di Alex Zanotelli
-
16 gennaio 2011
FUORI TUTTE LE BANDIERE, SCARICATE I VOLANTINI E FATELI GIRARE,
FIRMATE E FATE FIRMARE L'APPELLO:
NON POSSONO IGNORARE LA VOLONTA DEI CITTADINI E LA DEMOCRAZIA!!!!!!!!
Da: segreteria@acquabenecomune.org
Giù le mani dall'Acqua - Mobilitiamoci il 18 e 19 gennaio!
Care/i,
il Consiglio dei Ministri in cui verrà licenziato il decreto sulle liberalizzazioni (ad oggi) è fissato per la mattinata di giovedì 19 gennaio, pertanto le iniziative e mobilitazioni sarebbe preferibile metterle in programma entro tale data.
Di seguito alcune idee che sono emerse dalle mail circolate in questi giorni:
segreteria@acquabenecomune.org
SALVIAMO IL REFERENDUM DELL’ACQUA
Era
il 13 giugno 2011, esattamente 7 mesi fa ,quando
26 milioni di italiani/e sancivano l’acqua bene
comune :”Ubriachi eravamo di gioia… le spalle
cariche dei propri covoni!(Salmo,126)
E oggi,
13 gennaio 2012, ritorniamo a “seminare
nel pianto..” (Salmo,126)
perché il governo Monti vuole privatizzare la
Madre.
Sapevamo
che il governo Monti era un governo di banche e
banchieri, ma mai ,mai ci saremmo aspettati che
un governo, cosiddetto tecnico, osasse di nuovo
mettere le mani sull’acqua ,la Madre di tutta la
vita sul pianeta.
E’
quanto emerge oramai con chiarezza dalla fase 2 dell’attuale
governo, che impone le liberalizzazioni in tutti
i settori. Infatti le dichiarazioni di ministri
e sottosegretari, in questi ultimi giorni,
sembrano indicare che quella è la strada anche
per l’acqua.
Iniziando
con le affermazioni di A.Catricalà,
sottosegretario alla Presidenza, che ha detto
che l’acqua è uno dei settori da aprire al
mercato. E C.Passera, ministro all’economia,ha
affermato :”Il referendum ha fatto saltare il
meccanismo che rende obbligatoria la cessione ai
privati del servizio di gestione dell’acqua, ma
non ha mai impedito in sé la liberalizzazione
del settore.” E ancora più spudoratamente il
sottosegretario all’economia G.Polillo ha
rincarato la dose: “Il referendum sull’acqua è
stato un mezzo imbroglio. Sia chiaro che l’acqua
è e rimane un bene pubblico.E’ il servizio di
distribuzione che va liberalizzato.”E non meno
clamorosa è l’affermazione del ministro
dell’ambiente C.Clini:”Il costo dell’acqua oggi
in Italia non corrisponde al servizio reso…..La
gestione dell’acqua come risorsa pubblica deve
corrispondere alla valorizzazione del contenuto
economico della gestione.”
Forse
tutte queste dichiarazioni preannunciavano il
decreto del governo (che sarà votato il 19
gennaio) che all’art.20 afferma che il servizio
idrico- considerato servizio di interesse
economico generale- potrebbe essere gestito solo
tramite gara o da società per azioni, eliminando
così la gestione pubblica del servizio idrico.
Per dirla ancora più semplicemente, si vuole
eliminare l’esperienza che ha iniziato il Comune
di Napoli che ha trasformato la società per
azioni a totale capitale pubblico(ARIN ) in ABC
(Acqua Bene Comune-Ente di diritto pubblico).
E’
il tradimento totale del referendum che
prevedeva la gestione pubblica dell’acqua
senza scopo di lucro .E’ il tradimento
del governo dei professori.E’ il tradimento
della democrazia.
Per i
potentati economico-finanziari italiani l’acqua
è un boccone troppo ghiotto da farselo sfuggire.
Per le grandi multinazionali europee dell’acqua
(Veolia,Suez,Coca-Cola…) che da Bruxelles
spingono il governo Monti verso la
privatizzazione, temono e tremano per la nostra
vittoria referendaria, soprattutto il contagio
in Europa.
