domenica 22 aprile 2012

Prima ti screditano, poi ti isolano e dopo ti uccidono … diceva Falcone!

https://www.facebook.com/note.php?note_id=469172599970
Leggendo il libro “I Disarmati” di Claudio Fava mi ha colpito e rimasta impressa nella memoria una frase che, a mio parere, dice molto su quel che è realmente la mafia e che spesso, anzi troppo spesso, si trova nei luoghi più impensati dove meno te l’aspetti:” Ti scivola accanto con l’aria mansueta di un padre di famiglia”.
Infatti, se esiste questo fenomeno non è certo solo perché vi sono i vari Riina, Provenzano e via dicendo, ma perché quel modo di fare e di sentire è penetrato nei comportamenti anche di coloro i quali dicono, a parole, di volerla combattere e si indignano anche molto.
Ecco perché io sono molto pessimista sul fatto che ci libereremo  a breve di questo fenomeno. Perché un fatto è combattere la manovalanza, che sicuramente rompendo il muro dell’omertà, può essere un obiettivo raggiungibile, altra cosa è però cambiare il sentire e l’agire di persone, che ne emulano comportamenti ( a loro insaputa?).
Da quest’ultimo fenomeno è più difficile difendersi, soprattutto, come dice appunto Fava, ti scivola accanto sotto la veste di un padre mansueto o di amico fedele.
La cosa che reputo più grave e disastrosa è che questo modo di fare arrogante e prevaricatorio con tutto quel che ne consegue ha invaso, come ho appena detto, le coscienze dei più ed è un fenomeno diffuso ovunque, a cui non si sottraggono nemmeno  alcune donne, anzi!
La prova della diffusione e della condivisione ce la da nientepocodimenone   il trota, il padano razza pura, che a quanto pare ama o amava stringere addirittura amicizia con mafiosi di professione del Sud, di quel sud da loro tanto vituperato.
E’ pur vero che al Sud questo fenomeno è diffuso, capillarmente direi, ma oggi anche il resto d’Italia è messo bene  e credo anche  l’Europa, se è vero come è vero che  si è avvertita la necessità di costituire   al Parlamento Europeo   una commissione antimafia la cui presidenza è stata assegnata ad una coraggiosa donna del sud che si è sempre battuta contro questo fenomeno.
Sono davvero contenta che questo sia avvenuto e lo sono di più nel rivendicare l’orgoglio di cittadina del Sud, di quella parte del sud che riesce a ribellarsi a questo fenomeno arrivando persino a pagare con il prezzo della vita, con un sacrificio più alto  e nobile la difesa dei valori di legalità e giustizia. E’ questo il sud a cui io appartengo  senza se e senza ma ed è proprio in virtù di questa appartenenza di questa difesa alta  di questi valori che pago e continuo a pagare prezzi altissimi.
Sì perché anch’io sto provando sulla mia pelle cosa significa la gratuita denigrazione e calunnia nei confronti della mia persona, al solo scopo di isolarmi e anch’io ho provato il freddo  distacco di un’amica ( o meglio di quella che io pensavo fosse un’amica)  che mi dice di non potermi dare la solidarietà, perché prima va sentito  quel che dicono gli altri. Non so a quanti possono  succedere  o succedono queste cose, certo è che viverli sulla propria pelle ti  provoca un dolore che difficilmente si può ben immaginare e sanare. Nel vivere questo mi sono tornate alla mente le parole di Falcone: prima ti discreditano, poi ti isolano e poi ti uccidono. Adesso so che questo è possibile ovunque  e lo so perché molti, consapevolmente o meno,  sono capaci di fare questo gioco e, badate bene, non sto pensando alla mafia manovalanza, ma a tutte quelle persone dall’appetito insaziabile che pur di raggiungere il proprio obiettivo sono capaci anche di cercare di insidiare  i tuoi spazi privati, di gettare fango sulla tua persona, di appropriarsi persino del tuo impegno e del tuo lavoro.
So che è difficile difendersi da queste insidie, ma so anche che ci sono persone capaci ancora di saperlo  fare, di sapere capire e discerne ed a queste va a mia   più totale   vicinanza .
A chi sceglie il silenzio per opportunismo penso sia meglio lasciarlo al proprio destino!  

Nessun commento: