiegato la segretaria regionale – vogliamo l’attuazione totale dell’articolo 1 della Costituzione, vogliamo che i nostri figli, i nostri nipoti, i giovani uomini e le giovani donne siano messi in condizione di concorrere alla vita della società, di coltivare un sogno di futuro e di dare il loro contributo alla realizzazione di un Paese democratico».
In piazza Colonna c’era anche Graziano Cecchini, specializzato in azioni «futuriste» (ricordate l’acqua di Fontana di Trevi colorata di rosso? E le migliaia di palline a Trinità dei Monti? Sue «performance») che ha realizzato un muro in Domopack dove le donne del Treno per la Costituzione hanno attaccato i messaggi rivolti al premier. Tra i tanti un bigliettino giallo che recitava «Io maggiorata? Sì, ma nella dignità». Nel pomeriggio le donne e gli uomini per la Costituzione si sono spostati in piazza Santissimi Apostoli per incontrarsi, parlare. Uno ad uno, sul palco, in difesa degli articoli della Carta sott’attacco. E di notte, ripiegate le bandiere e gli striscioni, di nuovo in treno. Di nuovo in viaggio: in lungo e in largo per tutelare quest’Italia maltrattata.
24 settembre 2011
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ROMA - Ieri mattina hanno provato a circondare il Parlamento «in
difesa della Carta costituzionale» per esprimere il proprio disappunto
nei confronti dell' esecutivo in carica attraverso un girotondo. Ma sono
state fermate quasi subito dalle forze dell' ordine. Erano le
manifestanti del «Treno delle donne per la Costituzione», un' iniziativa
che è stata promossa da svariate associazioni e da numerosi movimenti
femminili. Le rappresentanti del movimento si sono quindi fermate
davanti all' installazione di Graziano Cecchini attaccando post-it
simbolicamente rivolti al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi con
frasi del tipo: «Brindiamo alla patonza», «Io maggiorata? Sì ma nella
dignità», «Papi vattene». Un piccolo gruppo del «Treno delle donne»,
successivamente, è stato ricevuto anche al Quirinale e ha consegnato
una lettera indirizzata al presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano. Nel pomeriggio di ieri, c' è poi stata una manifestazione in
piazza Santi Apostoli, sempre a Roma, con, tra gli altri, Silvia
Calamandrei e i costituzionalisti Michele Ainis e Paola Marsocci.
RIPRODUZIONE RISERVATA
newsletter
23 SET. 2011 -
Difendere la Costituzione, a partire dall'articolo uno. E' l'obiettivo
della prossima tappa di una rivoluzione che si dichiara "gentile".
Un'aggettivo che ai tempi nostri ricorda la candeggina. Le
rivoluzionarie in questione, in effetti, sono tutte donne. Ma di dilemmi
di come far tornare bianca una camicia, in testa non ne hanno. Ciò che
vogliono è ribadire che la Carta costituzionale non si tocca, specie
nella sua prima parte. Per questo hanno organizzato "Il treno delle
donne in difesa della Costituzione".
I convogli in realtà sono tanti, e in partenza da tutt'Italia. L'idea è venuta alla rete dalle Donne siciliane per la Rivoluzione Gentile. "Abbiamo sentito il bisogno di aggregarci per affrontare insieme le grandi sfide di questo Paese oramai senza bussola e che rischia di disintegrarsi se solo le proposte di modifiche costituzionali avventate dovessero essere portate a compimento", si legge sul sito internet dell'evento, cliccatissimo in queste ultime ore, tanto da bloccarsi ripetute volte.
Sul treno in partenza dall'Emilia-Romagna ci sono anche le pensionate del sindacato Spi-Cgil regionale. La destinazione, come per tutti, è Roma, dove è previsto un corteo, ma soprattuto l'invasione della piazza davanti al Parlamento. Non prima, però, di aver bussato la porta del Quirinale. Qui a mezzogiorno e mezza è previsto l'incontro col Garante della Costituzione.
“Noi pensionate – dice Mina Cilloni, segretaria regionale e coordinatrice delle pensionate dello Spi Emilia-Romagna – vogliamo l’attuazione totale dell’articolo 1 della Costituzione, vogliamo che i nostri figli, i nostri nipoti, i giovani uomini e le giovani donne siano messi in condizione di concorrere alla vita della società, di coltivare un sogno di futuro e di dare il loro contributo alla realizzazione di un Paese democratico”. “Per questo – continua – saremo in piazza e concorreremo a costruire un cerchio umano attorno al Parlamento a difesa dei fondamenti costituzionali”.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Il governo Lo scontro Le proteste
Carta, il «Treno rosa» ricevuto al Quirinale
Pagina 8
(25 settembre 2011) - Corriere della Sera
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Comitato Per le Pari Opportunità Ministero per gli affari esteri
ALENDARIO PROSSIMI EVENTI
grazie a Server Donne di www.women.it
e http://www.casainternazionaledelledonne.org/
Pubblichiamo in questa pagina tutti quegli eventi che ci sembrano degni di nota. E' sempre gradita la segnalazione dei nostri lettori.
Roma. Treno delle donne per la Costituzione.
Un treno carico di donne provenienti dal nord d’Italia, e l’altro partito dalla Sicilia si congiungeranno a Roma il 24 settembre per manifestare in Difesa della Costituzione repubblicana circondando il Parlamento.
Davanti alla proposta di Legge, presentata di recente alla Camera, per modificare l’Articolo 1 della Costituzione, le Donne della società civile si sono immediatamente mobilitate in un’iniziativa, che ha trovato la pronta adesione di numerose associazioni e gruppi organizzati (dalla Rete Viola all’Onerpo, dal Forum Ambientalista all’Aidos, dall’Udi all’Arcidonna, dai Centri Antiviolenza all’Associazione per la Democrazia Costituzionale).
(25 settembre 2011) - Corriere della Sera
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Comitato Per le Pari Opportunità Ministero per gli affari esteri
ALENDARIO PROSSIMI EVENTI
grazie a Server Donne di www.women.it
e http://www.casainternazionaledelledonne.org/
Pubblichiamo in questa pagina tutti quegli eventi che ci sembrano degni di nota. E' sempre gradita la segnalazione dei nostri lettori.
Un treno carico di donne provenienti dal nord d’Italia, e l’altro partito dalla Sicilia si congiungeranno a Roma il 24 settembre per manifestare in Difesa della Costituzione repubblicana circondando il Parlamento.
Davanti alla proposta di Legge, presentata di recente alla Camera, per modificare l’Articolo 1 della Costituzione, le Donne della società civile si sono immediatamente mobilitate in un’iniziativa, che ha trovato la pronta adesione di numerose associazioni e gruppi organizzati (dalla Rete Viola all’Onerpo, dal Forum Ambientalista all’Aidos, dall’Udi all’Arcidonna, dai Centri Antiviolenza all’Associazione per la Democrazia Costituzionale).
