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sabato 22 dicembre 2012
martedì 18 dicembre 2012
mercoledì 28 novembre 2012
Ingroia: “Candidarmi in politica? Non ci penso proprio” - Il Fatto Quotidiano
Bravo Ingroia, concordo su tutto quello che dice e
TUTTI DOVREBBERO RIFLETTERE A COMINCIARE DAI MAGISTRATI CHE LASCIANO LA TOGA PER ENTRARE IN POLITICA O OCCUPARE POSTI DI GOVERNO SU CHIAMATA, IN SPECIAL MODO QUELLI CHE SONO STATI RECLUTATI
Ingroia: “Candidarmi in politica? Non ci penso proprio” - Il Fatto Quotidiano
TUTTI DOVREBBERO RIFLETTERE A COMINCIARE DAI MAGISTRATI CHE LASCIANO LA TOGA PER ENTRARE IN POLITICA O OCCUPARE POSTI DI GOVERNO SU CHIAMATA, IN SPECIAL MODO QUELLI CHE SONO STATI RECLUTATI
FINORA DAI GOVERNATORI DELLA REGIONE SICILIANA CUFFARO, LOMBARDO E, ADESSO, DA CROCETTA. LE DOMANDE CHE QUESTI MAGISTRATI DOVREBBERO PORSI SONO : A COSA SIAMO SERVITI? A COSA SERVIREMO? CHI ABBIAMO SERVITO? CHI SERVIREMO?
Ingroia: “Candidarmi in politica? Non ci penso proprio” - Il Fatto Quotidiano
lunedì 26 novembre 2012
domenica 25 novembre 2012
venerdì 23 novembre 2012
mercoledì 21 novembre 2012
Petizione UE- Lettera di accettazione della UE!!!
Sono tra i primi sottoscrittori di questa petizione ed oggi sono
davvero contenta perchè il Presidente della Commissione Europea
Erminia Mazzoni per le petizioni con nota del 12.11.2012 n°3192 08 ha
comunicato a Maurizio Colace, che ne è il promotore, che
" la Commissione ha ritenuto la questione sollevata ricevibile a norma del regolamento del Parlamento Europeoin quanto si tratta di una materia che rientra nell'ambito delle attività dell'unione Europea.
La Commissione ha quindi avviato l'esame della petizione e ha deciso di chiedere alla Commissione europea di svolgere un'indagine preliminare sui vari aspetti del problema. La commissione per le petizioni proseguirà l'esame non appena le saranno pervenute le informazioni necessarie. ... "
Un risultato importante che mi rende orgogliosa di avere da suito condiviso . Speriamo che possa davvero essere utile per aiutare la Grecia a rimanere in Europa.
Nella Toscano
Di seguito riporto la petizione:
LETTERA APERTA / PETIZIONE
ALLE ISTITUZIONI DELL’EUROPA UNITA
AI GOVERNI EUROPEI
AI CITTADINI EUROPEI
La Grecia deve rimanere in Europa – L’Europa deve salvare la Grecia
Oggi in Grecia, domani dove ?
Un Paese umiliato, come lo è la Grecia, costretto a delle reiterate manovre economiche, che hanno distrutto la
società e fortemente depresso l'economia, riducendolo ad una condizione di insolvibilità, andrà nel mese di
giugno a nuove elezioni, le seconde in due mesi.
Quali forze prevarranno in quel Paese ridotto alla disperazione ?
E quale decisione prenderà l'Europa subito dopo sulla questione dei prestiti ?
Si dice e si scrive che se la Grecia uscirà dall'Euro, in Europa scatterà un piano B.
Ma quale piano B vi potrà essere in un'Europa pervasa dalla paura ? L'unico piano sarà l'eutanasia dell'Unione
e la distruzione di altri Paesi europei, tra cui l'Italia, che si troveranno via via nelle condizioni della Grecia, per
un effetto contagio incontenibile.
Solo la solidarietà tra i Paesi europei, nel quadro del rilancio di un grande disegno politico di unificazione,
come gli Stati Uniti d'Europa, è in grado di evitare il disastro, che giustamente è stato paragonato agli effetti
di una devastante guerra condotta con mezzi non militari.
La proposta immediata di considerare gli investimenti destinati allo sviluppo fuori dai parametri di Maastricht,
del rifinanziamento della BEI, dell'emissione degli Eurobond, la decisione di dismettere la miope politica iper
rigorista, imposta dai conservatori e dai liberali tedeschi, possono aprire la strada alla realizzazione di quel
disegno ed evitare il disastro, ma i tempi sono importanti e di tempo ce n'è pochissimo.
Purtroppo i cosiddetti mercati, che sono i maggiori responsabili della devastante crisi mondiale nella quale
siamo precipitati, insieme alla debolezza strutturale della politica, lucrano sulle disgrazie nostre.
Ma noi abbiamo la responsabilità di lasciarglielo fare, mantenendo in piedi un'Europa senza una testa politica,
e togliendo quindi ai popoli europei gli strumenti di difesa.
E in questo vuoto si inserisce la furia rigorista del governo tedesco, che non tiene in nessun conto le lezioni
della Storia recente, che riguardano in primo luogo la Germania.
La civiltà europea, come la conosciamo oggi, le cui tradizioni e valori spirituali hanno dato
grande significato alla vita occidentale qui e nella comunità Atlantica, ha le sue radici
primigenie in Grecia. Questo paese merita il nostro aiuto.
Facciamo appello a tutte le forze che in Europa avvertono i pericoli mortali di una siffatta politica e credono
nella possibilità di uno sviluppo solidale e armonico dell'Europa, che la porti ad essere un faro di democrazia e
civiltà per tutto il mondo, perché nella situazione attuale, non a disastro compiuto, facciano sentire coLETTRE OUVERTE / PETITION
AUX INSTITUTIONS DE L’EUROPE UNIE
AUX GOUVERNEMENTS EUROPEENS
AUX CITOYENS EUROPEENS
La Grèce doit rester en Europe – L’Europe doit sauver la Grèce
Aujourd’hui en Grèce, demain où ?
Un pays humilié, comme l’est la Grèce, contraint par des manouvres économiques réitérés qui ont détruit la
société et provoqué une grave dépression économique jusqu’à son actuelle insolvabilité, est convoqué à de
nouvelles élections. Elles auront lieu en juin prochain, pour la deuxième fois en deux mois.
Quelles seront les forces qui vont prévaloir dans un pays poussé au désespoir ?
Et quelle pourrait être, ensuite, la décision de l’Europe au sujet des emprunts?
D’après ce qu’on dit et écrit, si la Grèce sortait de l’Euro, l’Europe déclancherait un certain Plan B . Mais quel
Plan B pourrait marcher dans une Europe gangrénée par la peur ? Le seul Plan possible serait l’euthanasie de
l’Union Européenne et la destruction d’autres pays, comme l’Italie, qui vont se trouver dans les mêmes
conditions que la Grèce, de par l’inévitable effet de contagion.
Seule la solidarité entre pays européens, dans le cadre d’un grand dessein politique d’unification au sein des
Etats Unis d’Europe, pourrait éviter le désastre qu’à juste titre, on a comparé aux effets dévastateurs d’une
guerre menée par des moyens non militaires.
Dans cette optique, il faudrait immédiatement envisager des investissements destinés au développement, en
dehors des paramètres de Maastricht, et en dehors du refinancement de la BEI et de l’émission des
Eurobonds.
Il faudrait aussi prendre la décision de mettre fin à la miope et rigoriste politique qui nous est imposée par les
conservateurs et les libéraux allemands. Il s’agit d’aboutir à l’ouverture d’une nouvelle voie qui pourrait éviter
le désastre. Mais les délais à respecter sont très strictes, car à présent il reste très peu de temps.
Malheuresement les prétendus marchés, qui gardent la responsabilité majeure da la ravageante crise
mondiale dans laquelle on est précipités, de concert avec la faiblesse structurelle de la politique, ne font que
tirer des bénéfices de nos calamités.
Mais il pèse sur nous la responsabilité de les laisser faire, ce qui reviendrait à soutenir une Europe sans
aucune tête politique qui ôtera aux peuples européens les instruments de leur défense.
C’est dans ce vide que se place la furie rigoriste du gouvernement allemand, qui ne tient aucun compte des
leçons tirées de l’histoire récente, leçons qui concernent au premier chef, l’Allemagne.
La civilisation européenne, telle qu’on la connaît aujourd’hui, avec ses traditions et ses valeurs spirituelles qui
ont marqué la vie occidentale, tire ses racines fondamentales justement de la Grèce. Ce pays mérite, donc,
notre aide.
Nous faisons appel à toutes les forces qui reconnaissent le danger mortel de la politique actuelle et qui ont
confiance en la possibilité d’un développement harmonieux et solidaire de l’Europe, dans l’espoir qu’elle
puisse devenir un phare de démocratie et de civilisation pour le monde entier.
Nous souhaitons que ces forces puissent faire entendre leurs voix par tous les moyens et sans retard, c’est
à dire maintenant dans la situation actuelle et non quand le désastre sera achevé.
Ou bien, on se sauve tous ensemble, ou alors, tous ensemble on va tomber, un par un. Tertium non datur.
mezzo e senza ritardi la loro voce.
O ci salviamo insieme, o insieme, uno ad uno, cadremo. Tertium non datur
°°°°°°°°°°°°°°°°
ΑΝΟΙΧΤΗ ΕΠΙΣΤΟΛΗ / ΑΙΤΗΣΗ
Στις πολιτικές δυνάμεις της Ευρωπαϊκής Ένωσης
Στις Ευρωπαϊκές κυβερνήσεις
Στους Ευρωπαίους πολίτες
Η Ελλάδα πρέπει να μείνει στην Ευρώπη - Ευρώπη πρέπει να σώσει την Ελλάδα.
Σήμερα η Ελλάδα, αύριο ποιος?
Μια χώρα διεθνώς ταπεινωμένη, η Ελλάδα, όπου οι πολίτες της καλούνται να κάνουν μεγάλες θυσίες ως αποτέλεσμα των
οικονομικών μέτρων που επέφεραν κοινωνική αναταραχή και οικονομική ύφεση, οδηγείται σε εκλογές, για δεύτερη φορά
μέσα σε δύο μήνες, την 17η Ιουνίου.
Ποιές δυνάμεις θα υπερισχύσουν σε μια χώρα που έχει φτάσει πλέον σε κατάσταση απελπισίας?
