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sabato 29 giugno 2013
La Donna delle Stelle ci ha lasciati!
Con
la morte di Margherita Hack, l'Italia perde una grande ricchezza. Una
donna che ha dato tanto non solo alla scienza e alla cultura, ma anche
alla causa della democrazia, partecipando giovanissima alla lotta
partigiana; e che, già ottantenne, si è impegnata nelle nuove battaglie
per la dignità femminile.
Contro il modello dominante di donna
decorativa e muta, Margherita Hack ci ha insegnato, anche con il suo
esempio, che si può sempre scegliere un'altra strada, anche se più
scomoda.
Laura Boldrini
venerdì 28 giugno 2013
Uniamoci per difendere la Costituzione!
L’avere inserito tra le riforme
costituzionali anche la riforma della giustizia è un atto gravissimo che rischia di fare precipitare il
nostro Paese in una deriva antidemocratica con conseguenze inimmaginabili per
tutti.
Berlusconi e la sua maggioranza continuano a perseguire ed a portare avanti l’antico progetto
di Gelli e della P2 di controllo
della magistratura per tenere i
giudici al guinzaglio, cosa che Berlusconi insegue fin da quando è sceso in
politica.
E’ bastata la durissima condanna per
il caso Ruby e riecco che il Pdl torna
alla carica con un emendamento per inserire tra le
riforme da fare anche il Titolo IV della seconda parte Costituzione, quello che
appunto regola la magistratura, che non era tra le materie di competenza del
comitato dei 40 saggi incaricato di riformare la Carta.
Una forzatura grave, visto che il
Titolo IV era stato escluso dalle competenze del comitato.
Al punto in cui siamo è chiaro che
bisogna agire, fare barricate se necessario, per fermare questo progetto
scellerato.
E’ comunque importante capire cosa
intende fare il PD, su cui però
molti di noi oramai non riescono a riporre più alcuna speranza, visto
quello che sono state capaci di fare con le larghe intese.
Il Treno delle Donne in Difesa della
Costituzione è pronto a fare le
barricate per impedire che queste riforme vengano attuate e per questo chiediamo a tutti i partigiani della Costituzione
di unirsi a noi per difenderla!
Nella Toscano
mercoledì 26 giugno 2013
Doma, la Corte Suprema Usa dichiara incostituzionale la legge a difesa del matrimonio - Matteo Winkler - Il Fatto Quotidiano
Come ha infatti detto il Presidente Obama al discorso d’inaugurazione del mandato a gennaio di quest’anno, “se tutte le persone sono state create uguali in dignità e diritti, allora l’amore che esse reciprocamente si dichiarano dev’essere anch’esso uguale“. Niente di più vero.Doma, la Corte Suprema Usa dichiara incostituzionale la legge a difesa del matrimonio - Matteo Winkler - Il Fatto Quotidiano
lunedì 24 giugno 2013
venerdì 21 giugno 2013
martedì 18 giugno 2013
Discussione semiseria sul semipresidenzialismo
Per modificare la Costituzione è richiesto il
consenso della maggioranza qualificata dei deputati e dei senatori. Ci
sarà pure un motivo se questa maggioranza finora non si è raggiunta.
Così come ci sarà stato un motivo se nel referendum confermativo
del 25 e 26 giugno 2006 oltre 15 milioni e 470 mila italiani risposero
“No” alla riforma costituzionale allora approvata da una maggioranza
parlamentare di centro-destra. Invero il riformismo costituzionale ha
già dato qualche prova di sé, ad esempio con il rafforzamento
dell’esecutivo nella dimensione regionale. Ciò è servito a riportare i
conti pubblici sotto controllo e a garantire buona amministrazione?
Difficilmente un osservatore spassionato darebbe una risposta positiva.