Il 24 settembre manifestazione a Roma.
Performance inscenata davanti a Palazzo Chigi dai 'futuristi carbonari' FOTO
24 settembre, 21:36
ROMA
- Un muro trasparente di 'domopack' con due sagome di cartone, che
rappresentano ragazzi italiani, per "chiedere al premier di andare a
casa". E' la performance inscenata davanti a Palazzo Chigi dall'artista
futurista Graziano Cecchini, lo stesso che tempo fa colorò di rosso
l'acqua della Fontana di Trevi. Sul 'muro trasparente', lungo 20 metri e
alto quasi due ed esposto sul marciapiedi tra via del Corso e piazza
Colonna, c'é la scritta "Non perdere, dimettiti", ma a questa alcuni
passanti stanno aggiungendo, incollando sul nastro trasparente, dei
bigliettini con le proprie scritte di protesta. "Questa performance - ha
spiegato Cecchini - è in sostegno delle donne, ma anche perché è ora di
dire basta. Se si deve dare ascolto ai mercati, questi ultimi impongono
che il premier debba andare a casa".
A ROMA 'TRENO DELLE DONNE', 'PAPI VATTENE' - Hanno provato a circondare il Parlamento "in difesa della Carta Costituzionale". E' arrivato stamattina a Roma il "Treno delle donne per la Costituzione", iniziativa promossa da dieci associazioni femministe alla quale hanno aderito altri movimenti. Alcune manifestanti hanno provato a scavalcare le transenne per poter esprimere il proprio disappunto con un girotondo attorno alla colonna di Marco Aurelio ma sono state bloccate dalle forze dell'ordine. Rappresentanti del "Movimento donne futuriste" si sono fermate davanti all'installazione di Graziano Cecchini attaccando diversi post-it rivolti al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. "Brindiamo alla patonza", "Io maggiorata? Sì ma nella dignità" o "Papi vattene" sono alcuni dei messaggi inviati "virtualmente" al premier. Un'altra rappresentanza del "Treno delle donne" è stata ricevuta al Quirinale. Durante l'incontro le manifestanti hanno consegnato una lettera indirizzata al presidente della Repubblica.
A ROMA 'TRENO DELLE DONNE', 'PAPI VATTENE' - Hanno provato a circondare il Parlamento "in difesa della Carta Costituzionale". E' arrivato stamattina a Roma il "Treno delle donne per la Costituzione", iniziativa promossa da dieci associazioni femministe alla quale hanno aderito altri movimenti. Alcune manifestanti hanno provato a scavalcare le transenne per poter esprimere il proprio disappunto con un girotondo attorno alla colonna di Marco Aurelio ma sono state bloccate dalle forze dell'ordine. Rappresentanti del "Movimento donne futuriste" si sono fermate davanti all'installazione di Graziano Cecchini attaccando diversi post-it rivolti al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. "Brindiamo alla patonza", "Io maggiorata? Sì ma nella dignità" o "Papi vattene" sono alcuni dei messaggi inviati "virtualmente" al premier. Un'altra rappresentanza del "Treno delle donne" è stata ricevuta al Quirinale. Durante l'incontro le manifestanti hanno consegnato una lettera indirizzata al presidente della Repubblica.
newsletter
lunedì, 10 ottobre 2011
Un treno di donne per difendere l'articolo 1
Arrivano
sabato a Roma da tutt'Italia le militanti di una rivoluzione "gentile".
Nei loro piani l'invasione del Parlamento. Per ribadire che la
Costituzione è intoccabile. Dall'Emilia-Romagna la partecipazione delle
pensionate dello Spi
Il sito internet dell'iniziativa
I convogli in realtà sono tanti, e in partenza da tutt'Italia. L'idea è venuta alla rete dalle Donne siciliane per la Rivoluzione Gentile. "Abbiamo sentito il bisogno di aggregarci per affrontare insieme le grandi sfide di questo Paese oramai senza bussola e che rischia di disintegrarsi se solo le proposte di modifiche costituzionali avventate dovessero essere portate a compimento", si legge sul sito internet dell'evento, cliccatissimo in queste ultime ore, tanto da bloccarsi ripetute volte.
Sul treno in partenza dall'Emilia-Romagna ci sono anche le pensionate del sindacato Spi-Cgil regionale. La destinazione, come per tutti, è Roma, dove è previsto un corteo, ma soprattuto l'invasione della piazza davanti al Parlamento. Non prima, però, di aver bussato la porta del Quirinale. Qui a mezzogiorno e mezza è previsto l'incontro col Garante della Costituzione.
“Noi pensionate – dice Mina Cilloni, segretaria regionale e coordinatrice delle pensionate dello Spi Emilia-Romagna – vogliamo l’attuazione totale dell’articolo 1 della Costituzione, vogliamo che i nostri figli, i nostri nipoti, i giovani uomini e le giovani donne siano messi in condizione di concorrere alla vita della società, di coltivare un sogno di futuro e di dare il loro contributo alla realizzazione di un Paese democratico”. “Per questo – continua – saremo in piazza e concorreremo a costruire un cerchio umano attorno al Parlamento a difesa dei fondamenti costituzionali”.
http://www.libera.tv/videos/1708/non-perdiamo-la-costituzione.html
NEWS » Donne per il cambiamento"Difendiamo la Costituzione", il treno delle donne a Roma
23 Settembre 2011
Sabato 24 settembre a Roma un treno da Palermo e un treno da Milano si incontrano a Roma in difesa della Costituzione
Ma non saranno le uniche a mobilitarsi, con loro ci saranno "compagni di viaggio" più e meno giovani per riprendersi lo spazio dei diritti, quelli fondamentali garantiti dagli articoli 1 (il lavoro), 41 (che l’iniziativa privata che non contrasti con il bene sociale), 51 (le pari opportunità), e 11 (il ripudio della guerra) della Costituzione italiana. Un segnale forte, l'ennesimo, della voglia di cambiamento che pervade la società civile.
"Davanti alla proposta di Legge, presentata di recente alla Camera, per modificare l’Articolo 1 della Costituzione - spiegano le organizzatrici - le donne della società civile si sono immediatamente mobilitate in un’iniziativa che ha trovato la pronta adesione di numerose associazioni e gruppi organizzati (dalla Rete Viola all’Onerpo, dal Forum Ambientalista all’Aidos, dall’Udi all’Arcidonna, dai Centri Antiviolenza all’Associazione per la Democrazia Costituzionale)".