Και ποιες θα είναι οι μετέπειτα αποφάσεις των Ευρωπαίων εταίρων, όσον αφορά τις δανειακές της συμβάσεις ?
Πολλά λέγονται και γράφονται όσον αφορά μια ενδεχόμενη έξοδο της Ελλάδας από το Ευρώ. Κάποια σενάρια κάνουν
λόγο για ένα εναλλακτικό σχέδιο δράσης. Ποιο θα μπορούσε να είναι αυτό το εναλλακτικό σχέδιο, σε μια
κατατρομαγμένη Ευρώπη? Το μόνο εναλλακτικό σχέδιο θα ήταν η ευθανασία της Ευρωπαϊκής Ένωσης και η
καταστροφή των ευρωπαϊκών χωρών, μεταξύ των οποίων και της Ιταλίας, που σιγά σιγά θα βρεθούν στην θέση της
Ελλάδας, ως αποτέλεσμα ενός οικονομικού ντόμινο.
Μόνον η αλληλεγγύη μεταξύ των ευρωπαϊκών χωρών, στο πλαίσιο μιας οικουμενικής πολιτικής στρατηγικής, όπως αυτή
των Ηνωμένων Πολιτειών της Ευρώπης, θα μπορούσε να αποτρέψει την καταστροφή, η οποία πολύ ορθά
παρομοιάστηκε με τα αποτελέσματα ενός πολέμου χωρίς στρατιωτικά μέσα.
Η άμεση πρόταση της θέσης εκτός όρων της Συνθήκης του Μάαστριχτ των επενδύσεων προοριζόμενων για ανάπτυξη,
της αναχρηματοδότησης της Ευρωπαϊκής Τράπεζας Επενδύσεων, της έκδοσης ευρωομολόγων καθώς και της αναίρεσης
της τυφλής πολιτικής, επιβαλλόμενης από τους συντηρητικούς και φιλελεύθερους Γερμανούς , θα μπορούσαν να
χαράξουν τον δρόμο για την υλοποίηση αυτής της οικουμενικής πολιτικής στρατηγικής και ως εκ τούτου, την αποφυγή
της καταστροφής. Ο χρόνος όμως είναι λίγος.
1υστυχώς, οι λεγόμενες αγορές, οι μεγάλοι ένοχοι της οικονομικής ύφεσης στην οποία έχουμε παγκοσμίως βυθιστεί,
μαζί με την ισχνότητα του πολιτικού συστήματος, εκμεταλλεύονται την αδύναμη θέση μας.
Είμαστε εμείς όμως οι ηθικοί αυτουργοί της υπόθεσης, από τη στιγμή που επιτρέπουμε αυτή τους την δράση,
διατηρώντας στη ζωή μια Ευρώπη χωρίς πολιτικό πυρήνα και ως εκ τούτου, εκμηδενίζοντας τους αμυντικούς
μηχανισμούς των ευρωπαϊκών λαών.
Και σε αυτό το κενό έρχεται να προστεθεί η σκληρή πολιτική της Γερμανίας, η οποία δεν φαίνεται να έχει διδαχθεί
τίποτα από την σύγχρονη ιστορία της.
Ο ευρωπαϊκός πολιτισμός, όπως τον γνωρίζουμε σήμερα, έχει τις ρίζες του στην Ελλάδα και οι αρχαίοι Έλληνες ήταν
αυτοί που έθεσαν τις βάσεις του πολιτισμού αυτού. Η χώρα αυτή αξίζει την βοήθειά μας.
Κάνουμε έκκληση προς όλες τις δυνάμεις της Ευρώπης που αντιλαμβάνονται τον κίνδυνο μιας τέτοιας πολιτικής
τακτικής και πιστεύουν στην δυνατότητα μιας αλληλέγγυης και αρμονικής ανάπτυξης της Ευρώπης, που θα έχει ως
γνώμονα την δημοκρατία και τον πολιτισμό για όλο τον κόσμο. Τώρα, που η καταστροφή ακόμα δεν έχει επέλθει,
διαδώστε την φωνή τους, με κάθε τρόπο και μέσο, χωρίς αργοπορία.
Ή μαζί θα σωθούμε, ή χωριστά ένας ένας θα πέφτουμε. Tertium non datur.
°°°°°°°°°°°°°°°°
OPEN LETTER / PETITION
TO THE INSTITUTIONS OF UNITED EUROPE
TO THE EUROPEAN GOVERNMENTS
TO THE EUROPEAN CITIZENS
Greece must remain in Europe – Europe must save Greece
TODAY IN GREECE, TOMORROW WHERE?
A humiliated country such as Greece is, forced to enhance a number of economic reforms that have destroyed
her society and strongly depress her economy, bringing the country herself to a situation of insolvency, will
soon have new elections for the second time in two months.
Which forces will prevail in that country driven to despair?
And which decisions will Europe take immediately afterwards, concerning the issue of her debts?
It has been said and written that if Greece quits the Euro, Europe will adopt an alternative strategy.
But what alternative strategy will be possible in a Continent pervaded by fear?
The only possible plan will be the euthanasia of the Union and the destruction of other European Countries,
including Italy, that will gradually find themselves in the same situation as Greece, due to an uncontainable,
contagious effect.
Only solidarity among European countries, in the perspective of a renewed political plan of unification, such as
the United States of Europe can be, can avoid the disaster that has rightly been compared to the effects of a
devastating war fought with non-military weapons.
The immediate proposal of considering investments set for development outside Maastricht parameters, of the
refinancing of the BEI, the issue of Eurobonds, the decison of abandoning the short-sighted rigourist policy
imposed by German conservatives and liberals, can open the way to realizing such a perspective and avoid
disaster, but timing is fundamental and the available time is definitely running out.
Unfortunately, the so-called markets, which are the main cause of the devastating global crises in which we
have fallen headlong together with the structural weakness of politics, take advantage of our misfortunes.
But we have a responsibility to let them do it, supporting a Europe without a political head and then taking
away defence weapons from the European peoples.
And in this emptiness, the rigourist fury of the German Government slips in without taking into any account the
lessons of recent history that, primarily, concern Germany.
European (Western) civilization, as we know it nowadays, whose traditions and spiritual values have given a
great sense to western life here (in west Europe) and in the Atlantic community, has its primary roots in
Greece. This country deserves our help.
Let us appeal to all forces that (in Italy and) in Europe feel the mortal dangers of such politics and believe in a
possible jointly and harmonious development of Europe, that will lead it to be a lighthouse of democracy and
civilization all over the world, so that, in the present situation before the disaster takes place, make their voice
heard with every means and without delay.
Either we save ourselves together, or together, one by one we will fall. Tertium non datur.
°°°°°°°°°°°°°°°
CARTA ABIERTA / SOLICITUD
A LAS INSTITUCIONES DE LA UNION EUROPEA
A LOS GOBIERNOS EUROPEOS
A LOS CIUDADANOS EUROPEOS
Grecia tiene que permanecer en Europa - Europa tiene que rescatar a Grecia.
HOY SE TRATA DE GRECIA, ¿DÓNDE SERÁ MAÑANA?
Un País humillado, como lo es Grecia, obligado a repetidas maniobras económicas, que han destruido la
sociedad y deprimido la economía, reduciéndolo a un estado de insolvencia, irá en Junio a nuevas elecciones.
Las segundas en dos meses.
¿Qué fuerzas prevalecerán en ese país reducido a la desesperación?
¿Qué decisión tomará Europa inmediatamente después, sobre la cuestión de los préstamos?
Se dice y escribe que si Grecia decide salir del Euro, Europa seguirá un plan B.
¿Qué plan B puede haber en una Europa llena de miedo? El único plan será la eutanasia de la Unión y la
destrucción de otros Países europeos, entre ellos Italia, que poco a poco se verán en las condiciones de
Grecia por un efecto incontenible de contagio.
Sólo la solidaridad entre los Países europeos, en el marco de un plan de recuperación política y de
unificación, como los Estados Unidos de Europa, puede ser capaz de evitar el desastre, que ha sido
justamente comparado con los efectos de una devastadora guerra dirigida en forma no militar.
Una propuesta inmediata que tenga en cuenta las inversiones para el desarrollo fuera de los parámetros de
Maastricht, de la refinanciación de la BEI, de la emisión de Eurobond, la decisión de despedir a la miope,
obtusa e hiper rigurosa política impuesta por los conservadores y los liberales alemanes, puede abrir el
camino para la realización de dicho plan y evitar el desastre.
Pero el tiempo es importante y hay muy poco tiempo.
Desafortunadamente los así llamados mercados, los cuales son los mayores responsables de la devastante
crisis mundial en que nos hemos derrumbado, junto a la debilidad estructural de la política, están lucrando
con nuestra desgracia.
Pero nosotros tenemos la responsabilidad de prevenir esto, impidiéndoles que mantengan en pie una Europa
sin una real “cabeza” política y quitando al pueblo sus instrumentos de defensa.
En este vacío se introduce la furia del rigor del gobierno alemán, el cual no tiene en cuenta las lecciones de la
historia europea reciente aunque las mismas conciernen principalmente a Alemania.
La civilización europea occidental tal como la conocemos en la actualidad, cuyas tradiciones y valores
espirituales dieron sentido a la vida en la Europa del oeste y en la comunidad atlántica, tiene sus raíces en
Grecia. Este país merece nuestra ayuda.
Solicitamos a todas las fuerzas europeas que ven los peligros mortales de tal política y confían en un
desarrollo solidario y armónico de Europa, que la conviertan en faro de democracia y civilización para todo el
mundo, que hagan oír su voz sin demora y por todos los medios. No esperemos a que ocurra un
desastre!!!!
Podemos salvarnos juntos o, uno por uno perderemos todos. Tertium non datur.
°°°°°°°°°°°°°°°°°
OFFENER BRIEF / PETITION
AN DIE EUROPÄISCHEN INSTITUTIONEN
AN DIE EUROPÄISCHEN REGIURUNGEN
AN DIE EUROPÄISCHEN BÜRGER
Griechenland muss in Europa bleiben - Europa muss Griechenland bergen.
HEUTE IN GRIECHENLAND, MORGEN WO?
Ein Land gedemütigt, wie Griechenland ist, und gezwungen um wiederholten wirtschaftlichen Manövern zu
machen, die die Gesellschaft und die Wirtschaft vernichtet haben, und die es in eine Insolvenz Bedingung
verwandelt haben, wird im Juni zur Wahlen gehen, die zweite in zwei Monaten.