In particolare, nella Regione più antica, la Sicilia, non c’erano mai
state conclusioni anticipate delle legislature dell’Assemblea regionale
siciliana prima delle modifiche dello Statuto introdotte con legge
costituzionale n. 2 del gennaio 2001. Da quando il Presidente della
Regione è eletto a suffragio universale diretto, già due volte si è
dovuto anticipare il voto regionale. Dietro l’impudenza dei decisionisti
soffia uno spiritello autoritario, che ci fa rabbrividire. L’obiettivo
dichiarato è quello di porre fine alle chiacchiere ed assicurare una
salda posizione di comando all’uomo (o alla donna) del destino. Con la
legge elettorale vigente hanno già cercato di risolvere metà del
problema: indebolire e delegittimare il Parlamento, asservendolo al
Governo attraverso il meccanismo del premio di maggioranza. Ora si
tratterebbe di completare il disegno autoritario: stabilire un Governo
fortissimo, legittimato direttamente dal voto popolare; mantenendo
contestualmente — in nome della governabilità, s’intende — nella legge
elettorale meccanismi che garantiscano maggioranze parlamentari conformi
all’indirizzo politico del Presidente. In fondo, è l’uovo di Colombo.
Dare tutto il potere ad un Dominus; non importa chi sia (ovviamente per
qualcuno, nell’immediatezza, meno male che Silvio c’è). Questo Dominus
potrebbe anche essere a servizio di più forti poteri esterni, i quali
preferiscono che la sovranità nazionale italiana si riduca ad un
simulacro. Di fronte a questa prospettiva di luminoso avvenire, possono
temere e risentirsi soltanto quei conservatori che, come noi, ancora
ragionino di quisquilie come gli equilibri istituzionali fra i diversi
poteri, i pesi e i contrappesi, eccetera. Siamo tanto ottusamente
conservatori da prendere sul serio persino il vecchissimo Montesquieu e
la sua bizzarra teoria della separazione fra i poteri. Che pure gli
Stati Uniti d’America continuano ad applicare, equilibrando i poteri del
Presidente con i poteri del Congresso. Ma i nostri giuristi e
costituzionalisti, si sa, possono fare molto meglio della Francia e
degli Stati Uniti.
http://www.libertaegiustizia.it/2013/06/18/discussione-semiseria-sul-presidenzialismo/
http://www.libertaegiustizia.it/2013/06/18/discussione-semiseria-sul-presidenzialismo/
domenica 16 giugno 2013
Assist di Letta a banche e costruttori, i soldi dei mutui arriveranno dallo Stato - Il Fatto Quotidiano
Ma che bella trovata ... così saremo noi a finanziare le banche che poi finanzieranno noi. Davvero bravi questi governanti. Ovviamente non ci dicono il conto che dobbiamo pagare tutti ... d'altronde cosa potevamo aspettarci?
Assist di Letta a banche e costruttori, i soldi dei mutui arriveranno dallo Stato - Il Fatto Quotidiano
Assist di Letta a banche e costruttori, i soldi dei mutui arriveranno dallo Stato - Il Fatto Quotidiano
sabato 15 giugno 2013
Appello a Deputati e Senatori: Non toccate l'art. 138!!!!
da Nella Toscano (Note) Sabato 15 giugno 2013 alle ore 17.46
Il governo, per accelerare l'iter parlamentare delle riforme Costituzionali, ha avuto l'idea assai discutibile e pericolosa di cambiare l’articolo 138 della Costituzione.
Per farlo non esitano quindi a modificare il regolamento del Senato di modo che, accelerando i tempi, possono chiudere tutto quando gli italiani saranno in vacanza.
Come tutti sappiamo, le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione [cfr. art. 72 c.4].
Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare [cfr. art. 87 c.6] quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata [cfr. artt. 73 c.1, 87 c.5 ], se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi.
Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.
Il procedimento di revisione della Costituzione è sancito dall’art.138 della Carta che ne prevede i tempi e le maggioranze al fine di tutelare il cambiamento dell’assetto costituzionale, che i nostri padri e nelle nostre madri Costituenti hanno voluto fortemente per evitare che la nostra Costituzione potesse essere cambiata con facilità.
Una tutela assolutamente necessaria , perché le riforme incidono sia sul funzionamento del Nostro Stato di Diritto che sulla nostra forma Stato.
Pensare di stravolgere l'iter Parlamentare e sottraendo, quindi, ai cittadini ad oggi all'oscuro di tutto, la possibilità di poter manifestare la propria opinione in merito, è un atto gravissimo di protervia da parte di questo governo, ancora più grave se si pensa che sta avvenendo in questo momento di grave crisi economica.