"Noi donne, oggi più che mai, avvertiamo l'obbligo di accompagnare la società verso un futuro diverso - si legge nel manifesto dell'iniziativa-. Riteniamo, infatti, che la nostra presenza e la nostra partecipazione attiva potranno restituire tutto quanto fino a oggi è mancato alla cultura politica del Paese. Siamo numericamente la maggioranza in Italia e nessuno deve pensare di poter modificare la Costituzione senza la nostra compartecipazione". E poi il richiamo alla violazione della democrazia: "Gli Italiani hanno già bocciato a maggioranza, con il Referendum del 25 e 26 giugno 2006, le riforme che cambiavano l'assetto istituzionale nazionale della seconda parte della Costituzione - continua il manifesto -. Oggi non si può far finta che ciò non sia successo e tornare allegramente a stravolgerla".
Le adesioni all’iniziativa, spiegano le ideatrici, sono aumentate e la lista è oggi di 90 associazioni e migliaia di persone aderenti.
Nata dalla Rete Donne siciliane per la rivoluzione gentile, l’iniziativa ha coinvolto 90 associazioni e migliaia di persone
La manifestazione si sposterà poi, nel pomeriggio, a Piazza Santi Apostoli, dove interventi di autorevoli costituzionalisti ed esponenti della cultura (tra loro: Michele Ainis, Silvia Calamandrei, Paola Marsocci, Daniela Brancati, Shukri Said ) spiegheranno il valore della nostra Carta costituzionale esaminandone i vari articoli.
Il tutto proseguirà con la partecipazione alla Marcia per la Pace che si terrà ad Assisi il giorno seguente, domenica 25 settembre.
Tra le associazioni di donne che hanno aderito all'iniziativa, anche l'Udi Nazionale, Unione donne in Italia. "La Costituzione rappresenta il punto più alto del patto tra i cittadini - ha ricordato Pina Nuzzo, delegata nazionale Udi, in una nota -. Rivolgere lo sguardo alla Costituzione, agli uomini e alle donne che l’hanno fatta entrare nella Storia, ci aiuta a non smarrire i principi di una convivenza civile in un momento particolarmente grave per noi tutti".
"L'iniziativa - ha continuato Pina Nuzzo - partita da donne di una città lontana dal 'centro' come Palermo, si è diffusa velocemente attraverso il web e questo sta ancora una volta a dimostrare che il virtuale consente di costruire la piazza reale quando mette in comunicazione pratiche e relazioni".
C.B.
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http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/09/24/foto/treno_donne-22172830/1/
Arriva il 'treno delle donne'
"Papi vattene"
Un'iniziativa lanciata su Facebook dalla promotrice Nella Toscano. Hanno circondato il Parlamento cantando 'Bella ciao'. Tensione quando "esercito rosa" ha cercato di scavalcare le transenne per arrivare sotto il palazzo
di VIOLA GIANNOLIDalla parte della Costituzione, a fianco del presidente Napolitano. Il "treno delle donne per la Costituzione" ha fatto tappa oggi a Roma ricongiungendo nella capitale i convogli delle "custodi" della Carta provenienti dal Nord e dal Sud Italia. Un'iniziativa lanciata su Facebook dalla promotrice Nella Toscano della "Rete donne siciliane per la rivoluzione gentile" che man mano ha contagiato e coinvolto 90 associazioni, movimenti e comitati (dalla Rete Viola all'Arcidonna, dai Centri antiviolenza al Forum ambientalista, fino a personalità della società civile come Silvia Calamandrei) che si sono ritrovati oggi in un triplice appuntamento: prima Montecitorio, poi il Quirinale, infine piazza Santi Apostoli.
"Davanti alla proposta di legge presentata alla Camera di modificare l'articolo 1 della Costituzione abbiamo deciso di mobilitarci - spiega Nella Toscano - perché qui è in gioco la democrazia". In mattinata decine di manifestanti si sono così radunate davanti all'Aula di Montecitorio, blindatissima, per circondare il Parlamento cantando "Bella Ciao" e recitando gli articoli della Carta. Qualche piccolo momento di tensione si è avuto quando il pacifico esercito di donne ha tentato di scavalcare le transenne per arrivare fin sotto il palazzo ma è stato respinto dalle forze dell'ordine.
Rappresentanti del ''Movimento donne futuriste'' si sono fermate davanti all'installazione di Graziano Cecchini attaccando diversi post-it rivolti al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. ''Brindiamo alla patonza'', ''Io maggiorata? Sì ma nella dignita''' o ''Papi vattene'' sono alcuni dei messaggi inviati ''virtualmente'' al premier. Poche ore dopo una delegazione di sei attiviste è stata ricevuta dal responsabile della comunicazione del Quirinale Pasquale Cascella. "Un colloquio durato un'ora in cui - racconta Nella Toscano - abbiamo ricevuto l'apprezzamento e l'invito del presidente a continuare nella nostra iniziativa che rappresenta per Napolitano un sostegno alla sua battaglia in difesa della Costituzione".
Nel pomeriggio, infine, le donne si sono ritrovate in piazza Santi Apostoli alternando sul palco letture e commenti degli articoli fondamentali della Carta e musica. "Non si tratta di una manifestazione episodica - spiegano in piazza - Ma l'inizio di un percorso per costruire un altro futuro. La prossima tappa - avvertono - sarà nel Nord Italia, intanto costruiremo un progetto-programma in cui si ribadisca l'unità d'Italia, il ripudio della guerra, la parità reale tra uomini e donne anche in politica, la redistribuzione della ricchezza e una politica economica più equa". Il treno delle donne, insomma, è appena partito.
(24 settembre 2011)
© Riproduzione riservata
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Donne futuriste e domopack per il “Papi vattene”
- Sabato 24 Settembre 2011 20:01
Hanno provato a circondare il Parlamento «in difesa della Carta costituzionale». È arrivato stamattina a Roma il "Treno delle donne
per la Costituzione", iniziativa promossa da dieci associazioni
femministe alla quale hanno aderito altri movimenti. Alcune manifestanti
hanno provato a scavalcare le transenne per poter esprimere il proprio
disappunto con un girotondo attorno alla colonna di Marco Aurelio ma
sono state bloccate dalle forze dell'ordine. Rappresentanti del Movimento donne futuriste
si sono fermate davanti a una installazione di Graziano Cecchini
attaccando diversi post-it rivolti al presidente del Consiglio, Silvio
Berlusconi.
Significativi alcuni messaggi diretti al presidente del consiglio:
"Brindiamo alla patonza", "Io maggiorata? Sì ma nella dignità" o "Papi
vattene”. Un'altra rappresentanza del "Treno delle donne" è stata
ricevuta al Quirinale. Durante l'incontro le manifestanti hanno
consegnato una lettera indirizzata al presidente della Repubblica.
Un muro trasparente di pellicola tipo domopack con due sagome di cartone, che rappresentano ragazzi italiani, per chiedere al premier di andare a casa. È questa la performance inscenata davanti a Palazzo Chigi dall'artista futurista Graziano Cecchini, lo stesso che tempo fa colorò di rosso l'acqua della Fontana di Trevi. Su questo muro trasparente lungo 20 metri e alto quasi due ed esposto sul marciapiedi tra via del Corso e piazza Colonna, c’era la scritta “Non perdere, dimettiti", ma a questa alcuni passanti stanno aggiungendo, incollando sul nastro trasparente, dei bigliettini con le proprie scritte di protesta. «Questa performance - ha spiegato Cecchini - è in sostegno delle donne, ma anche perché è ora di dire basta. Se si deve dare ascolto ai mercati, questi ultimi impongono che il premier debba andare a casa».