Welche Kräfte werden in diesem ausweglosen Land siegen?
Und was wird dann Europa nach der Ausgabe von Anleihen entscheiden?
Sie sagen und schreiben, dass, wenn Griechenland vom Euro ausgehen wird, ein Plan B sich in Europa
einlösen wird.
Aber welcher Plan B wird laufen wenn Europa erfüllt von Angst ist? Der einzige Plan wird die Euthanasie der
Union und die Vernichtung von anderen europäischen Ländern, darunter Italien, die nach und nach in dem
Zustand von Griechenland werden, wegen einer unabwendbaren Verderbnis-Wirkung.
Nur die Solidarität zwischen den europäischen Ländern, im Rahmen der Wiederbelebung von einem großen
politischen Bild über die Einigung, wie die Vereinigten Staaten von Europa, ist in der Lage um die
Katastrophe zu vermeiden, die wurde zu Recht auf die Auswirkungen eines non-militärischen verwüstenden
Krieges verglichen.
Die unmittelbare Vorschlag um über die Investitionen bestimmt zur Entwicklung außerhalb der Parameter von
Maastricht nachzudenken, der BEI Refinanzierung, der Eurobond Ausgabe, die Entscheidung die
kurzsichtigen hyper-rigorosen Politik zu entlassen, von den deutschen Konservativen und Liberalen auferlegt,
können den Weg nach der Realisierung dieses Planes und der Vermeidung der Katastrophe ebnen, aber
Timing ist ganz wichtig und es gibt sehr wenig Zeit.
Leider die so genannten Märkte, die zusammen mit der strukturellen Schwäche der Politik die
Hauptverantwortliche für die verwüstende globale Krise sind, gewinnen dank unserer Unglücke.
Aber wir haben die Verantwortung um sie freistellen es zu tun, um eine Europa ohne politische Kopf zu halten,
und daher die Wehrinstrumenten der europäischen Völker wegzunehmen. Und in dieser Leere passt die
Strenge der deutschen Regierung, die von der Lehren der jüngsten Geschichte nichts haltet, die in erster Linie
Deutschland betreffen.
Die Europäischen Zivilisation wie wir sie heute kennen, deren Traditionen und geistigen Werte große
Bedeutung für das Leben hier und in der westlichen atlantischen Gemeinschaft gegeben haben, hat ihre
ursprünglichen Wurzeln in Griechenland. Dieses Land verdient unsere Hilfe.
Wir appellieren an allen Kräfte, die die tödlichen Gefahren einer solchen Politik in Europa empfinden und an
die Möglichkeit einer solidarische und harmonische Entwicklung glauben, die Europa einem Leuchtturm der
Demokratie und der Zivilisation in der ganzen Welt machen werden, denn in der aktuelle Lage, und nicht als
vollständiges Desaster, damit sie sich ihre Stimme mit allen Mitteln und unverzüglich melden.
Entweder entrinnen wir zusammen, oder zusammen, eins nach dem anderen, fallen wir. Tertium non datur
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Primi sottoscrittori / First signatories
1. ACQUISTAPACE Silvia, Roma IT
2. ALAYMO Filippo, Roma IT
3. ALTIERI Vito, Roma IT
4. ANGELINI Claudia, Udine IT
5. ANGELINI Roberto, Udine IT
6. BARDINET Marie Alexandrine, Parigi FR
7. BARDINET Marie Amélie, Parigi FR
8. BARDINET Thierry, Parigi FR
9. BERARDELLI Alessandra, Roma IT
10. BIGNAMI Francesco, Roma IT
11. BISPURI Ennio, Roma IT
12. BOLOGNESE Sylvia, Roma IT
13. BROSO Maria Laura, Parigi FR
14. BRUNELLI Caterina, Roma IT
15. BUCCI Raffaela, Roma IT
16. BUSCEMI Gaetano, Firenze IT
17. CALISSE Stefania, Roma IT
18. CARLINI Gaspare, Roma IT
19. CARTA Carmela, Roma IT
20. CASCIALLI Gianluca, Roma IT
21. CIANCIO Letizia, Roma IT
22. COLACE Marco, Roma IT
23. COLACE Mariagiulia, Roma IT
24. COLACE Maurizio, Roma IT
25. COLUCCI Mario, Roma IT
26. Comitato Piero Gobetti, Napoli IT
27. CONSALVI Stefano, Roma IT
28. CORBO Gennaro, Roma IT
29. DANIELE Mariapia, Napoli IT
30. DE FILIPPIS Elena, Roma IT
31. DE SEPTIS Concetta, Roma IT
32. DEITINGER Patrizia, Roma IT
33. DELFINO Francesco, Roma IT
34. DI BATTISTA Paolo, Roma IT
35. DI CASTRO Elisabetta, Roma IT
36. DI GIACOMO Mauro, Roma IT
37. DI GIOVENALE Laura, Pomezia IT
38. FARALLO Claudia, Roma IT
39. FILOMENO Alba , Bari IT
40. FLAMMIA Ezio, Roma IT
41. FLEBUS Patrizia , Udine IT
42. FOLGORI Roberto, Roma IT
43. FOURAKI Sofia, Creta GR
44. FRANZIONI Aldo, Bologna
45. GABUTTI Irene, Roma IT
46. GABUTTI Isabella, Roma IT
47. GABUTTI Lorenzo, Roma IT
48. GALLELLI Guido, Roma IT
49. GALLO Maria Francesca, Roma IT
50. GALLOTTA Valter, Roma IT
51. GAWRONSKI Piergiorgio, Roma IT
52. GENNAI Benedetta, Roma IT
53. GENNAI Gianluca, Roma IT
54. GENNAI Pierfranco, Roma IT
55. GUERRIERI Ettore, Roma IT
56. GUERRISI Maria, Roma IT
57. HAMOUD Fouad, Firenze IT
58. HAMOUD Nadine, Firenze IT
59. ISIDORI Fernanda, Roma IT
60. LANZALACO Patrizia, Roma IT
61. LANZETTA Letizia, Roma IT
62. LAZZARINI Valeria, Roma IT
63. LIGNOLA Filippo, Roma IT
64. LUNATI Gabriele, Firenze IT
65. MACCAGNI Lucia, Bologna IT
66. MACCIO' Anna Maria, Roma IT
67. MANCUSO Salvatore, Palermo IT
68. MARCONI Monia, Ancona IT
69. MARNETTO Massimo, Roma IT
70. MARTUSCELLI Rosanna, Roma IT
71. MASULLO Adelaide, Roma IT
72. MASULLO Elisabetta, Roma IT
73. MASULLO Rosaria , Roma IT
74. MATTEINI Carla, Roma IT
75. MAZZUCA Luigi, Roma IT
76. MEUCCI Luigi, Roma IT
77. MONGE Mario, Roma IT
78. MOSCHINI Laura, Roma IT
79. NOBILE Giancarlo, Napoli IT
80. NUCCI Francesco, Roma IT
81. ORANO Roberto Ivan, Roma IT
82. PALLOTTINI Francesca, Roma IT
83. PANI Roberto, Roma IT
84. PATRIZI Giovanni, Roma IT
85. PELLEGRIN Rosanna, Roma IT
86. PERESANI Paolo, Ancona
87. PEZZELLA Mario, Roma IT
88. PEZZOTTAGRASSI Angelica, Roma IT
89. PITTIN Elena Anna, Roma IT
90. PROCESI Barbara, Roma IT
91. PROCESI Francesca, Roma IT
92. PROCESI Sergio, Roma IT
93. PROSPERI Tommaso, Roma IT
94. PULICAT Francesca, Roma IT
95. QUATTROCCHI Fedora, Roma IT
96. RIZZO Adele, Roma IT
97. SAMBUCCO Micaela, Firenze IT
98. SAMBUCCO Stefania, Firenze IT
99. SCALVENZI Lanfranco, Brescia IT
100. SORTI Pierluigi, Roma IT
101. STEFANELLI Simone, Roma IT
102. TACCETTI Quintilio, Roma IT
103. TAVIAN Alessia, Vittorio V. IT
104. TONALI Maurizio, Roma IT
105. TONNI Elisabetta, Roma IT
106. TOSCANO Nella, Palermo IT
107. VACCHER Daniela, Roma IT
108. VAIANI LISI Mario, Roma IT
109. VANO Rosanna, Roma IT
" la Commissione ha ritenuto la questione sollevata ricevibile a norma del regolamento del Parlamento Europeoin quanto si tratta di una materia che rientra nell'ambito delle attività dell'unione Europea.
La Commissione ha quindi avviato l'esame della petizione e ha deciso di chiedere alla Commissione europea di svolgere un'indagine preliminare sui vari aspetti del problema. La commissione per le petizioni proseguirà l'esame non appena le saranno pervenute le informazioni necessarie. ... "
Un risultato importante che mi rende orgogliosa di avere da suito condiviso . Speriamo che possa davvero essere utile per aiutare la Grecia a rimanere in Europa.
Nella Toscano
Di seguito riporto la petizione:
LETTERA APERTA / PETIZIONE
ALLE ISTITUZIONI DELL’EUROPA UNITA
AI GOVERNI EUROPEI
AI CITTADINI EUROPEI
La Grecia deve rimanere in Europa – L’Europa deve salvare la Grecia
Oggi in Grecia, domani dove ?
Un Paese umiliato, come lo è la Grecia, costretto a delle reiterate manovre economiche, che hanno distrutto la
società e fortemente depresso l'economia, riducendolo ad una condizione di insolvibilità, andrà nel mese di
giugno a nuove elezioni, le seconde in due mesi.
Quali forze prevarranno in quel Paese ridotto alla disperazione ?
E quale decisione prenderà l'Europa subito dopo sulla questione dei prestiti ?
Si dice e si scrive che se la Grecia uscirà dall'Euro, in Europa scatterà un piano B.
Ma quale piano B vi potrà essere in un'Europa pervasa dalla paura ? L'unico piano sarà l'eutanasia dell'Unione
e la distruzione di altri Paesi europei, tra cui l'Italia, che si troveranno via via nelle condizioni della Grecia, per
un effetto contagio incontenibile.
Solo la solidarietà tra i Paesi europei, nel quadro del rilancio di un grande disegno politico di unificazione,
come gli Stati Uniti d'Europa, è in grado di evitare il disastro, che giustamente è stato paragonato agli effetti
di una devastante guerra condotta con mezzi non militari.
