giovedì 25 luglio 2024

Tutti i referendum sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri

di Marco Perduca Tutti i referendum sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri (siano ) Un mese fa, nel silenzio più assoluto di politica e media, è iniziata la raccolta firme per la presentazione di quattro quesiti referendari per abrogare: il voto congiunto obbligatorio, le soglie di sbarramento, ogni privilegio nella raccolta delle firme per la presentazione dei candidati e le pluricandidature All'inizio di luglio il presidente della Repubblica ha ricordato che “il principio un uomo un voto (sic.) non può essere distorto attraverso […] marchingegni che alterino la rappresentatività e la volontà degli elettori”. L’obiettivo dell’esternazione del capo dello Stato (chissà come mai non si chiamano più picconate perché in effetti spesso si tratta di colpi netti) era il “premierato”, ma per la proprietà transitiva della non discriminazione, o incostituzionalità, un richiamo simile potrebbe esser fatto anche per la legge elettorale con cui per due volte si sono elette le Camere. Eppure… Un paio di settimane fa Cgil e altri hanno consegnato in Corte di Cassazione un milione di firme per dei referendum socio-economici, mentre il 20 luglio è iniziata la raccolta di sottoscrizioni per abolire la cosiddetta “Autonomia differenziata” dove ai sindacati si sono unite tutte le forze di opposizione con l'eccezione di Calenda. Un mese fa, nel silenzio più assoluto di politica e media, è iniziata la raccolta firme per la presentazione di quattro quesiti referendari per abrogare: il voto congiunto obbligatorio, le soglie di sbarramento, ogni privilegio nella raccolta delle firme per la presentazione dei candidati e le pluricandidature. I ritagli proposti dal Comitato presieduto dall’ex ministra Elisabetta Trenta sono stati elaborati sotto la sapiente guida di Felice Besostri quel gran scassa-leggi elettorali che ci ha lasciato a gennaio di quest'anno. Si tratta del minimo, che in termini di ritagli referendari è il massimo, possibile di modifiche al “Rosatellum”: una che mischia, come spesso accade in italia, il peggio del maggioritario col peggio del proporzionale per consegnare, proprio come ai tempi del “Porcellum”, la nomina di quasi l’80% degli eletti alle segreterie di partito tenendo alla larga formazioni nuove che non “godono” di esenzioni ma “solo” di opinioni e, molto probabilmente, anche chi vota. I quattro referendum elettorali offrono la possibilità di ridurre le discriminazioni di un sistema elettorale che non dà a chi vota la libertà di scegliere chi votare, che mantiene irragionevoli ostacoli alla partecipazione di nuovi soggetti elettorali e che compromette la rappresentatività del Parlamento - più via maestra di così! Per implicita ammissione di chi partecipa, la raccolta firme contro l’autonomia differenziata è una sorta di prova generale anzi, avendo frequentato i teatri d'opera in gioventù direi più una “Antepiano” (in costume con solisti e coro ma senza orchestra), per costruire un campo extra-large che possa sconfiggere il centro destra. Fair enough. Però, visto che si prevedono mobilitazioni tavolinare estive, perché non cimentarsi anche nella raccolta firme contro questa legge elettorale in modo da arricchire le proposte riformatrici che potrebbero essere votate alla primavera del 2025. Passato il vaglio della Consulta c'è poi da superare il quorum no? In questi giorni dovrebbe essere sulla scrivania della presidente della Consiglio il decreto che finalmente istituisce la piattaforma pubblica per la sottoscrizione online di proposte di legge d’iniziativa popolare e referendum, la semplicità e grauitità di questo nuovo strumento potrebbe fare la differenza consentendo una partecipazione popolare di massa nelle prossime settimane e assicurare un 2025 pienamente referendario. Non cogliere qesta opportunità da parte del “fronte popolare” italiano lo farebbe caratterizzare per iniziative “contro” e non “per” riducendo, tra le altre cose, ipotecando seriamente le possibilità di successo della prima campagna di ampliamento del campo largo - per vincere un referendum occorre scomodare 24 milioni di persone che di questi tempi, anche per via del Rosatellum (che a parole quasi tutti dicono di voler cambiare), non paiono particolarmente attratte dalle urne. In attesa che i partiti si accorgano del poker di ritagli della legge elettorale, e/o reagiscano, i quattro quesiti possono essere approfonditi sul sito del Comitato Io Voglio Scegliere e firmati online comodamente al fresco. https://www.huffingtonpost.it/

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