l'Unità 31 marzo 2014 - 3 Commenti »
Rachele Gonnelli
“Fermare
la svolta autoritaria” è il titolo di un durissimo appello contro le
riforme costituzionali in discussione lanciato da un gruppo di
intellettuali e costituzionalisti legati all’associazione “Libertà e
Giustizia”. I firmatari, che sono in gran parte gli stessi che
lanciarono l’anno scorso la grande manifestazione a Roma in difesa della
Costituzione – tra i quali Gustavo Zagrebelsky, Stefano Rodotà, Lorenza
Carlassare, Alessandro Pace, Nadia Urbinati, Salvatore Settis ai quali
si sono aggiunti Barbara Spinelli, protabandiera della lista Tsipras, e
Maurizio Landini, segretario della Fiom – sostengono che l’Italicum e
più in generale le riforme istituzionali non siano altro che un progetto
semi-presidenzialista, tendenzialmente plebiscitario e autoritario –
quello – di “creare un sistema autoritario che dà al presidente del
Consiglio poteri padronali” -, di fatto un sostanziale stravolgimento
dell’impianto costituzionale repubblicano. E affermano che questo
progetto, per come da loro delineato, deve essere fermato a tutti i
costi, “con la stessa determinazione con la quale si riuscì a fermarlo
quando Berlusconi lo ispirava”.