La proposta immediata di considerare gli investimenti destinati allo sviluppo fuori dai parametri di Maastricht,
del rifinanziamento della BEI, dell'emissione degli Eurobond, la decisione di dismettere la miope politica iper
rigorista, imposta dai conservatori e dai liberali tedeschi, possono aprire la strada alla realizzazione di quel
disegno ed evitare il disastro, ma i tempi sono importanti e di tempo ce n'è pochissimo.
Purtroppo i cosiddetti mercati, che sono i maggiori responsabili della devastante crisi mondiale nella quale
siamo precipitati, insieme alla debolezza strutturale della politica, lucrano sulle disgrazie nostre.
Ma noi abbiamo la responsabilità di lasciarglielo fare, mantenendo in piedi un'Europa senza una testa politica,
e togliendo quindi ai popoli europei gli strumenti di difesa.
E in questo vuoto si inserisce la furia rigorista del governo tedesco, che non tiene in nessun conto le lezioni
della Storia recente, che riguardano in primo luogo la Germania.
La civiltà europea, come la conosciamo oggi, le cui tradizioni e valori spirituali hanno dato
grande significato alla vita occidentale qui e nella comunità Atlantica, ha le sue radici
primigenie in Grecia. Questo paese merita il nostro aiuto.
Facciamo appello a tutte le forze che in Europa avvertono i pericoli mortali di una siffatta politica e credono
nella possibilità di uno sviluppo solidale e armonico dell'Europa, che la porti ad essere un faro di democrazia e
civiltà per tutto il mondo, perché nella situazione attuale, non a disastro compiuto, facciano sentire coLETTRE OUVERTE / PETITION
AUX INSTITUTIONS DE L’EUROPE UNIE
AUX GOUVERNEMENTS EUROPEENS
AUX CITOYENS EUROPEENS
La Grèce doit rester en Europe – L’Europe doit sauver la Grèce
Aujourd’hui en Grèce, demain où ?
Un pays humilié, comme l’est la Grèce, contraint par des manouvres économiques réitérés qui ont détruit la
société et provoqué une grave dépression économique jusqu’à son actuelle insolvabilité, est convoqué à de
nouvelles élections. Elles auront lieu en juin prochain, pour la deuxième fois en deux mois.
Quelles seront les forces qui vont prévaloir dans un pays poussé au désespoir ?
Et quelle pourrait être, ensuite, la décision de l’Europe au sujet des emprunts?
D’après ce qu’on dit et écrit, si la Grèce sortait de l’Euro, l’Europe déclancherait un certain Plan B . Mais quel
Plan B pourrait marcher dans une Europe gangrénée par la peur ? Le seul Plan possible serait l’euthanasie de
l’Union Européenne et la destruction d’autres pays, comme l’Italie, qui vont se trouver dans les mêmes
conditions que la Grèce, de par l’inévitable effet de contagion.
Seule la solidarité entre pays européens, dans le cadre d’un grand dessein politique d’unification au sein des
Etats Unis d’Europe, pourrait éviter le désastre qu’à juste titre, on a comparé aux effets dévastateurs d’une
guerre menée par des moyens non militaires.
Dans cette optique, il faudrait immédiatement envisager des investissements destinés au développement, en
dehors des paramètres de Maastricht, et en dehors du refinancement de la BEI et de l’émission des
Eurobonds.
Il faudrait aussi prendre la décision de mettre fin à la miope et rigoriste politique qui nous est imposée par les
conservateurs et les libéraux allemands. Il s’agit d’aboutir à l’ouverture d’une nouvelle voie qui pourrait éviter
le désastre. Mais les délais à respecter sont très strictes, car à présent il reste très peu de temps.
Malheuresement les prétendus marchés, qui gardent la responsabilité majeure da la ravageante crise
mondiale dans laquelle on est précipités, de concert avec la faiblesse structurelle de la politique, ne font que
tirer des bénéfices de nos calamités.
Mais il pèse sur nous la responsabilité de les laisser faire, ce qui reviendrait à soutenir une Europe sans
aucune tête politique qui ôtera aux peuples européens les instruments de leur défense.
C’est dans ce vide que se place la furie rigoriste du gouvernement allemand, qui ne tient aucun compte des
leçons tirées de l’histoire récente, leçons qui concernent au premier chef, l’Allemagne.
La civilisation européenne, telle qu’on la connaît aujourd’hui, avec ses traditions et ses valeurs spirituelles qui
ont marqué la vie occidentale, tire ses racines fondamentales justement de la Grèce. Ce pays mérite, donc,
notre aide.
Nous faisons appel à toutes les forces qui reconnaissent le danger mortel de la politique actuelle et qui ont
confiance en la possibilité d’un développement harmonieux et solidaire de l’Europe, dans l’espoir qu’elle
puisse devenir un phare de démocratie et de civilisation pour le monde entier.
Nous souhaitons que ces forces puissent faire entendre leurs voix par tous les moyens et sans retard, c’est
à dire maintenant dans la situation actuelle et non quand le désastre sera achevé.
Ou bien, on se sauve tous ensemble, ou alors, tous ensemble on va tomber, un par un. Tertium non datur.
mezzo e senza ritardi la loro voce.
O ci salviamo insieme, o insieme, uno ad uno, cadremo. Tertium non datur
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ΑΝΟΙΧΤΗ ΕΠΙΣΤΟΛΗ / ΑΙΤΗΣΗ
Στις πολιτικές δυνάμεις της Ευρωπαϊκής Ένωσης
Στις Ευρωπαϊκές κυβερνήσεις
Στους Ευρωπαίους πολίτες
Η Ελλάδα πρέπει να μείνει στην Ευρώπη - Ευρώπη πρέπει να σώσει την Ελλάδα.
Σήμερα η Ελλάδα, αύριο ποιος?
Μια χώρα διεθνώς ταπεινωμένη, η Ελλάδα, όπου οι πολίτες της καλούνται να κάνουν μεγάλες θυσίες ως αποτέλεσμα των
οικονομικών μέτρων που επέφεραν κοινωνική αναταραχή και οικονομική ύφεση, οδηγείται σε εκλογές, για δεύτερη φορά
μέσα σε δύο μήνες, την 17η Ιουνίου.
Ποιές δυνάμεις θα υπερισχύσουν σε μια χώρα που έχει φτάσει πλέον σε κατάσταση απελπισίας?
Και ποιες θα είναι οι μετέπειτα αποφάσεις των Ευρωπαίων εταίρων, όσον αφορά τις δανειακές της συμβάσεις ?
Πολλά λέγονται και γράφονται όσον αφορά μια ενδεχόμενη έξοδο της Ελλάδας από το Ευρώ. Κάποια σενάρια κάνουν
λόγο για ένα εναλλακτικό σχέδιο δράσης. Ποιο θα μπορούσε να είναι αυτό το εναλλακτικό σχέδιο, σε μια
κατατρομαγμένη Ευρώπη? Το μόνο εναλλακτικό σχέδιο θα ήταν η ευθανασία της Ευρωπαϊκής Ένωσης και η
καταστροφή των ευρωπαϊκών χωρών, μεταξύ των οποίων και της Ιταλίας, που σιγά σιγά θα βρεθούν στην θέση της
Ελλάδας, ως αποτέλεσμα ενός οικονομικού ντόμινο.
Μόνον η αλληλεγγύη μεταξύ των ευρωπαϊκών χωρών, στο πλαίσιο μιας οικουμενικής πολιτικής στρατηγικής, όπως αυτή
των Ηνωμένων Πολιτειών της Ευρώπης, θα μπορούσε να αποτρέψει την καταστροφή, η οποία πολύ ορθά
παρομοιάστηκε με τα αποτελέσματα ενός πολέμου χωρίς στρατιωτικά μέσα.
Η άμεση πρόταση της θέσης εκτός όρων της Συνθήκης του Μάαστριχτ των επενδύσεων προοριζόμενων για ανάπτυξη,
της αναχρηματοδότησης της Ευρωπαϊκής Τράπεζας Επενδύσεων, της έκδοσης ευρωομολόγων καθώς και της αναίρεσης
της τυφλής πολιτικής, επιβαλλόμενης από τους συντηρητικούς και φιλελεύθερους Γερμανούς , θα μπορούσαν να
χαράξουν τον δρόμο για την υλοποίηση αυτής της οικουμενικής πολιτικής στρατηγικής και ως εκ τούτου, την αποφυγή
της καταστροφής. Ο χρόνος όμως είναι λίγος.
1υστυχώς, οι λεγόμενες αγορές, οι μεγάλοι ένοχοι της οικονομικής ύφεσης στην οποία έχουμε παγκοσμίως βυθιστεί,
μαζί με την ισχνότητα του πολιτικού συστήματος, εκμεταλλεύονται την αδύναμη θέση μας.
Είμαστε εμείς όμως οι ηθικοί αυτουργοί της υπόθεσης, από τη στιγμή που επιτρέπουμε αυτή τους την δράση,
διατηρώντας στη ζωή μια Ευρώπη χωρίς πολιτικό πυρήνα και ως εκ τούτου, εκμηδενίζοντας τους αμυντικούς
μηχανισμούς των ευρωπαϊκών λαών.
Και σε αυτό το κενό έρχεται να προστεθεί η σκληρή πολιτική της Γερμανίας, η οποία δεν φαίνεται να έχει διδαχθεί
τίποτα από την σύγχρονη ιστορία της.
Ο ευρωπαϊκός πολιτισμός, όπως τον γνωρίζουμε σήμερα, έχει τις ρίζες του στην Ελλάδα και οι αρχαίοι Έλληνες ήταν
αυτοί που έθεσαν τις βάσεις του πολιτισμού αυτού. Η χώρα αυτή αξίζει την βοήθειά μας.
Κάνουμε έκκληση προς όλες τις δυνάμεις της Ευρώπης που αντιλαμβάνονται τον κίνδυνο μιας τέτοιας πολιτικής
τακτικής και πιστεύουν στην δυνατότητα μιας αλληλέγγυης και αρμονικής ανάπτυξης της Ευρώπης, που θα έχει ως
γνώμονα την δημοκρατία και τον πολιτισμό για όλο τον κόσμο. Τώρα, που η καταστροφή ακόμα δεν έχει επέλθει,
διαδώστε την φωνή τους, με κάθε τρόπο και μέσο, χωρίς αργοπορία.
Ή μαζί θα σωθούμε, ή χωριστά ένας ένας θα πέφτουμε. Tertium non datur.