Il Treno delle Donne in difesa della Costituzione, ritenendo grave che in questo cruciale momento per la vita economica e sociale del Paese, si possa anche solo pensare a modificare la nostra Costituzione ed a forzare illegittimamente l'art. 138 per accelerarne i tempi , si appella a tutte le forze fuori e dentro il Parlamento affinché non sia fatto scempio della nostra Carta Costituzionale.
La Costituzione è in pericolo e noi vogliamo prepararci a difenderla insieme alle Associazioni ed a tutti quei movimenti che avvertono l'urgenza di impedire che un simile scempio si consumi!
Riteniamo pertanto necessario che ognuno di noi faccia la propria parte informando i cittadini e le cittadine e nel contempo di manifestare il nostro totale dissenso inviando a tutti i membri del Senato della Repubblica ( le mail sono nome.cognome@senato.it) il seguente testo:
"l'art. 138, posto a garanzia dai nostri padri Costituenti non va modificato e men che meno con legge ordinaria e comunque non può avvenire in tempi ristrettissimi e a ridosso delle ferie estive per le evidenti difficoltà ad informare i cittadini e le cittadine di questo Paese.
Per questo Le chiedo:
1) di respingere in aula la richiesta di applicare la procedura d’urgenza prevista dall’articolo 77 del Regolamento del Senato che dimezza i tempi di discussione in Commissione;
2) di sollevare in Commissione Affari Costituzionali sia la questione pregiudiziale di costituzionalità che le questioni sospensive diversamente motivate;
3) di far precedere la discussione generale da audizioni sia del Presidente del Consiglio che dei Ministri competenti;
4) di far precedere la discussione generale da audizioni di esperti. di costituzionalisti, di associazioni di cittadini che si occupano della materia;
5) di richiedere che i lavori della Commissione Affari Costituzionali siano in seduta pubblica e trasmessi in diretta web.
firma…………………”
Il Treno delle Donne in difesa della Costituzione continua la propria battaglia al solo scopo di salvaguardala da tentativi di stravolgimento che possono condurre ad un nuovo assetto della Repubblica che niente a che vedere con uno Stato moderno e Democratico!
Come tutti sappiamo, le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione [cfr. art. 72 c.4].
Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare [cfr. art. 87 c.6] quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata [cfr. artt. 73 c.1, 87 c.5 ], se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi.
Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.
Il procedimento di revisione della Costituzione è sancito dall’art.138 della Carta che ne prevede i tempi e le maggioranze al fine di tutelare il cambiamento dell’assetto costituzionale, che i nostri padri e nelle nostre madri Costituenti hanno voluto fortemente per evitare che la nostra Costituzione potesse essere cambiata con facilità.
Una tutela assolutamente necessaria , perché le riforme incidono sia sul funzionamento del Nostro Stato di Diritto che sulla nostra forma Stato.
Pensare di stravolgere l'iter Parlamentare e sottraendo, quindi, ai cittadini ad oggi all'oscuro di tutto, la possibilità di poter manifestare la propria opinione in merito, è un atto gravissimo di protervia da parte di questo governo, ancora più grave se si pensa che sta avvenendo in questo momento di grave crisi economica.
Il Treno delle Donne in difesa della Costituzione, ritenendo grave che in questo cruciale momento per la vita economica e sociale del Paese, si possa anche solo pensare a modificare la nostra Costituzione ed a forzare illegittimamente l'art. 138 per accelerarne i tempi , si appella a tutte le forze fuori e dentro il Parlamento affinché non sia fatto scempio della nostra Carta Costituzionale.
La Costituzione è in pericolo e noi vogliamo prepararci a difenderla insieme alle Associazioni ed a tutti quei movimenti che avvertono l'urgenza di impedire che un simile scempio si consumi!
Riteniamo pertanto necessario che ognuno di noi faccia la propria parte informando i cittadini e le cittadine e nel contempo di manifestare il nostro totale dissenso inviando a tutti i membri del Senato della Repubblica ( le mail sono nome.cognome@senato.it) il seguente testo:
"l'art. 138, posto a garanzia dai nostri padri Costituenti non va modificato e men che meno con legge ordinaria e comunque non può avvenire in tempi ristrettissimi e a ridosso delle ferie estive per le evidenti difficoltà ad informare i cittadini e le cittadine di questo Paese.