Un muro trasparente di pellicola tipo domopack con due sagome di cartone, che rappresentano ragazzi italiani, per chiedere al premier di andare a casa. È questa la performance inscenata davanti a Palazzo Chigi dall'artista futurista Graziano Cecchini, lo stesso che tempo fa colorò di rosso l'acqua della Fontana di Trevi. Su questo muro trasparente lungo 20 metri e alto quasi due ed esposto sul marciapiedi tra via del Corso e piazza Colonna, c’era la scritta “Non perdere, dimettiti", ma a questa alcuni passanti stanno aggiungendo, incollando sul nastro trasparente, dei bigliettini con le proprie scritte di protesta. «Questa performance - ha spiegato Cecchini - è in sostegno delle donne, ma anche perché è ora di dire basta. Se si deve dare ascolto ai mercati, questi ultimi impongono che il premier debba andare a casa».
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Il MANIFESTO
LETTERE (E FILOSOFIA)
21/09/2011
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TRENO DELLE DONNE PER SALVARE LA COSTITUZIONE
da Nella Toscano *
E’ in dirittura d’arrivo il treno carico di donne provenienti dal nord d’Italia, che si congiungerà a Roma con l’altro partito dalla Sicilia, e insieme le donne manifesteranno il 24 settembre in Difesa della Costituzione repubblicana circondando il Parlamento.
Davanti alla proposta di Legge, presentata di recente alla Camera, per modificare l’Articolo 1 della Costituzione, le donne della società civile si sono immediatamente mobilitate in un'iniziativa, che ha trovato la pronta adesione di numerose associazioni e gruppi organizzati (dalla Rete Viola all’Onerpo, dal Forum Ambientalista all’Aidos, dall’Udi all’Arcidonna, dai Centri Antiviolenza all’Associazione per la Democrazia Costituzionale).
Le adesioni all’iniziativa sono aumentate e la lista è oggi di 90 associazioni e migliaia di persone.
Partita da un annuncio su Fb di Nella Toscano della Rete Donne siciliane per la rivoluzione gentile, l’iniziativa ha coinvolto tanta parte della società civile che sarà davanti al Parlamento nella mattinata di sabato, per spostarsi poi a Piazza Santi Apostoli, nel pomeriggio, dove interventi di autorevoli costituzionalisti ed esponenti della cultura spiegheranno il valore della nostra Carta costituzionale esaminandone i vari articoli: Michele Ainis, Silvia Calamandrei, Paola Marsocci, Daniela Brancati, Shukri Said sono tra gli ospiti a sostegno della manifestazione, che interverranno alternandosi ai saluti delle presidenti delle associazioni presenti.
Giungeranno a Roma le cittadine e i cittadini di questo Paese che condividono l’obiettivo di questa battaglia in difesa di valori irrinunciabili per ogni essere umano, unendo in un unico “Treno per la Costituzione” le donne d'Italia, per ribadire così, in modo tangibile, la volontà di agire a tutti i livelli, per un'Italia unita, democratica, repubblicana, che trovi nelle donne la forza viva, creativa e propositiva per un concreto e ormai inderogabile cambiamento.
Un cambiamento che deve partire proprio dall’attuazione totale della prima parte dall’articolo 1 della Costituzione che afferma che "l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro", per far sì che tanti giovani disoccupati siano messi in grado di concorrere alla vita della società e di dare il loro miglior contributo, e dalla reale applicazione degli articoli 41 sull’iniziativa privata che non contrasti con il bene sociale, il 51 sulle pari opportunità, e l’articolo 11 sul ripudio della guerra.
Per questo, oltre a stringere il Parlamento in un cerchio umano a difesa dei fondamenti costituzionali, le donne si recheranno al Quirinale, sede del Capo dello Stato, istituzione massima che per legge deve garantire il rispetto della Costituzione e la sua inviolabilità.
La manifestazione proseguirà con la partecipazione alla Marcia per la Pace di Assisi del giorno dopo, il 25 settembre.
* per il Comitato promotore
https://www.facebook.com /photo.php?v=2255683285091
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Rolling Stone
Un treno (di donne) per la Costituzione (di tutti)
Ospite della puntata di debutto di “In Onda” con Luca Telese e Nicola Porro su La7, Don Gallo questa sera (sabato 17 settembre) ci ha regalato uno dei suoi interventi più sentiti, indignati, intelligenti, ironici su Berlusconi, la sua non-etica, e questa nostra crisi che è ben più che economica. E alla fine ha mandato un messaggio semplice e urgente a quella fascia della società che già in passato ha mostrato di saper scuotere e risvegliare gli animi degli italiani: si è rivolto alle donne (e ai giovani), quindi, e ha detto: “Agitatevi, attivatevi”.
Di buoni motivi per agitarci ce ne vengono offerti
ogni giorno a badilate dal nostro premier a tempo perso e dalla sua
corte fatta di miseri individui assetati di facili successi e totalmente
digiuni di valori e di donne senza alcun senso della dignità e della
morale (che non va confuso col moralismo, ma queste son sottigliezze,
vero?). Bene, tra pochi giorni avremo anche una buona occasione per
attivarci. Ci basterà salire su un treno e andare a Roma a far sentire
la nostra voce e la nostra indignazione per quanto sta accadendo
all’Italia, economicamente, politicamente, socialmente. Badate bene, non
un treno qualsiasi: si chiama Treno delle donne per la Costituzione
perché proprio per difendere la Costituzione italiana si metterà in
moto. Partenza doppia: dal Nord e dal Sud Italia per arrivare sabato 24
tutte insieme, compatte ad “abbracciare” il Parlamento e mandare un
messaggio forte al Presidente della Repubblica quale garante per
eccellenza della Costituzione. Poi, chi vuole, il giorno dopo, domenica
25, può pure proseguire il viaggio con la marcia della Pace di Assisi.
Per vedere il video clicca qui
Per vedere il video clicca qui
p.s. Ieri sera (venerdì 16), ho ascoltato con triste sconcerto l’intervista dell’Ultima Parola su Rai2 a Terry De Niccolò
(una delle ospiti più assidue e fedeli delle serate di
Berlusconi&Tarantini); spiegava, sorridente, che son tante, non
sappiamo quante, le donne pronte a qualsiasi cosa pur di andare da
Berlusconi, “di corsa andrebbero”, diceva. Beh Terry, vi lasciamo la
strada libera, così nelle residenze di Silvio ci arrivate pure prima. Ci
sono donne che preferiscono prendere un treno e andare a Roma, sì, ma
per fermarsi davanti al Parlamento.