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OPEN LETTER / PETITION
TO THE INSTITUTIONS OF UNITED EUROPE
TO THE EUROPEAN GOVERNMENTS
TO THE EUROPEAN CITIZENS
Greece must remain in Europe – Europe must save Greece
TODAY IN GREECE, TOMORROW WHERE?
A humiliated country such as Greece is, forced to enhance a number of economic reforms that have destroyed
her society and strongly depress her economy, bringing the country herself to a situation of insolvency, will
soon have new elections for the second time in two months.
Which forces will prevail in that country driven to despair?
And which decisions will Europe take immediately afterwards, concerning the issue of her debts?
It has been said and written that if Greece quits the Euro, Europe will adopt an alternative strategy.
But what alternative strategy will be possible in a Continent pervaded by fear?
The only possible plan will be the euthanasia of the Union and the destruction of other European Countries,
including Italy, that will gradually find themselves in the same situation as Greece, due to an uncontainable,
contagious effect.
Only solidarity among European countries, in the perspective of a renewed political plan of unification, such as
the United States of Europe can be, can avoid the disaster that has rightly been compared to the effects of a
devastating war fought with non-military weapons.
The immediate proposal of considering investments set for development outside Maastricht parameters, of the
refinancing of the BEI, the issue of Eurobonds, the decison of abandoning the short-sighted rigourist policy
imposed by German conservatives and liberals, can open the way to realizing such a perspective and avoid
disaster, but timing is fundamental and the available time is definitely running out.
Unfortunately, the so-called markets, which are the main cause of the devastating global crises in which we
have fallen headlong together with the structural weakness of politics, take advantage of our misfortunes.
But we have a responsibility to let them do it, supporting a Europe without a political head and then taking
away defence weapons from the European peoples.
And in this emptiness, the rigourist fury of the German Government slips in without taking into any account the
lessons of recent history that, primarily, concern Germany.
European (Western) civilization, as we know it nowadays, whose traditions and spiritual values have given a
great sense to western life here (in west Europe) and in the Atlantic community, has its primary roots in
Greece. This country deserves our help.
Let us appeal to all forces that (in Italy and) in Europe feel the mortal dangers of such politics and believe in a
possible jointly and harmonious development of Europe, that will lead it to be a lighthouse of democracy and
civilization all over the world, so that, in the present situation before the disaster takes place, make their voice
heard with every means and without delay.
Either we save ourselves together, or together, one by one we will fall. Tertium non datur.
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CARTA ABIERTA / SOLICITUD
A LAS INSTITUCIONES DE LA UNION EUROPEA
A LOS GOBIERNOS EUROPEOS
A LOS CIUDADANOS EUROPEOS
Grecia tiene que permanecer en Europa - Europa tiene que rescatar a Grecia.
HOY SE TRATA DE GRECIA, ¿DÓNDE SERÁ MAÑANA?
Un País humillado, como lo es Grecia, obligado a repetidas maniobras económicas, que han destruido la
sociedad y deprimido la economía, reduciéndolo a un estado de insolvencia, irá en Junio a nuevas elecciones.
Las segundas en dos meses.
¿Qué fuerzas prevalecerán en ese país reducido a la desesperación?
¿Qué decisión tomará Europa inmediatamente después, sobre la cuestión de los préstamos?
Se dice y escribe que si Grecia decide salir del Euro, Europa seguirá un plan B.
¿Qué plan B puede haber en una Europa llena de miedo? El único plan será la eutanasia de la Unión y la
destrucción de otros Países europeos, entre ellos Italia, que poco a poco se verán en las condiciones de
Grecia por un efecto incontenible de contagio.
Sólo la solidaridad entre los Países europeos, en el marco de un plan de recuperación política y de
unificación, como los Estados Unidos de Europa, puede ser capaz de evitar el desastre, que ha sido
justamente comparado con los efectos de una devastadora guerra dirigida en forma no militar.
Una propuesta inmediata que tenga en cuenta las inversiones para el desarrollo fuera de los parámetros de
Maastricht, de la refinanciación de la BEI, de la emisión de Eurobond, la decisión de despedir a la miope,
obtusa e hiper rigurosa política impuesta por los conservadores y los liberales alemanes, puede abrir el
camino para la realización de dicho plan y evitar el desastre.
Pero el tiempo es importante y hay muy poco tiempo.
Desafortunadamente los así llamados mercados, los cuales son los mayores responsables de la devastante
crisis mundial en que nos hemos derrumbado, junto a la debilidad estructural de la política, están lucrando
con nuestra desgracia.
Pero nosotros tenemos la responsabilidad de prevenir esto, impidiéndoles que mantengan en pie una Europa
sin una real “cabeza” política y quitando al pueblo sus instrumentos de defensa.
En este vacío se introduce la furia del rigor del gobierno alemán, el cual no tiene en cuenta las lecciones de la
historia europea reciente aunque las mismas conciernen principalmente a Alemania.
La civilización europea occidental tal como la conocemos en la actualidad, cuyas tradiciones y valores
espirituales dieron sentido a la vida en la Europa del oeste y en la comunidad atlántica, tiene sus raíces en
Grecia. Este país merece nuestra ayuda.
Solicitamos a todas las fuerzas europeas que ven los peligros mortales de tal política y confían en un
desarrollo solidario y armónico de Europa, que la conviertan en faro de democracia y civilización para todo el
mundo, que hagan oír su voz sin demora y por todos los medios. No esperemos a que ocurra un
desastre!!!!
Podemos salvarnos juntos o, uno por uno perderemos todos. Tertium non datur.
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OFFENER BRIEF / PETITION
AN DIE EUROPÄISCHEN INSTITUTIONEN
AN DIE EUROPÄISCHEN REGIURUNGEN
AN DIE EUROPÄISCHEN BÜRGER
Griechenland muss in Europa bleiben - Europa muss Griechenland bergen.
HEUTE IN GRIECHENLAND, MORGEN WO?
Ein Land gedemütigt, wie Griechenland ist, und gezwungen um wiederholten wirtschaftlichen Manövern zu
machen, die die Gesellschaft und die Wirtschaft vernichtet haben, und die es in eine Insolvenz Bedingung
verwandelt haben, wird im Juni zur Wahlen gehen, die zweite in zwei Monaten.
Welche Kräfte werden in diesem ausweglosen Land siegen?
Und was wird dann Europa nach der Ausgabe von Anleihen entscheiden?
Sie sagen und schreiben, dass, wenn Griechenland vom Euro ausgehen wird, ein Plan B sich in Europa
einlösen wird.
Aber welcher Plan B wird laufen wenn Europa erfüllt von Angst ist? Der einzige Plan wird die Euthanasie der
Union und die Vernichtung von anderen europäischen Ländern, darunter Italien, die nach und nach in dem
Zustand von Griechenland werden, wegen einer unabwendbaren Verderbnis-Wirkung.
Nur die Solidarität zwischen den europäischen Ländern, im Rahmen der Wiederbelebung von einem großen
politischen Bild über die Einigung, wie die Vereinigten Staaten von Europa, ist in der Lage um die
Katastrophe zu vermeiden, die wurde zu Recht auf die Auswirkungen eines non-militärischen verwüstenden
Krieges verglichen.
Die unmittelbare Vorschlag um über die Investitionen bestimmt zur Entwicklung außerhalb der Parameter von
Maastricht nachzudenken, der BEI Refinanzierung, der Eurobond Ausgabe, die Entscheidung die
kurzsichtigen hyper-rigorosen Politik zu entlassen, von den deutschen Konservativen und Liberalen auferlegt,
können den Weg nach der Realisierung dieses Planes und der Vermeidung der Katastrophe ebnen, aber
Timing ist ganz wichtig und es gibt sehr wenig Zeit.
Leider die so genannten Märkte, die zusammen mit der strukturellen Schwäche der Politik die
Hauptverantwortliche für die verwüstende globale Krise sind, gewinnen dank unserer Unglücke.
Aber wir haben die Verantwortung um sie freistellen es zu tun, um eine Europa ohne politische Kopf zu halten,
und daher die Wehrinstrumenten der europäischen Völker wegzunehmen. Und in dieser Leere passt die
Strenge der deutschen Regierung, die von der Lehren der jüngsten Geschichte nichts haltet, die in erster Linie
Deutschland betreffen.
Die Europäischen Zivilisation wie wir sie heute kennen, deren Traditionen und geistigen Werte große
Bedeutung für das Leben hier und in der westlichen atlantischen Gemeinschaft gegeben haben, hat ihre
ursprünglichen Wurzeln in Griechenland. Dieses Land verdient unsere Hilfe.
Wir appellieren an allen Kräfte, die die tödlichen Gefahren einer solchen Politik in Europa empfinden und an
die Möglichkeit einer solidarische und harmonische Entwicklung glauben, die Europa einem Leuchtturm der
Demokratie und der Zivilisation in der ganzen Welt machen werden, denn in der aktuelle Lage, und nicht als
vollständiges Desaster, damit sie sich ihre Stimme mit allen Mitteln und unverzüglich melden.