“Un
potere immorale e mafioso –ha giustamente
scritto Roberto Lessio, nel suo libro All’ombra
dell’acqua- si sta impossessando
dell’acqua del pianeta.E’ in corso l’ultima
guerra per il possesso finale dell’ultima
merce:l’acqua. Per i tanti processi di
privatizzazione dei servizi pubblici in corso,
quello dell’accesso all’acqua è il più
criminale.Perchè è il più disonesto, il più
sporco, il più pericoloso per l’esistenza
umana.”
Per
questo dobbiamo reagire tutti con forza a
tutti i livelli, mobilitandoci per
difendere l’esito referendario, ben sapendo che
è in gioco anche la nostra democrazia.
Chiediamo
al più presto una mobilitazione nazionale, da
tenersi a Roma perché questo governo ascolti la
voce di quei milioni di italiani/e che hanno
votato perché l’acqua resti pubblica .
Chiediamo
altresì che il governo Monti riceva il Forum
italiano dei movimenti per l’acqua,ciò che ci è
stato negato finora.
Rilanciamo
con forza la campagna di “obbedienza al
referendum” per trasformare le Spa in Ente di
diritto pubblico (disobbedendo così al governo
Monti).
Sollecitiamo
i Comuni a manifestare la propria disobbedienza
alla privatizzazione dell’acqua con striscioni e
bandiere dell’acqua.
E
infine ai 26 milioni di cittadini/e di
manifestare il proprio dissenso esponendo dal
proprio balcone ,uno striscione con la scritta
:”Giù le mani dall’acqua”!
In
piedi , popolo dell’acqua!
Ce
l’abbiamo fatta con il referendum, ce la faremo
anche adesso !
Alex
Zanotelli
Napoli,
13 gennaio 2012
NON POSSONO IGNORARE LA VOLONTA DEI CITTADINI E LA DEMOCRAZIA!!!!!!!!
ed ora passiamo
all'azione!
Da: segreteria@acquabenecomune.org
Giù le mani dall'Acqua - Mobilitiamoci il 18 e 19 gennaio!
Care/i,
il Consiglio dei Ministri in cui verrà licenziato il decreto sulle liberalizzazioni (ad oggi) è fissato per la mattinata di giovedì 19 gennaio, pertanto le iniziative e mobilitazioni sarebbe preferibile metterle in programma entro tale data.
Di seguito alcune idee che sono emerse dalle mail circolate in questi giorni:
- Nelle giornata del 18 e del 19 gennaio (mattina) organizzare, in modo coordinato in tutta Italia, iniziative di visibilità nei punti centrali delle città (striscioni in punti visibili, flash mob, etc..), delle quali fare foto e video da mandare sia ai media locali che a ufficiostampa@acquabenecomune.org per la diffusione nazionale.
- Far girare l'appello il più possibile, attivando tutti i propri contatti per invitare alla firma personalità del mondo della cultura, dello spettacolo nonchè giuristi etc...Firma anche tu l'appello "Giù le mani dall'acqua e dalla democrazia!"
- Per tutta la settimana invitiamo ad organizzare banchetti, volantinaggi e attacchinaggi per informare i cittadini sull'imbroglio in atto. A tale proposito sono stati predisposti rapidamente un manifesto, un volantino e uno striscione. Per chi volesse utilizzarli sono scaricabili qui.
- Invitare tutti ad esporre nuovamente le bandiere dell'acqua, alle quali affiancare le nuove bandiere della campagna di Obbedienza Civile, nella quale è scritto chiaramente "il mio voto va rispettato".
Queste sono solo alcune idee, ma ovviamente
ce ne possono essere molte altre. L'importante è
mandare il messaggio che il popolo dell'acqua è
ovunque, è attivo e che non ammette alcun passo
indietro!
A seguito
dell'anticipo del Consiglio dei Ministri il
Coordinamento romano ha organizzato peril 18 gennaio a partire dalle
15.30 un presidio a Montecitorio, durante il
quale ricorderemo al Governo Monti il pronunciamento
referendario. Invitiamo tutt* alla partecipazione.segreteria@acquabenecomune.org
Nessun commento:
Posta un commento