Nata a
Isola Liri (Frosinone) il 23 luglio 1922, deceduta a Roma il 15 aprile
2007, giornalista, scrittrice ed esponente politica.
Cresciuta in una famiglia antifascista, aveva partecipato,
giovanissima, alla Resistenza come partigiana combattente in una
formazione della Capitale. Dopo la Liberazione, si era laureata in
Lettere e Filosofia all'università "La Sapienza" e si era dedicata alla
politica e al giornalismo. Direttrice del periodico Noi Donne dal 1950 al 1956 e del settimanale comunista Vie Nuove
dal 1961 al 1965, nel 1968 era stata eletta deputata del PCI, nel
Collegio di Napoli. Passata da Roma a Parigi, insegnò Sociologia
politica all'università Paris VIII-Vincennes e poi, nel 1977 alla
Sorbona, dove aveva conseguito il dottorato in Scienze politiche. Chi la
conobbe a l'Unità (è stata corrispondente del quotidiano
comunista da Algeri, Bruxelles e Parigi), ebbe modo di valutarne lo
spirito irrequieto e la personalità fortissima. Nel 1977, la Macciocchi
fu radiata dal PCI e, due anni dopo, passata al Partito radicale, era
stata eletta deputata in Italia ed europarlamentare a Strasburgo. Membro
della Commissione Giustizia del Parlamento europeo, contribuì
attivamente all'abolizione della pena di morte in Francia. Dell'attività
parlamentare europea di M.A. Macciocchi conviene ancora ricordare la
sua partecipazione alla Commissione per la verifica dei poteri e (dopo
che nel 1982, lasciati i radicali, era passata al gruppo parlamentare
socialista), il contributo dato alla Commissione d'inchiesta sulla
situazione della donna in Europa. Nel 1992 la consegna alla scrittrice
italiana della Legion d'Onore, per meriti culturali, da parte del
Presidente francese Fran§ois Mitterand. M.A. Macciocchi, che è stata
commentatrice politica anche di Le Monde, El Pais, Corriere della Sera, ha lasciato una vasta produzione letteraria, tradotta in molti Paesi. Ricordiamo, tra i tanti libri, Lettere dall'interno del PCI a Louis Althusser del 1968, La talpa francese (1977), Dopo Marx,aprile (1978), La donna nera. Consenso femminile e fascismo, (1979), La donna con la valigia (1989), Cara Eleonora. Passione e morte della Fonseca Pimentel (1993), L'amante della Rivoluzione. La vera storia di Luisa Sanfelice e della Repubblica napoletana del 1799 (1998). Il libro del 1992, Le donne secondo Wojtyla,
non deve essere stato estraneo alla decisione del cardinale Achille
Silvestrini, di presiedere al rito funebre per Maria Antonietta
Macciocchi, che si è tenuto a Roma nella cappella di Villa Malta.
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