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24/09/2011 - L'INIZIATIVA
A Roma il Treno delle donne
per la Costituzione
MULTIMEDIA
VIDEO
A Roma il Treno delle donne per
la Costituzione
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Treno delle Donne per salvare la Costituzione, Parlamento circondato | ||
24/8/2011 ROMA - “Treno delle Donne per salvare la Costituzione”. Il 24 settembre manifestazione a Roma per circondare il Parlamento. Un treno carico di donne provenienti dal nord d’Italia, e l’altro partito dalla Sicilia si congiungeranno a Roma il 24 settembre per manifestare in Difesa della Costituzione repubblicana circondando il Parlamento. Davanti alla proposta di Legge, presentata di recente alla Camera, per modificare l’Articolo 1 della Costituzione, le Donne della società civile si sono immediatamente mobilitate in un’ iniziativa, che ha trovato la pronta adesione di numerose associazioni e gruppi organizzati (dalla Rete Viola all’Onerpo, dal Forum Ambientalista all’Aidos, dall’Udi all’Arcidonna, dai Centri Antiviolenza all’Associazione per la Democrazia Costituzionale). Giungeranno a Roma le cittadine e i cittadini di questo Paese che condividono l’obiettivo di questa battaglia in difesa di valori irrinunciabili per ogni essere umano, unendo in un unico “Treno per la Costituzione” le donne d’ Italia, per ribadire così, in modo tangibile, la volontà di agire a tutti i livelli, per un'Italia unita, democratica, repubblicana, che trovi nelle donne la forza viva, creativa e propositiva per un concreto e ormai inderogabile cambiamento. Un cambiamento che deve partire proprio dall’attuazione totale della prima parte dall’articolo 1 della Costituzione che afferma che “l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”, per far sì che tanti giovani disoccupati siano messi in grado di concorrere alla vita della società e di dare il loro migliore contributo, e dalla reale applicazione degli articoli 41 sull’iniziativa privata che non contrasti con il bene sociale, il 51 sulle pari opportunità, e l’articolo 11 sul ripudio della guerra. Per questo, oltre a stringere il Parlamento in un cerchio umano a difesa dei fondamenti costituzionali, le Donne si recheranno al Quirinale, sede del Capo dello Stato, istituzione massima che per legge deve garantire il rispetto della Costituzione e la sua inviolabilità. La manifestazione proseguirà con la partecipazione alla Marcia per la Pace di Assisi del giorno dopo, il 25 settembre. Nella Toscano per Il Comitato promotore |
http://www.ilmediano.it/Default.aspx
UN TRENO DI DONNE IN DIFESA DELLA COSTITUZIONE
Categoria: Attualità
Data: 22/09/2011
Una manifestazione attraverserà l’Italia da nord a sud nel
prossimo week- end, per esprimere la volontà di proteggere l’impianto
costituzionale da qualunque attacco. Di Mara FortunaPartirà un treno dal Nord, da Milano centrale, nella tarda serata di venerdì 23 settembre, e un altro treno partirà dal Sud, dal profondo Sud, dove questa originale iniziativa ha preso vita, in Sicilia. Entrambi i treni, con il loro carico umano di donne e di “uomini che amano le donne”, in contemporanea, viaggeranno verso Roma. L’obiettivo è raggiungere il Parlamento e stringerlo in un cerchio umano, per manifestare in difesa della Costituzione e in particolare dell’articolo 1 della Costituzione.
L’idea è venuta alla “Rete delle donne siciliane per la rivoluzione gentile” subito dopo la presentazione, da parte dell’on. PDL Remigio Ceroni di una proposta di legge per modificare l’art. 1 della Costituzione, presentazione avvenuta lo scorso 18 aprile. L’iniziativa ha avuto subito successo e si è formato un Comitato promotore composto, oltre che dalla Rete su menzionata, dal Gruppo Veneto per la Rivoluzione gentile, da Radio Cento Passi, dalla Consulta delle Donne, dall’ ONERPO, dalla Rete Viola e altri ancora.
“L’annunciata modifica dell’art. 1 della Carta costituzionale non può essere sottovalutata. Nessuno si era ancora spinto fino a tanto – dichiarano le esponenti del Comitato - e questo per noi è stato un campanello d’allarme a cui dare risposte tempestive. Essendo le donne la maggioranza della popolazione italiana nessuno deve pensare di poter mettere mano a eventuali modifiche Costituzionali senza la compartecipazione delle stesse”.
Le adesioni sono state un ‘infinità e ancora continuano ad arrivare ( c’è anche una pagina Facebook “Treno delle donne per la Costituzione”) e vanno dai gruppi regionale per la rivoluzione gentile, all’UDI, all’Arcidonna, alla rete centri antiviolenza, al “gruppo donne che si sono stese sui libri e non sui letti dei potenti…e uomini che le amano così” (nome lungo ma efficace), alla redazione di “noidonne”, a gruppi di archeologhe, ai gruppi se non ora quando e così via.
Ma cosa conteneva la proposta di Ceroni? L’articolo 1 sarebbe stato così modificato:
“L’Italia e’ una Repubblica democratica fondata sul lavoro e sulla centralita’ del Parlamento quale titolare supremo della rappresentanza politica della volonta’ popolare espressa mediante procedimento elettorale“. Questa brillante modifica, fatta, come sottolineò a suo tempo l’onorevole, a titolo personale, avrebbe avuto lo scopo di ribadire la centralità del Parlamento, troppo spesso, a suo parere, mortificata dal Presidente della Repubblica che firma le leggi o dalla Corte costituzionale che le abroga.
Insomma il Parlamento, in quanto eletto dal popolo (con che tipo di legge, poi, e con quali possibilità per i cittadini di scegliere veramente qualcosa o qualcuno sembra una questione secondaria che non intacca il suo, per così dire, ragionamento) dovrebbe avere una supremazia assoluta, con buona pace del bilanciamento dei poteri, elemento tipico e fondamentale delle democrazie. E cosa pensa poi l’on. Ceroni delle consultazioni referendarie? Ci si aspetterebbe, da un così acceso sostenitore delle elezioni come espressione della volontà del popolo, un’adesione
Nell’aprile scorso, anzi, si spinse a fare una previsione: che il referendum sul nucleare non avrebbe raggiunto il quorum. Be’ si sbagliava. E forse non è stato il suo unico errore. DAL SUD: parte da Palermo il 23 settembre 2011 alle ore 18,46. Il I punto di concentramento è quindi la stazione centrale di Palermo: il Treno fermerà nelle seguenti stazioni dove sono previsti i vari concentramenti per chi arriva dai diversi punti di partenza regionali o provinciali del Sud: II concentramento stazione di Termini Imerese alle ore 19,01, III concentramento stazione di Cefalù alle ore 19,23. L′arrivo a Roma, Stazione Termini è previsto per le ore 7,30. PARTENZE DAL NORD: (con concentramento a Milano) Partenza da Milano il 23 settembre 2011 alle ore 23,20. L´arrivo a Roma Termini è previsto per le ore 7:27 del 24 settembre.