Per questo Le chiedo:
1) di respingere in aula la richiesta di applicare la procedura d’urgenza prevista dall’articolo 77 del Regolamento del Senato che dimezza i tempi di discussione in Commissione;
2) di sollevare in Commissione Affari Costituzionali sia la questione pregiudiziale di costituzionalità che le questioni sospensive diversamente motivate;
3) di far precedere la discussione generale da audizioni sia del Presidente del Consiglio che dei Ministri competenti;
4) di far precedere la discussione generale da audizioni di esperti. di costituzionalisti, di associazioni di cittadini che si occupano della materia;
5) di richiedere che i lavori della Commissione Affari Costituzionali siano in seduta pubblica e trasmessi in diretta web.
firma…………………”
Il Treno delle Donne in difesa della Costituzione continua la propria battaglia al solo scopo di salvaguardala da tentativi di stravolgimento che possono condurre ad un nuovo assetto della Repubblica che niente a che vedere con uno Stato moderno e Democratico!
mercoledì 12 giugno 2013
martedì 11 giugno 2013
Libertà e Giustizia ha dato indicazione alle
associazioni e ai circoli di divulgare sul territorio la richiesta
pressante al Parlamento e al Governo di non sottostare al diktat
berlusconiano e di varare subito una legge elettorale, che ci consenta
di poter affrontare l’eventualità di tornare alle urne in qualsiasi
momento con una legge rispettosa delle scelte dei cittadini.
http://www.libertaegiustizia.it/2013/06/07/uno-strappo-alla-carta/
La morte della Politica!
E’ terminato lo spoglio anche in Sicilia!
Si sa che da noi le cose vanno sempre a rilento, non c’è tecnologia che tiene.
Da noi la velocità, che in questi casi è anche trasparenza, stenta a decollare.
Non possiamo che prendere atto che anche queste elezioni hanno visto crescere l’astensionismo in misura esponenziale.
E’ vero che il c.s. conquista tutte le città, strappandole alla destra, ma è anche vero che, se si tiene conto della percentuale altissima dei non votanti, non si può parlare di una vittoria piena.
Proprio in virtù di questo dato credo che sia improprio parlare di un voto che rafforza il governo.
Molti Italiani,anzi la maggioranza di essi, oramai si sono convinti, a torto o a ragione che andare a votare non serve a niente. Le larghe intese hanno convinto gli elettori che l’uno vale l’altro e che, quindi, il loro voto non serve a niente.
La politica è morta, non c’è più un’idea di società che differenzia la destra da quella che vorrebbe ancora farci credere di essere sinistra. Allora perché andare a votare?
Se io non posso scegliere e/o la mia scelta è vanificata io non vado più a votare.
Manca la passione, il senso del servizio, la voglia vera di cambiamento. Le elezioni sono divenute una gara per l’affermazione delle varie correnti di potere, niente che faccia pensare ad una speranza di cambiamento per il futuro.
Gruppi sempre più ristretti che lottano per conservare le loro posizioni di privilegio e di comando. Non vogliono cambiare la legge elettorale, proprio perché non vogliono perdere il potere, sono capaci di tutto per continuare a mantenerlo.
In questo modo hanno decretato la morte della politica!
Una classe politica di scarsa qualità e minoritaria che vuole stracciare la Costituzione.
Certo ci piacerebbe accontentarci di questo risultato.
“Ma, come dice la Bonsanti, possiamo pensare di vincere, se a perdere drammaticamente è la politica?”
Nella Toscano
https://www.facebook.com/notes/nella-toscano/la-morte-della-politica/10150289680814971
Si sa che da noi le cose vanno sempre a rilento, non c’è tecnologia che tiene.
Da noi la velocità, che in questi casi è anche trasparenza, stenta a decollare.
Non possiamo che prendere atto che anche queste elezioni hanno visto crescere l’astensionismo in misura esponenziale.
E’ vero che il c.s. conquista tutte le città, strappandole alla destra, ma è anche vero che, se si tiene conto della percentuale altissima dei non votanti, non si può parlare di una vittoria piena.
Proprio in virtù di questo dato credo che sia improprio parlare di un voto che rafforza il governo.
