22 ottobre 2013 alle ore 18.15
Ho
appena terminato la lettura del libro di Nella Toscano. Amo leggere
saggi e romanzi, ma collocare il testo di questa bravissima scrittrice
tra questi, mi è diventato difficile. Perché se del primo ha la
caratteristica della denuncia dei compromessi e dei comportamenti
mafiosi che hanno ruotato e si sono avviluppati attorno al suo percorso
lavorativo e politico, che vanno dagli anni settanta ai nostri giorni (
un contributo, prima ancora di un esempio caparbio, e un auspicio che
l'etica e una vera giustizia lascino il passo alla corruzione
dilagante), del secondo ha gli ideali, la passione e la tensione morale,
il fascino della lotta, delle sconfitte, delle battaglie vinte, delle
inevitabili delusioni di chi da fanciulla ha ricevuto in dono
insegnamenti ed esempi di probità dai genitori. La citazione, scolpita
sulla tomba di Pippo Fava: “ Se non si è disposti a lottare a che serve
essere vivi? ” sembra essere stato il suo credo, e nonostante gli
infamanti tradimenti e i comportamenti di amici e compagni da sepolcri
imbiancati, Nella non sarà mai doma, e seppur con molti dubbi e
perplessità non si tirerà mai indietro. Nella si sofferma sulla nostra
bella Costituzione, che consorterie politico- affaristiche, nonostante
gli italiani avessero già bocciato le manomissioni dell'assetto
istituzionale con il referendum del 2006, in nome di una presunta
governabilità, cercano tutt'ora di stravolgere facendoci credere che il
presidenzialismo sia la panacea di tutti i mali. Non ci vuole molto per
capire che questi sono nuovi espedienti per svincolarsi dal patto
costituzionale trasformando la nostra povera democrazia in un regno
oligarchico per mantenere intatti i privilegi del Gattopardo. E lo
spettro del grande fratello di orwelliana memoria, da evitare con tutte
le forze. La scrittrice non attacca nessuno in particolare, lasciando
giustamente intendere che è il sistema, le connivenze, le
raccomandazioni, l'ipocrisia che hanno ormai minato le fondamenta del
nostro Paese. Ma ancora una volta l'ottimismo degli idealisti la invade,
e cita alla fine del suo libro Danilo Dolci: “ Sapere inventare con gli
altri, in modo organico, il proprio futuro, è una delle maggiori
riserve di energia rivoluzionaria di cui il mondo possa disporre, uno
dei modi essenziali per liberare nuove possibilità...” E conclude: NE
SAREMO CAPACI? UN LIBRO SCORREVOLE E SCRITTO IN MODO SEMPLICE CHE
CONSIGLIO AGLI AMICI. PERCORRERANNO INSIEME A NELLA TOSCANO LE BATTAGLIE
PER L'EMANCIPAZIONE DELLE DONNE E GLI ANNI BUI DELLA SICILIA E DEL
NOSTRO PAESE DAGLI ANNI SETTANTA AD OGGI. PER ACQUISTO inviare mail a:
edizionigemina@alice.it oppure con IBS
di: Sergio Casagrande

di: Sergio Casagrande

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