(Fonte foto: Rete Internet)
Autore: prof.ssa Mara Fortuna
L'Indro
Ieri a Roma il treno delle Donne in difesa della CostituzioneProssima stazione Democrazia
Cronaca della manifestazione che ha riunito associazioni e movimenti femminili davanti a Montecitorio
Art. 1 (Costituzione attuale)
"L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione".
Art. 1 (proposta di modifica)
“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro e sulla centralità del Parlamento“.
Ore 10.00, piazza Montecitorio. Alle undici arriverà un treno che non si può perdere, ecco perché è meglio presentarsi in anticipo. Un treno in difesa della Costituzione, partito dalla Sicilia per raggiungere il Quirinale: l’ultima stazione possibile per difendere la democrazia.
Mentre aspetto parlo con Laura T., capelli raccolti e tanta rabbia.“…sì aspetto il Treno…ho una laurea in biologia, fino ad ora non ho trovato lavoro, mi arrangio, … aiuto in un negozio di kebab…si, mi danno lavoro quelli che sono venuti in Italia a cercarlo...lo sai che noi donne siamo sempre più a rischio? Lo sai che guadagniamo sempre meno degli uomini?”
Si, lo so. Non si prospetta un futuro roseo per le/i giovani che entrano nel mondo del lavoro, costretti, come testimonia Laura, ad accettare lavori precari. Un’ incertezza che è ormai diventata parte della vita quotidiana e del quotidiano mal di vivere, una precarietà che è personale e sociale.
Ore 11.00. Puntuale, il treno da il segnale d’arrivo e le viaggiatrici iniziano a raggrupparsi davanti a Montecitorio. Poche, ma si sa che le linee ferroviarie dal Sud sono difficili. L’organizzazione ha avuto alcuni problemi. Quali? “Siamo state boicottate dalla stampa - hanno ribadito le organizzatrici - dai partiti e dalle rappresentanze sindacali”. Perché su quel treno si saliva a titolo personale: l’ordine era preciso: niente simboli che non fossero di associazioni di donne. Inoltre, viaggiare costa. Le spese sostenute sono state tutte a carico del gruppo promotore, il sostegno economico volontaristico è toppo poco per coprire gli costi così ingenti: ma il sostegno, in politica, non è mai incondizionato e la scelta dell’autonomia ha fatto sentire le sue conseguenze.
Il Treno è riuscito comunque a far confluire, da varie regioni, anche dal Nord, un significativo numero di cittadine/i convinti della necessità di un’Italia unita, democratica e repubblicana. Per difendere la Costituzione “Non solo per un giorno” sostiene Nella Toscano, rappresentante della Rete delle Donne per la Rivoluzione gentile siciliana, prima promotrice dell’idea del Treno “ma ogni giorno; per ricordare il suo ruolo, dimenticato dai più, per affermare che la Costituzione non è solo un pezzo di carta in sé ma una conquista di oltre 100.000 uomini e donne che hanno dato la vita per essa”. Un’iniziativa dunque anche per risvegliare le coscienze sopite, “per salvare la carta, certo, ma soprattutto per attuarla. La nostra manifestazione nasce da un progetto e non dalla necessità di esposizione personale o mediatica. Sono stati molti, i partiti che ci hanno contattato per unirsi a noi, ma noi abbiamo ribadito il nostro orientamento a non essere strumentalizzate da alcuno di loro; la Costituzione è di tutti ma nessuno ne è il padrone…”.
E se in quella grande piazza i ‘fisicamente presenti’ sembrano pochi, sicuramente i pensieri di quelle/i rimasti a casa e che hanno dato la loro adesione via web (che nelle ultime vicende si è rilevato strumento democratico potentissimo) ora si trovano lì, dove da tanto tempo la voce delle donne intona un coro a bocca chiusa. Vorrebbero circondarlo, le manifestanti, il Palazzo, per formare una catena simbolica in difesa della Costituzione e della democrazia. Ma non si può. E allora eccole arrabbiate e determinate che cercano, inutilmente, di superare le barriere delle forze dell’ordine. Il tentativo rientra e si alzano ancora di più i tricolori. Molte le sigle di associazioni note, molti volti nuovi, rappresentanti delle associazioni storiche come Aidos, Udi, o ancora Donne e Informazione, Se non ora quando.
“Bisogna unirsi per affrontare una sfida come quella del cambiamento della Carta Costituzionale, bisogna unirsi” si sente mormorare. Superare ogni steccato, ogni barriera geografica; “per mostrarsi come un vivace esempio di partecipazione che imprima energia e pensiero alla politica e contemporaneamente sia portatrice d’idee di legalità, giustizia e laicità.”
Anche questa volta, come è tradizione ed eredità dei movimenti, le donne agiscono portando avanti una rivoluzione gentile, che non porta sangue ma idee. Al centro della riflessione c’è l’esigenza di un cambiamento, della politica, e della società, di azioni incanalate verso il benessere collettivo.
Non a caso il Manifesto del Treno delle donne per la Costituzione cita che:
“Noi donne, oggi più che mai, avvertiamo l’obbligo di accompagnare la società verso un futuro diverso. Riteniamo, infatti, che la nostra presenza e la nostra partecipazione attiva potranno restituire tutto quanto fino a oggi è mancato alla cultura politica del Paese”.
Una richiesta di partecipazione e d’impegno sostenuta da più di 90 tra gruppi e movimenti.
“Vogliamo confrontarci e vogliamo essere nel contempo una fucina di idee generatrici di cambiamento - dichiara ancora Nella Toscano, rappresentante della Rete delle Donne Siciliane per la Rivoluzione Gentile, il movimento da cui è partita l’iniziativa del Treno - Le esperienze e le competenze di cui disponiamo, insieme ai nostri specifici talenti, costituiscono un patrimonio di cui la nostra società non può più privarsi se si vogliono disegnare provvedimenti di buon futuro attraverso adeguate politiche economiche, monetarie e sociali”.
Ore 12.00. Man mano che passa il tempo le presenze in piazza s’intensificano. Parlo con Claudia Occhipinti, con Claudio Fogazza, dei movimenti civici di quartiere; Loredana Pesoli del coordinamento del Movimento italiano per la democrazia paritaria, Rosalba Raschellà, presidente della Donne di Fab(b)rica che promette ”La nostra associazione parteciperà ogni volta c’è da sostenere la voce delle donne”.
Ancora Rita Lavaggi del Coordinamento genovese dello Sbarco; Adriana Paltrinieri che viene da Monterotondo, sola, per conoscenza dal web; Mariangela Pace che dice di essere arrivata da Milano, orgogliosamente sola, in virtù di “un amore viscerale per la carta Costituzionale. E guai a chi la tocca!”.