Entweder entrinnen wir zusammen, oder zusammen, eins nach dem anderen, fallen wir. Tertium non datur
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Primi sottoscrittori / First signatories
1. ACQUISTAPACE Silvia, Roma IT
2. ALAYMO Filippo, Roma IT
3. ALTIERI Vito, Roma IT
4. ANGELINI Claudia, Udine IT
5. ANGELINI Roberto, Udine IT
6. BARDINET Marie Alexandrine, Parigi FR
7. BARDINET Marie Amélie, Parigi FR
8. BARDINET Thierry, Parigi FR
9. BERARDELLI Alessandra, Roma IT
10. BIGNAMI Francesco, Roma IT
11. BISPURI Ennio, Roma IT
12. BOLOGNESE Sylvia, Roma IT
13. BROSO Maria Laura, Parigi FR
14. BRUNELLI Caterina, Roma IT
15. BUCCI Raffaela, Roma IT
16. BUSCEMI Gaetano, Firenze IT
17. CALISSE Stefania, Roma IT
18. CARLINI Gaspare, Roma IT
19. CARTA Carmela, Roma IT
20. CASCIALLI Gianluca, Roma IT
21. CIANCIO Letizia, Roma IT
22. COLACE Marco, Roma IT
23. COLACE Mariagiulia, Roma IT
24. COLACE Maurizio, Roma IT
25. COLUCCI Mario, Roma IT
26. Comitato Piero Gobetti, Napoli IT
27. CONSALVI Stefano, Roma IT
28. CORBO Gennaro, Roma IT
29. DANIELE Mariapia, Napoli IT
30. DE FILIPPIS Elena, Roma IT
31. DE SEPTIS Concetta, Roma IT
32. DEITINGER Patrizia, Roma IT
33. DELFINO Francesco, Roma IT
34. DI BATTISTA Paolo, Roma IT
35. DI CASTRO Elisabetta, Roma IT
36. DI GIACOMO Mauro, Roma IT
37. DI GIOVENALE Laura, Pomezia IT
38. FARALLO Claudia, Roma IT
39. FILOMENO Alba , Bari IT
40. FLAMMIA Ezio, Roma IT
41. FLEBUS Patrizia , Udine IT
42. FOLGORI Roberto, Roma IT
43. FOURAKI Sofia, Creta GR
44. FRANZIONI Aldo, Bologna
45. GABUTTI Irene, Roma IT
46. GABUTTI Isabella, Roma IT
47. GABUTTI Lorenzo, Roma IT
48. GALLELLI Guido, Roma IT
49. GALLO Maria Francesca, Roma IT
50. GALLOTTA Valter, Roma IT
51. GAWRONSKI Piergiorgio, Roma IT
52. GENNAI Benedetta, Roma IT
53. GENNAI Gianluca, Roma IT
54. GENNAI Pierfranco, Roma IT
55. GUERRIERI Ettore, Roma IT
56. GUERRISI Maria, Roma IT
57. HAMOUD Fouad, Firenze IT
58. HAMOUD Nadine, Firenze IT
59. ISIDORI Fernanda, Roma IT
60. LANZALACO Patrizia, Roma IT
61. LANZETTA Letizia, Roma IT
62. LAZZARINI Valeria, Roma IT
63. LIGNOLA Filippo, Roma IT
64. LUNATI Gabriele, Firenze IT
65. MACCAGNI Lucia, Bologna IT
66. MACCIO' Anna Maria, Roma IT
67. MANCUSO Salvatore, Palermo IT
68. MARCONI Monia, Ancona IT
69. MARNETTO Massimo, Roma IT
70. MARTUSCELLI Rosanna, Roma IT
71. MASULLO Adelaide, Roma IT
72. MASULLO Elisabetta, Roma IT
73. MASULLO Rosaria , Roma IT
74. MATTEINI Carla, Roma IT
75. MAZZUCA Luigi, Roma IT
76. MEUCCI Luigi, Roma IT
77. MONGE Mario, Roma IT
78. MOSCHINI Laura, Roma IT
79. NOBILE Giancarlo, Napoli IT
80. NUCCI Francesco, Roma IT
81. ORANO Roberto Ivan, Roma IT
82. PALLOTTINI Francesca, Roma IT
83. PANI Roberto, Roma IT
84. PATRIZI Giovanni, Roma IT
85. PELLEGRIN Rosanna, Roma IT
86. PERESANI Paolo, Ancona
87. PEZZELLA Mario, Roma IT
88. PEZZOTTAGRASSI Angelica, Roma IT
89. PITTIN Elena Anna, Roma IT
90. PROCESI Barbara, Roma IT
91. PROCESI Francesca, Roma IT
92. PROCESI Sergio, Roma IT
93. PROSPERI Tommaso, Roma IT
94. PULICAT Francesca, Roma IT
95. QUATTROCCHI Fedora, Roma IT
96. RIZZO Adele, Roma IT
97. SAMBUCCO Micaela, Firenze IT
98. SAMBUCCO Stefania, Firenze IT
99. SCALVENZI Lanfranco, Brescia IT
100. SORTI Pierluigi, Roma IT
101. STEFANELLI Simone, Roma IT
102. TACCETTI Quintilio, Roma IT
103. TAVIAN Alessia, Vittorio V. IT
104. TONALI Maurizio, Roma IT
105. TONNI Elisabetta, Roma IT
106. TOSCANO Nella, Palermo IT
107. VACCHER Daniela, Roma IT
108. VAIANI LISI Mario, Roma IT
109. VANO Rosanna, Roma IT
martedì 20 novembre 2012
La portavoce di Bersai
Tv, giovane e donna veniva considerata una combinazione
vincente. Ebbene, ci sono anche le eccezioni. E anche la rottamazione
generazionale, tanto cara a Renzi, di fronte al modello Moretti perde
drammaticamente di credibilità.
La Moretti portavoce di Bersani che nientepocodimenochè l' ha scelta addirittura perchè bella e proveniente dalle fila del PDL, non male per uno che vorrebbe far credere di essere di sx ...
La Moretti portavoce di Bersani che nientepocodimenochè l' ha scelta addirittura perchè bella e proveniente dalle fila del PDL, non male per uno che vorrebbe far credere di essere di sx ...
lunedì 19 novembre 2012
Bpm, ecco tutti gli aiuti di Ponzellini ai politici. Milione per milione - Il Fatto Quotidiano
Poi ci chiediamo come falliscono le banche .... Cmq è una sciagura avere politici imprenditori e lo è di più perchè così noi paghiamo i conti due volte ....
Bpm, ecco tutti gli aiuti di Ponzellini ai politici. Milione per milione - Il Fatto Quotidiano
Bpm, ecco tutti gli aiuti di Ponzellini ai politici. Milione per milione - Il Fatto Quotidiano
domenica 18 novembre 2012
Crisi Spagna, Rajoy tutela i senzatetto: ‘A loro le case pignorate dalle banche’ - Il Fatto Quotidiano
Un provvedimento da Paese civile, auspichiamo che anche in Italia si prendano decisioni immediate a favore dei più disagiati!!!
Crisi Spagna, Rajoy tutela i senzatetto: ‘A loro le case pignorate dalle banche’ - Il Fatto Quotidiano
Crisi Spagna, Rajoy tutela i senzatetto: ‘A loro le case pignorate dalle banche’ - Il Fatto Quotidiano
martedì 6 novembre 2012
domenica 4 novembre 2012
giovedì 1 novembre 2012
mercoledì 31 ottobre 2012
Michele Serra, sull’astensione ti sbagli
di Simone Perotti | 31 ottobre 2012
Non sono d’accordo con lui.
In questo Paese abbiamo sempre votato “per il meno peggio”, per poi lamentarci. La lamentela è lo sport più praticato d’Italia, ben più del calcio e del pranzo domenicale dalla mamma. Questo sì che, pur essendo stato per decenni un comportamento maggioritario, è valso a ben poco. Siamo qui, oggi, in questo disastro politico e morale, in questa Sodoma istituzionale e culturale, soprattutto perché ci siamo sempre “turati il naso votando Dc” (prescindendo dalla Democrazia Cristiana o da altre scelte di voto, solo per citare il noto slogan anni Settanta). Se il voto è una cosa importante, be’, allora votare così l’ha svilito, umiliato, e ha prodotto danni gravissimi. Quelli che abbiamo tutti sotto gli occhi.
Chi non ha voglia di votare, chi dichiara di volersi astenere alle prossime lezioni politiche, ha tutte le ragioni per farlo, e la sua scelta ha valore tanto quanto il voto, forse di più. In questa Italia massacrata occorrono discontinuità radicali, importanti, emblematiche. Occorre che sia chiaro che la delega a questo sistema di pensiero politico, di proposta elettorale, di pratica di governo, viene tolta per manifesta incapacità e fraudolenza dei partiti. Sostenere, come qualcuno fa, che non bisogna fare di tutta l’erba un fascio è sempre più difficile, ormai direi impossibile.
La Lega del “Roma ladrona” era governata da una consorteria famigliare di cui la giustizia si è dovuta occupare perché, altrimenti, quel partito e quel pensiero non si sarebbero mai riformati, se mai l’hanno fatto. Tutti sapevano, ma andava bene così. Da Lusi a Batman appare chiaro che senza l’intervento della magistratura nessuno dei partiti, dove tutti sapevano e sanno, avrebbe interrotto il sistema di ruberie, sprechi, distrazioni di denaro pubblico. E chissà quante altre cose sanno, senza che le sappiamo noi, non ancora. Le Regioni che non hanno pendenze con la giustizia quanto a denaro sprecato o rubato, viene da pensare che siano solo quelle non ancora visitate dalla Guardia di finanza. Per le altre il verminaio è infestante, generalizzato, trasversale, quando non hanno investito i nostri soldi in mutui subprime, o nei bond Cirio e Parmalat, distruggendo ricchezza del Paese.
E la proposta politica, poi… I partiti si dividono tra apparati posticci e del tutto slegati dal Paese, in mano a un uomo soltanto, come nel caso del Pdl, a coacervi ormai indistinti e senza identità come il Pd, di sinistra ma così filo-capitalista, che ancora non sa dirci cosa pensi del nucleare, delle coppie di fatto, ma sa per certo che è favorevole al Tav. Renzi è un diessino neoliberista, che ieri da Floris spiegava come far ripartire i consumi e tempo fa spiegava che per far riprendere l’economia dobbiamo lavorare anche il 1° maggio; da lui a Vendola a chiunque altro, nessuno parla di come rifondare il sistema fallito di questo capitalismo, nessuno percepisce in alcun modo il bisogno di fermare il principio egemone della sola crescita economica, o l’urgenza di uscire da una cultura consumista, che devasta le nostre vite, l’ambiente, il territorio. Ognuno di loro, per quasi tutto l’arco costituzionale, si è alternato al governo dimostrando di non credere nella scuola, nella formazione, nell’istruzione, nell’università, nella ricerca scientifica, nell’ambiente, e in tutto ciò che serve per rendere la nostra vita migliore, più umana, meno schiava del lavoro, del denaro, dell’ignoranza televisiva, della pubblicità, del petrolio.
Le speranze sembrano tutte e soltanto riferite a Beppe Grillo, movimento di cittadini come già la Lega, nato sull’onda dell’esasperazione, che poi, per organizzarsi, viene il timore che dovrà anche lui far ricorso a oligarchie che non riesco a comprendere, pericolose tanto quanto l’apparente democrazia dei partiti. L’ispirazione che guida il cittadino Grillo è quella del far contare la gente, farla decidere direttamente, magari con un click sul mouse. Ma è proprio questa gente, questi italiani (noi!) che non sanno cosa fare, che hanno bisogno di aiuto, che hanno votato Berlusconi per vent’anni, che sono del tutto inadatti a votare direttamente su materie complicatissime, che chiedono a gran voce una nuova frontiera, una nuova speranza, nuovi principi, nuovi ideali, nuove coscienze e culture di governo! Chiedereste mai a chi per tutti questi anni è corso dietro a consumi smodati e politici corrotti, di governare un Paese in punta di mouse? Io no.
