Il prossimo anno si dovrebbe tenere il referendum relativo al taglio dei parlamentari, che di recente il Parlamento, quasi all’unanimità, ha improvvidamente approvato.
In vista di tale appuntamento, considerato che molti cittadini sono stati tenuti all’oscuro della reale portata di tale modifica, credo, sarebbe opportuno cominciare a parlarne, per fare comprendere loro che chi l’ha proposta ha dimostrato di non conoscere a fondo la nostra Costituzione del ’47 e ha fatto passare il messaggio errato, sia nella sostanza che nel merito, che così facendo ci sarebbero stati risparmi mirabolanti per il Paese. Cosa che, ovviamente, non è, visto che tale risparmio per il cittadino può essere paragonato al costo caffè in un anno.
Da ciò possiamo dedurre la portata demagogica e populista di chi, nell’ignoranza più totale del ruolo e della necessità della rappresentanza, che è fondamentale per la tenuta democratica del Paese, ne ha proposto il taglio e che, per giustificarla, non ha esitato a rimaneggiare la Costituzione.