Molti Italiani,anzi la maggioranza di essi, oramai si sono convinti, a torto o a ragione che andare a votare non serve a niente. Le larghe intese hanno convinto gli elettori che l’uno vale l’altro e che, quindi, il loro voto non serve a niente.
La politica è morta, non c’è più un’idea di società che differenzia la destra da quella che vorrebbe ancora farci credere di essere sinistra. Allora perché andare a votare?
Se io non posso scegliere e/o la mia scelta è vanificata io non vado più a votare.
Manca la passione, il senso del servizio, la voglia vera di cambiamento. Le elezioni sono divenute una gara per l’affermazione delle varie correnti di potere, niente che faccia pensare ad una speranza di cambiamento per il futuro.
Gruppi sempre più ristretti che lottano per conservare le loro posizioni di privilegio e di comando. Non vogliono cambiare la legge elettorale, proprio perché non vogliono perdere il potere, sono capaci di tutto per continuare a mantenerlo.
In questo modo hanno decretato la morte della politica!
Una classe politica di scarsa qualità e minoritaria che vuole stracciare la Costituzione.
Certo ci piacerebbe accontentarci di questo risultato.
“Ma, come dice la Bonsanti, possiamo pensare di vincere, se a perdere drammaticamente è la politica?”
Nella Toscano
https://www.facebook.com/notes/nella-toscano/la-morte-della-politica/10150289680814971
lunedì 10 giugno 2013
sabato 8 giugno 2013
Intellettuali organici al Potere!
Vedo
uomini di cultura che fanno salti mortali pur di avallare le riforme
Istituzionali e quindi il semipresidenzialismo alla Francese, che come
sappiamo tutti non è quel modello che garantisce democrazia. Un uomo
solo al comando, senza pesi e contrappesi come in Francia non è
democrazia. Parlare con questi uomini di cultura, vicini al PD, mi
sembra tempo perso. Loro sanno già che per risolvere i problemi
Italiani bisogna che comandi uno solo, senza pesi e contrappesi,
appunto, come in Francia. Infatti nessuno di questi indica come modello
il Presidenzialismo all'americana. Non sarà perchè lì ci sono pesi e
contrappesi?
Quello che fa specie è che indicano come riferimento l'elezione diretta dei Presidenti delle regioni, tacendo, ovviamente, quanto cara ci sta costando questa inamovibilità. Basterebbe dare uno sguardo a cosa è successo nel Lazio ed in Sicilia per rendersene conto e per capire che la stabilità, un presidente eletto direttamente che fa quel che gli pare e nessuno lo può fermare non è davvero una bella scoperta. Da quando è stato modificato il titolo V della Costituzione abbiamo avuto come conseguenza non un miglioramento delle Istituzioni, ma l'imbarbarimento delle Istituzioni ed una corruzione dilagante. Vogliamo riformare lo stato Italiano così?
Continuo quindi a non capire perchè certi intellettuali si ostinano a sostenere queste sciagurate riforme.
Quello che fa specie è che indicano come riferimento l'elezione diretta dei Presidenti delle regioni, tacendo, ovviamente, quanto cara ci sta costando questa inamovibilità. Basterebbe dare uno sguardo a cosa è successo nel Lazio ed in Sicilia per rendersene conto e per capire che la stabilità, un presidente eletto direttamente che fa quel che gli pare e nessuno lo può fermare non è davvero una bella scoperta. Da quando è stato modificato il titolo V della Costituzione abbiamo avuto come conseguenza non un miglioramento delle Istituzioni, ma l'imbarbarimento delle Istituzioni ed una corruzione dilagante. Vogliamo riformare lo stato Italiano così?
Continuo quindi a non capire perchè certi intellettuali si ostinano a sostenere queste sciagurate riforme.
giovedì 6 giugno 2013
Riforme, Carlassare pensa di lasciare i “saggi” di Letta: “Vena di autoritarismo” - Il Fatto Quotidiano
Carlassare si dice assolutamente contraria a “cambi alla forma di governo, perché non si possono scaricare sulla Costituzione le incapacità della classe politica, i partiti hanno perso la bussola e hanno dimenticato tutto quello che c’è nella Costituzione e che in qualche modo già segnava un programma. Io vorrei che la attuassero”.