Siamo arrivati fin qui, fino a questo disastro di idee e pratiche, votando. Votando sempre male, seguendo questa follia politica, in cui nessuno è diverso, nessuno è alieno a un sistema di potere del tutto slegato da principi nuovi e da una cultura originale, contro, a favore di altro, capace di evolvere. Una politica disastrosa, anche quando non era corrotta, che sperperava i denari che poi ci chiedeva di guadagnare sudando sangue. La politica che arriva fino ad oggi è quella che ha preso atto solo “dopo” la magistratura che esisteva l’eternit, l’Ilva, l’Acna, Seveso, la centrale Enel di La Spezia che brucia ancora carbone, la discarica di Pitelli… e che domani prenderà atto tardivamente del Tav e di chissà cos’altro. Dopo. Dopo che l’avremo votata. Tardi.
Forse l’unico modo per interrompere tutto questo è proprio mettere davvero in minoranza il sistema politico nel suo complesso. Forse serve un urlo corale: “Io non ti voto più!”. Forse il vero partito, l’unico che merita rispetto, non fosse altro per la coerenza con il proprio dissenso verso l’attuale condizione del Paese, è quello di chi si indigna e smette di svilire il voto così, o di farsi correo di quel che capita e capiterà. Forse l’unico messaggio che non abbiamo ancora dato è disertare le elezioni in massa, il 70% dei cittadini che dice: “non ti voto perché non ti riconosco. Non ti accetto. Non mi rappresenti. Io non sono come te!”, costringendo il presidente della Repubblica a prendere atto del fallimento politico, della necessità di lasciare spazio ad una nuova generazione, con altri pensieri, con altre regole.
Vorremmo non doverci vergognare ancora, e questo è un diritto. Questo pensiero però non si chiama anti-politica, si chiama dignità. La stessa dignità che viene compromessa votando per poi lamentarsi.
lunedì 29 ottobre 2012
Elezioni Regionali in Sicilia: Il 53% dei Siciliani si sono astenuti!
Il partito del non voto in Sicilia aumenta in modo vertiginoso e si conferma in assoluto il primo partito.
La vittoria di GRillo, se il dato dovesse essere confermato, stravolge il quadro politico Siciliano ed anche il pensiero di chi pensando che qui mai nulla può cambiare se non lo vuole la mafia.
Amaro risveglio quindi, che impone a tutti una seria analis
La vittoria di GRillo, se il dato dovesse essere confermato, stravolge il quadro politico Siciliano ed anche il pensiero di chi pensando che qui mai nulla può cambiare se non lo vuole la mafia.
Amaro risveglio quindi, che impone a tutti una seria analis
i
politica, cominciando con l'allargare la visuale sul popolo, oramai ai
limiti della sopravvivenza, che non accetta più di subire e cercando di
interpretare i loro bisogni.
Mi dispiace davvero affermare che la Sicilia sarà ingovernabile e di questo portano la responsabilità in primis i partiti, soprattutto di quelli che impropriamente chiamiamo di sx, e poi tutti quei cittadini che hanno pensato bene di restare immobili in attesa di non si sa quale miracolo.
Adesso il miracolo si è verificato e si è verificato ad opera di un comico che è riuscito non solo a riempire le piazze, ma anche a prendersi la regione siciliana.
I suoi ragazzi adesso dovranno governare l'impossibile.
Si troveranno davanti una Regione al quasi fallimento senza avere una maggioranza e senza avere nessuna cognizione di cosa significa governare una regione come la Sicilia, almeno per quel che abbiamo potuto capire. Spero di sbagliarmi, ovviamente per il bene della Sicilia.
Oggi non posso che essere ancora una volta rammaricata, perchè nessuno ha voluto ascoltare quello che ho sempre detto. Se qualcuno mi avesse ascoltato chissà forse avrebbe potuto essere utile per arginare almeno un po' quest'ondata di populismo, che, speriamo, non ci condannerà per altri vent'anni.
La Sicilia s'è desta, tutti partiti tradizionali o aspiranti tali, sono stati penalizzati e lo sono stati per l'incapacità autentica di capire i bisogno della gente e conseguentemente nell'incapacità di farsene carico.
Vogliamo continuare così?
O, preso atto della nuava realtà, ci mettiamo subito al lavoro per evitare che si ripeta anche alle prossime elezioni nazionali?
A Bersani dico: non dare niente per scontato, è meglio per Te e per l'Italia.
Agli amici e compagni invece dico che non è più tempo di stare a guardare.
Mi dispiace davvero affermare che la Sicilia sarà ingovernabile e di questo portano la responsabilità in primis i partiti, soprattutto di quelli che impropriamente chiamiamo di sx, e poi tutti quei cittadini che hanno pensato bene di restare immobili in attesa di non si sa quale miracolo.
Adesso il miracolo si è verificato e si è verificato ad opera di un comico che è riuscito non solo a riempire le piazze, ma anche a prendersi la regione siciliana.
I suoi ragazzi adesso dovranno governare l'impossibile.
Si troveranno davanti una Regione al quasi fallimento senza avere una maggioranza e senza avere nessuna cognizione di cosa significa governare una regione come la Sicilia, almeno per quel che abbiamo potuto capire. Spero di sbagliarmi, ovviamente per il bene della Sicilia.
Oggi non posso che essere ancora una volta rammaricata, perchè nessuno ha voluto ascoltare quello che ho sempre detto. Se qualcuno mi avesse ascoltato chissà forse avrebbe potuto essere utile per arginare almeno un po' quest'ondata di populismo, che, speriamo, non ci condannerà per altri vent'anni.
La Sicilia s'è desta, tutti partiti tradizionali o aspiranti tali, sono stati penalizzati e lo sono stati per l'incapacità autentica di capire i bisogno della gente e conseguentemente nell'incapacità di farsene carico.
Vogliamo continuare così?
O, preso atto della nuava realtà, ci mettiamo subito al lavoro per evitare che si ripeta anche alle prossime elezioni nazionali?
A Bersani dico: non dare niente per scontato, è meglio per Te e per l'Italia.
Agli amici e compagni invece dico che non è più tempo di stare a guardare.
Vedremo se questa lezione che viene dal basso ci servirà oppure
si continuerà a fare gli schizzinosi.
lunedì 22 ottobre 2012
Leggi porcate di questo governo e Parlamento!
Un disegno di legge del governo che dà via libera allo scempio del
paesaggio e alla costruzione selvaggia; una legge che invece di
contrastare la corruzione la rende più facile; una legge nata bipartisan
(Chiti, Gasparri) che metterà il bavaglio all'informazione. E tante
leggi che colpiranno i più poveri...che Italia è questa, che Governo,
che Parlamento sono questi? s.b.
venerdì 19 ottobre 2012
sabato 13 ottobre 2012
Referendum lavoro, Rodotà: “Firmo per cancellare la privatizzazione dei diritti” - micromega-online - micromega
Berlinguer pensava che in ogni cosa si dovesse comunicare un senso profondo, un progetto di riforma alto. Se non c’è questo, se si parla solo di spread e di economia, se si pensa di poter disegnare le traiettorie delle vite con il calcolatore, l’unica risposta è la resa alla crisi. O all’antipolitica. Ovvero, in entrambi i casi, si finisce per affrontare problemi enormi senza riuscire a dare risposte.
Referendum lavoro, Rodotà: “Firmo per cancellare la privatizzazione dei diritti” - micromega-online - micromega
Referendum lavoro, Rodotà: “Firmo per cancellare la privatizzazione dei diritti” - micromega-online - micromega
giovedì 11 ottobre 2012
Mani sporche liste pulite
Sei in: Il Fatto Quotidiano > Blog di Antonio Padellaro
Gli arresti a raffica sono gli stessi ma riguardano profittatori che intascano in proprio e non certo per il partito come piagnucolavano i vecchi tangentisti. Ora vince l’arroganza dei Formigoni tra le macerie. Un malcostume trasversale che non risparmia nessuno e dove nessuno può più dirsi al di sopra del sospetto, e lo ha dovuto amaramente constatare alla Regione Lazio Antonio Di Pietro.
Come la linea della palma descritta da Sciascia, anche il voto di scambio dal profondo sud ha infine raggiunto il ricco nord, ma con una novità: a vendere voti e a comprare poltrone e anime morte sono direttamente le cosche affiliate alla ‘ndrangheta, multinazionale del crimine il cui Pil cresce impetuoso mentre, intorno, tutto s’impoverisce.
Sì, perché la politica del malaffare coincide con una devastante crisi economica che nell’ultimo anno ha creato 350 mila nuovi disoccupati, il crollo verticale dei consumi e un danno morale incalcolabile che si chiama perdita di futuro per le nuove generazioni. Il tutto accompagnato dall’insopportabile pollaio dei cosiddetti leader vecchi e nuovi impegnati a sputtanarsi nei vari Ballarò e a sputtanare quel che resta della Costituzione repubblicana.
Forse una via d’uscita esiste. Vent’anni fa, la speranza del cambiamento abortì rapidamente generando il lungo incubo berlusconiano che vent’anni dopo va dissolvendosi in una patetica macchietta. Oggi c’è un’Italia che non ha più nulla da perdere, ma che può ancora vincere con le armi della democrazia e,perché no, con l’immensa forza della Rete.
Liste pulite con candidati competenti e credibili. E, attraverso il web, controllo collettivo e immediato di come viene usato il pubblico denaro con denuncia immediata dei saccheggiatori. Le elezioni sono vicine, bisogna provarci. Chi l’ha detto che dobbiamo morire prigionieri dei banchieri, dei ladri e dei parolai?
Il Fatto Quotidiano, 11 Ottobre 2012
Consulta: “No ai tagli dei maxistipendi nella pubblica amministrazione” - Il Fatto Quotidiano
E' semplicemente incredibile!!!
A questo punto sarebbe opportuno che si dichiarasse l'illegittimità a far morire di fame il resto degli Italiani che non ha la fortuna di avere questi stipendi!
Consulta: “No ai tagli dei maxistipendi nella pubblica amministrazione” - Il Fatto Quotidiano
A questo punto sarebbe opportuno che si dichiarasse l'illegittimità a far morire di fame il resto degli Italiani che non ha la fortuna di avere questi stipendi!