Irene Giacobbe, presidenza Affi, sostiene la necessità d’”un parlamentino delle associazione di donne”; Paola Bozzini, del coordinamento del Treno, stanchissima ma sempre resistente; Pina Nuzzo, dell’UDI che osserva ”non importa quante siamo ma quanto coraggio abbiamo per partire, per mostrarci in piazza, per metterci la faccia e dunque anche io ci metto la mia!”. Impossibile parlare con tutte e di tutte.
Ore 13.00. Una delegazione del Coordinamento del treno per la Costituzione si avvia al Quirinale per consegnare al Presidente della Repubblica una lettera sui contenuti dell’iniziativa. Uscite dall’incontro si dichiarano soddisfatte per il sostegno mostrato nei loro confronti.
Ore 16.00. Fa caldo, in questo 24 settembre, e tutte sono stanche: ma quando prendi un treno per una direzione, poi è stupido scendere. Eccole tornate tutte in piazza S.S. Apostoli, accompagnate dal magico ritmo di un samba scatenato suonato dai percussionisti Sambarato sambitaly che smuovono energie che si pensavano esaurite. Gli interventi, presentati dalla giornalista Mariella Magazù, si avvicendano sul palco.
Fra gli altri parlano Silvia Calamandrei, l’economista Michele Anais, Wanda Montanelli della Consulta delle Donne, Rosanna Oliva, Presidente di Aspettare stanca e Grande ufficiale delle Repubblica Italiana, che conferma di condividere l’obiettivo in difesa della Costituzione anche da parte della sua associazione e ricorda che “nel difficile cammino verso la parità e per una democrazia compiuta ci sono di esempio le 21 donne che nell’Assemblea costituente contribuirono a scrivere una carta costituzionale ancora oggi al passo con tempi, precorritrice dei principi arrivati successivamente a livello internazionale e di Comunità europea. Mi auguro che si possa lavorare tutte/i insieme.” Sul palco Roberta Bonanno canta una rivisitazione dell’inno nazionale, Sorelle d’Italia e tutte la accompagnano in coro.
Ore 19.00. L’ora legale accorcia le giornate, ma la malinconia dell’imbrunire non toglie la voglia di andare avanti; in molte si preparano a partire, per tornare o per seguire la marcia della Pace di Assisi. La città si svuota perché è sabato sera e i negozi chiudono. Alcune restano ancora, le loro discussioni si fanno rabbiose; altre si danno appuntamenti; si stringono mani e ci si abbraccia. Il treno appena arrivato riprende il suo percorso. Lo spinge la consapevolezza che una volta iniziato il viaggio, dovrà giungere alla meta finale, in modo che il pensiero femminile non vada disperso e contribuisca in modo attivo alla ripresa del benessere sociale, della pace e del futuro del Paese.
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"L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione".
Art. 1 (proposta di modifica)
“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro e sulla centralità del Parlamento“.
Ore 10.00, piazza Montecitorio. Alle undici arriverà un treno che non si può perdere, ecco perché è meglio presentarsi in anticipo. Un treno in difesa della Costituzione, partito dalla Sicilia per raggiungere il Quirinale: l’ultima stazione possibile per difendere la democrazia.
Mentre aspetto parlo con Laura T., capelli raccolti e tanta rabbia.“…sì aspetto il Treno…ho una laurea in biologia, fino ad ora non ho trovato lavoro, mi arrangio, … aiuto in un negozio di kebab…si, mi danno lavoro quelli che sono venuti in Italia a cercarlo...lo sai che noi donne siamo sempre più a rischio? Lo sai che guadagniamo sempre meno degli uomini?”
Si, lo so. Non si prospetta un futuro roseo per le/i giovani che entrano nel mondo del lavoro, costretti, come testimonia Laura, ad accettare lavori precari. Un’ incertezza che è ormai diventata parte della vita quotidiana e del quotidiano mal di vivere, una precarietà che è personale e sociale.
Ore 11.00. Puntuale, il treno da il segnale d’arrivo e le viaggiatrici iniziano a raggrupparsi davanti a Montecitorio. Poche, ma si sa che le linee ferroviarie dal Sud sono difficili. L’organizzazione ha avuto alcuni problemi. Quali? “Siamo state boicottate dalla stampa - hanno ribadito le organizzatrici - dai partiti e dalle rappresentanze sindacali”. Perché su quel treno si saliva a titolo personale: l’ordine era preciso: niente simboli che non fossero di associazioni di donne. Inoltre, viaggiare costa. Le spese sostenute sono state tutte a carico del gruppo promotore, il sostegno economico volontaristico è toppo poco per coprire gli costi così ingenti: ma il sostegno, in politica, non è mai incondizionato e la scelta dell’autonomia ha fatto sentire le sue conseguenze.
Il Treno è riuscito comunque a far confluire, da varie regioni, anche dal Nord, un significativo numero di cittadine/i convinti della necessità di un’Italia unita, democratica e repubblicana. Per difendere la Costituzione “Non solo per un giorno” sostiene Nella Toscano, rappresentante della Rete delle Donne per la Rivoluzione gentile siciliana, prima promotrice dell’idea del Treno “ma ogni giorno; per ricordare il suo ruolo, dimenticato dai più, per affermare che la Costituzione non è solo un pezzo di carta in sé ma una conquista di oltre 100.000 uomini e donne che hanno dato la vita per essa”. Un’iniziativa dunque anche per risvegliare le coscienze sopite, “per salvare la carta, certo, ma soprattutto per attuarla. La nostra manifestazione nasce da un progetto e non dalla necessità di esposizione personale o mediatica. Sono stati molti, i partiti che ci hanno contattato per unirsi a noi, ma noi abbiamo ribadito il nostro orientamento a non essere strumentalizzate da alcuno di loro; la Costituzione è di tutti ma nessuno ne è il padrone…”.
E se in quella grande piazza i ‘fisicamente presenti’ sembrano pochi, sicuramente i pensieri di quelle/i rimasti a casa e che hanno dato la loro adesione via web (che nelle ultime vicende si è rilevato strumento democratico potentissimo) ora si trovano lì, dove da tanto tempo la voce delle donne intona un coro a bocca chiusa. Vorrebbero circondarlo, le manifestanti, il Palazzo, per formare una catena simbolica in difesa della Costituzione e della democrazia. Ma non si può. E allora eccole arrabbiate e determinate che cercano, inutilmente, di superare le barriere delle forze dell’ordine. Il tentativo rientra e si alzano ancora di più i tricolori. Molte le sigle di associazioni note, molti volti nuovi, rappresentanti delle associazioni storiche come Aidos, Udi, o ancora Donne e Informazione, Se non ora quando.
