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mercoledì 25 febbraio 2015
lunedì 23 febbraio 2015
IL TRONO SCAMBIATO COL DIVANO: come gli italiani stanno diventando sudditi
di Saverio Paolicelli , Città Plurale - Matera - 19 febbraio 20015
Svegliamoci, riprendiamo nelle nostre mani la responsabilità della sovranità: sempre cercano di sottrarcela, se non la difendiamo alla fine ci riusciranno
Mentre le note di Sanremo tenevano gli italiani appiccicati alla TV, tra gli scranni della Camera i rappresentanti dei cittadini sottraevano il trono al popolo sovrano e lo consegnavano al Presidente del Consiglio. E' già quasi un anno che gli elettori non votano più per le Province: ora, nella notte del 13 febbraio, la martellante voce dell'altera Boldrini, scandendo l'apertura e la chiusura delle votazioni, ha cambiato i connotati del Senato e lo ha sottratto al voto popolare.
NON UNA RIFORMA MA UNA REVISIONE IL COLPETTO DI STATO INCOSTITUZIONALE
di Maurizio Viroli - Il Fatto Quotidiano - 20 febbraio 2015
Il Capo dello Stato quando riceverà la riforma dovrebbe rifiutarsi di firmarla. La Corte Costituzionale dovrebbe abrogarla senza alcuna esitazione.
Finalmente leggo di un costituzionalista, giudice costituzionale emerito, Paolo Maddalena, che concorre con l'opinione che sostengo ormai da tempo (forse altri hanno espresso il medesimo concetto, mi scuso della mancata citazione dovuta alla mia ignoranza): quella che Renzi e sodali stanno completando non è una revisione costituzionale, è una riforma della Costituzione che né questo, né nessun Parlamento hanno il potere legittimo di realizzare.
Stiamo assistendo ad un abuso di potere da parte del governo e della maggioranza parlamentare.
domenica 22 febbraio 2015
La maggioranza deve garantire un contesto deliberativo in cui ci sia posto per tutti
Zagrebelsky: “Riforme, democrazia in pericolo” 22 febbraio 2015
Andrea
Giambartolomei Torino –
I l potere accentrato nelle mani di una persona,
con un parlamento indebolito e i cittadini senza rappresentanza. Sette
giorni dopo la nottata... Continua »
giovedì 19 febbraio 2015
La guerra di Re Matteo
di Giulio Marcon -Il manifesto - 15 febbraio 2015
Bravissimi i Parlamentari del PD (di destra, di centro e della "sinistra tremula") e quelli dei suoi alleati. Hanno restaurato la monarchia in Italia affidando lo scettro «al nuovo Re: il bullo fiorentino».
Venerdì notte, la Camera dei Deputati — senza le opposizioni che avevano abbandonato l’aula — ha modificato, nell’ambito della riforma della seconda parte della Costituzione, anche l’ex articolo 78, quello che norma le modalità della dichiarazione dello «stato di guerra».
Ora basterà, con la modifica approvata, un voto della Camera dei Deputati (e non più, anche del Senato), con la maggioranza assoluta dei componenti. Addirittura in una prima versione, il governo aveva previsto la maggioranza semplice, cioè dei presenti.
La "riforma" costituzionale
di Francesco Baicchi - 17 febbraio 2015
Il testo modifica decine di articoli della Costituzione di argomento non omogeneo contrariamente a quanto era stato raccomandato dalla speciale commissione voluta dal presidente Napolitano e dalla corretta interpretazione prevalente dell’articolo 138 Cost.
Se la ‘riforma’ entrasse in vigore:
il Senato verrebbe ridotto a cento membri; i senatori non sarebbero più eletti dai cittadini, ma scelti fra consiglieri regionali (74) o sindaci (21) con procedure che garantirebbero la presenza solo dei due o tre principali partiti. I nuovi senatori non darebbero la fiducia al governo (d’altronde assolutamente inutile con la nuova legge elettorale), ma interverrebbero nelle leggi costituzionali e nella elezione del Presidente della Repubblica, dei Giudici Cosrtituzionali, ecc… Per le altre leggi avrebbero di fatto solo il potere di esprimere pareri ininfluenti. I sentori godrebbero dell’immunità parlamentare.