Sul percorso annunciato da Letta piovono anche le critiche di Giovanni Sartori, uno dei massimi esperti italiani di sistemi elettorali e politici. “ Non ho mai visto trentacinque persone di estrazione parlamentare mettersi d’accordo su un progetto di riforme costituzionali: è avvenuto solo nel ’48 e nel ’49 alla fondazione. Dopo, le buone costituzioni sono state fatte da un buon giurista e poi approvate, ma non sono materie di negoziato di un parlamentino in cui ognuno difende i suoi interessi”.
Per il politologo, ”anche il Mattarellum è un pessimo sistema elettorale, non c’è nessuna eccezione al doppio turno alla francese. E’ solo un pretesto dire che ci vuole prima la Costituzione e poi il sistema elettorale: il doppio turno è un sistema che si presta a servire tutti i regimi democratici”. In sintesi, afferma Sartori, “si tratta anche di un pretesto per non fare neanche la legge elettorale, visto che qualcuno lavora ancora per mantenere il porcellum”.
Riforme, Carlassare pensa di lasciare i “saggi” di Letta: “Vena di autoritarismo” - Il Fatto Quotidiano
La sola maggioranza ha votato per il Copasir alla Lega: è gravissimo!!!
Quello
che è avvenuto oggi al Copasir è gravissimo. La legge che istituisce il
comitato di controllo parla espressamente del fatto che la presidenza
deve essere affidata all'opposizione. Si è eletto presidente , con i
soli voti della maggioranza, Giacomo Stucchi, deputato della Lega,
partito che non ha mai votato contro la governo Letta/Alfano. E' un
abuso, un fatto intollerabile che palesa l'esistenza stessa di un vero e
proprio veto antidemocratico contro le uniche due forze parlamentari di
opposizione: MS5 e SEL. Siamo ancora un Paese a sovranità limitata, il
Paese dei depistaggi e delle stragi impunite e ci troviamo di fronte ad
un Governo che decide di mettersi sotto i piedi una legge della
Repubblica. Dal Colle, sono certo, non verrà nessun richiamo a
rispettare legge e Costituzione.(Alfio Nicotra)
mercoledì 5 giugno 2013
Riforme: Sbirulino e Paperoga costituenti, il capolavoro delle larghe intese - Alessandro Robecchi - Il Fatto Quotidiano
Riforme: Sbirulino e Paperoga costituenti, il capolavoro delle larghe intese - Alessandro Robecchi - Il Fatto Quotidiano
Dopo 65 anni di onorato servizio, si decide di cambiare la Costituzione. Fu scritta con impeto di tensione ideale, sarà riscritta in un contesto di interessi immorali. Il tutto con urgenza (i 18 mesi di tempo evocati da Napolitano). In presenza di un governo creato in laboratorio e appeso al filo delle vicende giudiziarie di un tizio che un giorno sì e l’altro pure attacca un potere dello Stato colpevole di processarlo. Con idee assai meno che chiare già all’interno dei singoli partiti. Con il Pd di maggioranza relativa, e conseguente peso alla Camera, che sembra ostaggio del Pdl e ne avalla ogni ghiribizzo (tipo l’Imu, per dire). Con una componente elettorale che se ne sta (volutamente e vantandosene) fuori dai giochi a insultare tutti gli altri. E – ciliegina sulla torta – con un capo dello Stato che ora accelera e ora frena, timoroso persino lui che si cambi la forma dello Stato senza fornire i giusti contrappesi. Contrappesi, peraltro (dettagli come la divisione dei poteri, o il conflitto di interessi), che vengono visti come fumo negli occhi dal solito noto, uno che ha per anni ripetuto che vorrebbe maggiori poteri per il premier (se il premier è lui, ovvio) e che ha parlato dei giudici come di un regime, un cancro, una metastasi, una banda di delinquenti, eccetera eccetera.
Ora, gli scenari sono due: o una riforma della Costituzione in cui per distrazione (ops!) si dimenticherà qualche bilanciamento tra poteri; o una sapiente gomitata alla scacchiera da parte di Berlusconi se le cose dovessero mettersi male per lui, come già fece con la Bicamerale di triste memoria. Comunque vada, sarà un insuccesso. E come sempre da queste parti, per gli insuccessi si lavora alacremente, anzi, con fretta, tempi stretti e fregola emergenziale.
martedì 4 giugno 2013
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