“Bisogna unirsi per affrontare una sfida come quella del cambiamento della Carta Costituzionale, bisogna unirsi” si sente mormorare. Superare ogni steccato, ogni barriera geografica; “per mostrarsi come un vivace esempio di partecipazione che imprima energia e pensiero alla politica e contemporaneamente sia portatrice d’idee di legalità, giustizia e laicità.”
Anche questa volta, come è tradizione ed eredità dei movimenti, le donne agiscono portando avanti una rivoluzione gentile, che non porta sangue ma idee. Al centro della riflessione c’è l’esigenza di un cambiamento, della politica, e della società, di azioni incanalate verso il benessere collettivo.
Non a caso il Manifesto del Treno delle donne per la Costituzione cita che:
“Noi donne, oggi più che mai, avvertiamo l’obbligo di accompagnare la società verso un futuro diverso. Riteniamo, infatti, che la nostra presenza e la nostra partecipazione attiva potranno restituire tutto quanto fino a oggi è mancato alla cultura politica del Paese”.
Una richiesta di partecipazione e d’impegno sostenuta da più di 90 tra gruppi e movimenti.
“Vogliamo confrontarci e vogliamo essere nel contempo una fucina di idee generatrici di cambiamento - dichiara ancora Nella Toscano, rappresentante della Rete delle Donne Siciliane per la Rivoluzione Gentile, il movimento da cui è partita l’iniziativa del Treno - Le esperienze e le competenze di cui disponiamo, insieme ai nostri specifici talenti, costituiscono un patrimonio di cui la nostra società non può più privarsi se si vogliono disegnare provvedimenti di buon futuro attraverso adeguate politiche economiche, monetarie e sociali”.
Ore 12.00. Man mano che passa il tempo le presenze in piazza s’intensificano. Parlo con Claudia Occhipinti, con Claudio Fogazza, dei movimenti civici di quartiere; Loredana Pesoli del coordinamento del Movimento italiano per la democrazia paritaria, Rosalba Raschellà, presidente della Donne di Fab(b)rica che promette ”La nostra associazione parteciperà ogni volta c’è da sostenere la voce delle donne”.
Ancora Rita Lavaggi del Coordinamento genovese dello Sbarco; Adriana Paltrinieri che viene da Monterotondo, sola, per conoscenza dal web; Mariangela Pace che dice di essere arrivata da Milano, orgogliosamente sola, in virtù di “un amore viscerale per la carta Costituzionale. E guai a chi la tocca!”.
Irene Giacobbe, presidenza Affi, sostiene la necessità d’”un parlamentino delle associazione di donne”; Paola Bozzini, del coordinamento del Treno, stanchissima ma sempre resistente; Pina Nuzzo, dell’UDI che osserva ”non importa quante siamo ma quanto coraggio abbiamo per partire, per mostrarci in piazza, per metterci la faccia e dunque anche io ci metto la mia!”. Impossibile parlare con tutte e di tutte.
Ore 13.00. Una delegazione del Coordinamento del treno per la Costituzione si avvia al Quirinale per consegnare al Presidente della Repubblica una lettera sui contenuti dell’iniziativa. Uscite dall’incontro si dichiarano soddisfatte per il sostegno mostrato nei loro confronti.
Ore 16.00. Fa caldo, in questo 24 settembre, e tutte sono stanche: ma quando prendi un treno per una direzione, poi è stupido scendere. Eccole tornate tutte in piazza S.S. Apostoli, accompagnate dal magico ritmo di un samba scatenato suonato dai percussionisti Sambarato sambitaly che smuovono energie che si pensavano esaurite. Gli interventi, presentati dalla giornalista Mariella Magazù, si avvicendano sul palco.
Fra gli altri parlano Silvia Calamandrei, l’economista Michele Anais, Wanda Montanelli della Consulta delle Donne, Rosanna Oliva, Presidente di Aspettare stanca e Grande ufficiale delle Repubblica Italiana, che conferma di condividere l’obiettivo in difesa della Costituzione anche da parte della sua associazione e ricorda che “nel difficile cammino verso la parità e per una democrazia compiuta ci sono di esempio le 21 donne che nell’Assemblea costituente contribuirono a scrivere una carta costituzionale ancora oggi al passo con tempi, precorritrice dei principi arrivati successivamente a livello internazionale e di Comunità europea. Mi auguro che si possa lavorare tutte/i insieme.” Sul palco Roberta Bonanno canta una rivisitazione dell’inno nazionale, Sorelle d’Italia e tutte la accompagnano in coro.
Ore 19.00. L’ora legale accorcia le giornate, ma la malinconia dell’imbrunire non toglie la voglia di andare avanti; in molte si preparano a partire, per tornare o per seguire la marcia della Pace di Assisi. La città si svuota perché è sabato sera e i negozi chiudono. Alcune restano ancora, le loro discussioni si fanno rabbiose; altre si danno appuntamenti; si stringono mani e ci si abbraccia. Il treno appena arrivato riprende il suo percorso. Lo spinge la consapevolezza che una volta iniziato il viaggio, dovrà giungere alla meta finale, in modo che il pensiero femminile non vada disperso e contribuisca in modo attivo alla ripresa del benessere sociale, della pace e del futuro del Paese.
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COMUNICATO 22 settembre
CONFERENZA STAMPA 22 settembre COMUNICATO STAMPA 13 settembre COMUNICATO STAMPA 2 settembre 2011 COMUNICATO STAMPA 24 agosto 2011 VIDEO 2 VIDEO 1 MANIFESTO DEL TRENO DELLE DONNE PER LA COSTITUZIONE CONTATTI: 3469639044
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L’iniziativa, promossa dalla “Rete delle Donne Siciliane Per la Rivoluzione Gentile”, ha trovato l’immediata adesione di innumerevoli associazioni che condividono il progetto e le finalità.
Il Comitato
così costituito ha programmato la manifestazione del “Treno delle Donne
per la Costituzione” prevista il prossimo 23 settembre quando un treno
dal Nord, ed uno dal Sud, porterà le Donne Italiane a Roma per
presidiare il Parlamento a difesa della Costituzione.
“L'annunciata
modifica dell'art. 1 della Carta costituzionale non può essere
sottovalutata. Nessuno si era ancora spinto fino a tanto – dichiarano le
esponenti del Comitato - e questo per noi è stato un campanello
d'allarme a cui dare risposte tempestive. Essendo le donne la
maggioranza della popolazione italiana nessuno deve pensare di poter
mettere mano a eventuali modifiche Costituzionali senza la
compartecipazione delle stesse”.
La
iniziativa del Treno delle donne per la Costituzione è stata già
accolta con grande entusiasmo non soltanto da moltissime donne, ma anche
dagli uomini che condividono gli obiettivi di salvaguardia della nostra
Carta costituzionale, considerata ancora oggi, a distanza di oltre 60
anni dalla sua approvazione, une delle più progredite ed equilibrate del
mondo.
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