Riforme sballate, lo statuto albertino era meglio
di Salvatore Cannavò-ilfattoquotodiano - 17 febbraio 2015
Un Senato di nominati, una legge elettorale al servizio di Berlusconi. Sbagliate anche le leggi economiche e quelle ambientali. Il popolo ha il dovere di resistere
L’ex giudice costituzionale Paolo Maddalena quando sente parlare delle riforme di Matteo Renzi a stento trattiene l’indignazione anche se sui fatti avvenuti in Parlamento non vuole esprimere giudizi: “Secondo me le cose devono andare secondo le regole. Non mi occupo di quanto avvenuto”.
Ma sul contenuto delle riforme del governo ha un’idea precisa?
Certo, a condizione che le guardiamo nel loro insieme, comprese quelle economiche. Io, ad esempio, sono rimasto sconcertato dallo “sblocca Italia”.
Perché?
L’AVV. BESOSTRI SULL’ITALICUM APPROVATO IN SENATO: “UN MECCANISMO MALATO E INCOSTITUZIONALE”
martedì 17 febbraio 2015
Riforme, così si soffoca la democrazia. Lettera aperta ai cittadini che votano Pd
Cari cittadini che votate PD,
in questi giorni il partito in cui avete riposto le vostre speranze di un futuro migliore ha imposto nella discussione alla Camera sulla revisione costituzionale tempi ristretti come per un decreto legge: la Carta costituzionale trattata alla pari di un provvedimento di necessità e urgenza da liquidare alla svelta.
A questa obiezione i dirigenti del PD replicano in due modi. Sostengono in primo luogo: sono anni che se ne discute e ormai è l’ora di concludere. In realtà ha discusso solo, e male, il Parlamento, ma nel paese il tema è ignoto alla maggior parte dei cittadini, che non sono stati chiamati a ragionarne nemmeno dai loro stessi partiti. Voi stessi non siete mai stati convocati dal PD in assemblee cittadine; l’argomento è tabù per voi e appannaggio solo dei parlamentari. Se voi aveste voluto rovesciare le priorità e chiedere al PD di occuparsi prima di tutto della crisi economica e della mancanza di lavoro non avreste mai avuto la sede pubblica per farlo.
sabato 14 febbraio 2015
La palude renziana
Norma Rangeri, 13.2.2015 Matteo Renzi © Lapresse/Reuters Alla scena rumorosa dei tumulti sui banchi di Montecitorio da oggi se ne sostituirà una silenziosa ma non per questo meno indecorosa. Quella di un’aula parlamentare mezza... Continua »
venerdì 13 febbraio 2015
Sono cambiate le priorità deve cambiare l’agenda PER FAVORE DATECI DUE ANNI DI TEMPO PRIMA DI CAMBIARE IL NOSTRO PATTO

Diretta a Presidente della Repubblica e a tutti i responsabili delle riforme istituzionali
Sono cambiate le priorità del nostro Paese. In una democrazia rappresentativa quando cambiano le priorità e le cose più urgenti da fare, o i governanti se ne accorgono e cambiano, o si cambiano i governanti.
Oggi le priorità sono le seguenti:
Vergogna!
13 febbraio 2015 -
Nadia Urbinati
Nadia Urbinati
Come possono i parlamentari democratici non essere consapevoli dell’uso dispotico che stanno facendo delle regole parlamentari, del dibattito sulla riforma di un bene di tutti come la Costituzione e infine del Parlamento? Provocare un Aventino ricorda un passato che pensavamo appartenesse alla memoria critica dei democratici. Quel che sta accadendo e’ una vergogna sic et simpliciter.
Se solo il partito di Berlusconi avesse osato tanto ci sarebbe stata una rivolta. E invece siamo qui ad assistere a un balletto ingiustificabile di discussioni su se, come, cosa dire e fare.
Il paradosso di questa maggioranza democratica e’ di imporre un ordine nondemocratico con l’esito di essere essa stessa un comitato al servizio di un capo.
Se solo il partito di Berlusconi avesse osato tanto ci sarebbe stata una rivolta. E invece siamo qui ad assistere a un balletto ingiustificabile di discussioni su se, come, cosa dire e fare.
Il paradosso di questa maggioranza democratica e’ di imporre un ordine nondemocratico con l’esito di essere essa stessa un comitato al servizio di un capo.
mercoledì 11 febbraio 2015
Il paese dei balocchi
10 febbraio 2015 –
Sandra Bonsanti
E’ vivo o morto il “patto del Nazareno”? Tirano venti di guerra fra Stati Uniti e Putin, la crisi per il lavoro che manca è sempre più dura e... Continua »
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