Consulta: “No ai tagli dei maxistipendi nella pubblica amministrazione” - Il Fatto Quotidiano
venerdì 5 ottobre 2012
C'è bisogno di una nuova Resistenza!
- Creato Venerdì, 05 Ottobre 2012 20:02
Dobbiamo metterci in testa di pensare a liste dei cittadini liiberi da qualsiasi vincoli di partiti e movimenti vari, liste costruite dal basso, meglio se dalle donne, aperte solo a persone oneste coerenti e preparate, insomma persone all'altezza della situazione, se vogliamo salvarci non c'è davvero altra strada, via tutta questa corruzione, via tutte queste persone in cerca del migliore offerente.
Questo non è più il tempo delle parole, incominciamo a lavorare seriamente per costruire qualcosa di veramente onesto e serio.
So che è difficile trovare tanta gente con queste caratteristiche con la voglia di mettersi in gioco, ma io dico loro che è indispensabile e non più rinviabile per salvare il nostro Paese, la democrazia e noi stessi, oltre che le future generazioni.
Nessun uomo o donna, intellettuale, di cultura, competente, onesto e responsabile può sottrarsi a questa chiamata alle armi (in senso metaforico ovviamnete) per salvare il Paese.
C'è bisogno di una uova resistenza, di Partigiani che sentono il dovere di salvare il Paese da questo degrado oramai divenuto insopportabile.
Chi ci sta?
I banchieri non pagano la crisi. E delle regole per ora non c’è traccia
Di
una riduzione degli stipendi dei grandi manager della finanza si parla
ininterrottamente dallo scoppio della bolla dei subprime. Ma nei fatti
ancora niente è accaduto, con l'eccezione della bozza Liikanen,
presentata pochi giorni fa a Bruxelles. Nell'attesa di qualcosa di
concreto, intanto, i super banchieri mondiali continuano a incassare
somme milionarie, indipendentemente dai risultati. Ecco quanto
guadagnano
Il suggerimento è, allo stato delle cose, molto vago, e la lobby dei banchieri avrà a disposizione tutto il tempo necessario per depotenziare questa regola prima della sua effettiva entrata in vigore. Resta inoltre da capire per quale motivo un banchiere che porta al fallimento la sua banca debba percepire la parte fissa dello stipendio, che in molti casi supera il milione di euro. E, comunque, anche se venisse applicata in maniera severa la regola proposta da Liikanen non si potrebbe ancora parlare di un vero e proprio tetto agli stipendi. Fino al 2007, ovvero fino alla scoppio della crisi finanziaria, si diceva che imporre dei limiti agli stipendi avrebbe fatto scappare i banchieri migliori verso Paesi senza tetti.
La storia recente ha insegnato che i banchieri più pagati – e dunque i migliori secondo il ragionamento che andava tanto di moda – sono quelli che hanno provocato i disastri maggiori, non solo per le banche che dirigevano (vedi Richard Fuld di Lehman Brothers e Alessandro Profumo di Unicredit che ha preso una liquidazione da 40 milioni di euro mentre la banca era costretta a fare tre aumenti di capitale in tre anni per non fallire) ma per l’intero sistema finanziario mondiale che è arrivato a un passo dal collasso.
Negli ultimi quattro anni la Gran Bretagna è riuscita a vietare i bonus alle banche che hanno ricevuto aiuti statali ma queste ultime hanno cercato di restituire gli aiuti il prima possibile – in alcuni casi mettendo di nuovo a rischio la propria stabilità finanziaria – proprio per tornare a pagare i bonus. Gli episodi di autoregolamentazione sono stati rari e molto limitati nel tempo. Sull’onda del furore popolare per i rischi corsi nel biennio 2008-2009 le banche hanno ridotto i compensi ai manager ma sono prontamente tornati ad alzarli non appena la grande paura è passata (grazie agli enormi sforzi messi in campo dagli Stati e dalle banche centrali). Di recente lo stesso governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, ha parlato della necessità di tagliare gli stipendi dei banchieri, facendo riferimento a “dinamiche dei sistemi di remunerazione non coerenti con l’attuale fase congiunturale e non sufficientemente ancorati ai risultati di medio‐lungo periodo”.
Nel maggio scorso aveva espresso (inascoltato) lo stesso concetto: “Le remunerazioni degli amministratori e dell’alta dirigenza devono essere indirizzate all’obiettivo del contenimento dei costi”. Uno studio della Uilca-Uil ha rivelato che il monte retribuzioni 2011 degli amministratori delegati dei primi undici gruppi bancari italiani è cresciuto nel complesso del 36,23% rispetto all’anno precedente, per un totale di 26,067 milioni, anche a causa delle dimissioni di quattro top manager che hanno comportato buone uscite per complessivi 9,7 milioni. Lo stipendio medio degli amministratori delagati è risultato 85 volte quello del bancario medio (il record è di 101 volte nel 2007).
Nel marzo scorso i sindacati dei bancari Fiba, Fabi, Fisac, Uilca, Sinfub, Ugl credito e Dircredito hanno chiesto pubblicamente di limitare questo rapporto a 20 volte ma anche il loro appello (rivolto al presidente del consiglio Mario Monti, al presidente dell’Abi Giuseppe Mussari e allo stesso Visco) è rimasto inascoltato. A livello mondiale, secondo il calcoli del Financial Times, le retribuzioni dei dirigenti e degli amministratori delegati delle maggiori banche lo scorso anno sono aumentate del 12% con un guadagno medio complessivo pari a 12,8 milioni di dollari. L’incremento delle retribuzioni riguarda gli stipendi netti e non, invece, i bonus e i benefit extra. I premi conferiti attraverso le azioni sono invece cresciuti del 22%.
L’amministratore delegato di JPMorgan, Jamie Dimon è sempre in cima alla top ten per il secondo anno di seguito con una retribuzione di 23,1 milioni di dollari, circa l’11% in più rispetto all’anno precedente. Al secondo posto c’è l’ad di Citigroup, Vikram Pandit, con un guadagno pari a 14,9 milioni di dollari. Non se la passava male neanche Bob Diamond, amministratore delegato di Barclays (che si è pero’ dimesso in seguito allo scandalo della manipolazione del tasso Libor), con una retribuzione annua pari a 20,1 milioni di dollari, e Antonio Horta-Osorio di Lloyds Banking Group, che può vantare un compenso di 15,7 milioni di dollari. In Italia il record spetta all’amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, che ha incassato 2,19 milioni (1,58 in compensi fissi e 338mila euro in “bonus e altri incentivi” riferiti “al solo pagamento di incentivi differiti” relativi al 2009 e 2010, come si legge nella relazione sulla politica retributiva del gruppo). Seguito dal suo ex presidente Dieter Rampl (1,8 milioni di euro).
lunedì 1 ottobre 2012
Report del convegno “Riforme Costituzionali? Parliamone insieme!”
Report del convegno “Riforme Costituzionali?
Parliamone insieme!”
Palermo 20.9.2012 – Villa Niscemi, sala delle
Carrozze -
Medaglia
di Rappresentanza del Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano.
Il 20 settembre si è svolto a Palermo, Villa Niscemi, sala
delle Carrozze il convegno organizzato dal Treno delle Donne in Difesa della
Costituzione, in occasione del quale l’illustre
Sig. Presidente Della Repubblica ha conferito la medaglia di
rappresentanza al progetto
"La Costituzione Ritrovata"
.
Siamo orgogliose di un così prestigioso conferimento e per
questo lo abbiamo ringraziato.
Il convegno è stato molto partecipato ed il dibattito,
di alto profilo culturale, è stato molto apprezzato ed applaudito.
Al convegno erano presenti rappresentanti dell'ANPI: per la
provincia di Palermo Angelo Ficarra, per l'ANPI nazionale Maria
Letizia Colaianni, mentre Giuseppina Vacca ha portato il saluto del
responsabile regionale Ottavio Terranova.
Alla manifestazione hanno aderito diverse associazioni, tra
cui alcune femmnili e la UIL Sicilia. Messaggi di condivisione e di
apprezzamento sono pervenuti anche dall'estero ed altresì dal Sindaco Orlando un apprezzamento
per il nostro impegno.
Siamo pertanto molto soddisfatte sia per la partecipazione,
che per la qualità degli interventi.
Grazie a tutti i relatori ed a Elvira Grilli, Vice Presidente
dell'associane, che ha dato un contributo fondamentale per la buona
riuscita della manifestazione ed agli intervenuti che, con i loro
interventi di alto profilo culturale,
hanno altresì contribuito al suo successo.
Gli interventi dei relatori si sono articolati nel seguente
modo:
P
La Dott.essa Elvira Grilli ha aperto il dibattito
denunciando il ritardo degli Italiani, rispetto ad una Costituzione molto più
avanzata.
Di chi è la colpa di questo ritardo? Degli Italiani o di chi
ha dimenticato di insegnar loro la Costituzione e la sua fondamentale
importanza?
E’ dovere di ogni cittadino battersi per difendere questo strumento importantissimo,
l’unico che abbiamo per fare valere i nostri diritti ed anche i nostri doveri!
La Dott.ssa Grilli ha poi formulato una serie di domande che nascono da queste considerazioni:
cosa significa modificarla e quali rischi questo comporta? Non sarebbe più
ovvio e giusto consultare su questo direttamente i cittadini, che in una
democrazia sono i veri attori, o queste modifiche passeranno come sempre sulla
loro testa, anche se si sta discutendo del loro futuro? E cosa possono fare gli
stessi cittadini per rivendicare la loro partecipazione, il loro buon diritto
di partecipare a questo dibattito?
Sono questi i temi
oggetto del confronto
organizzato dall’Associazione Treno delle donne per la Costituzione, proprio
per contribuire a creare in Italia una civile discussione e anche – diciamolo –
per sottolineare il buon diritto delle donne a parteciparvi con un ruolo di
primo piano.
P
L’Arch.
Sebastiana Toscano, presidente dell’Associazione, ha preliminarmente
illustrato
brevemente com’è nata
l’idea del Treno Delle Donne per la Costituzione, ha riferito della
manifestazione del 24.9.2012
e dell’incontro al Quirinale, avvenuto in occasione della stessa manifestazione, nel corso del
quale è nata l’idea del progetto “La Costituzione Ritrovata” a cui il Presidente della Repubblica
Giorno Napolitano ha
dato una propria medaglia di rappresentanza.
Un
messaggio di ringraziamento è stato rivolto al Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano per questo alto riconoscimento, di cui le donne del Treno sono orgogliose e
per la sua dimostrata sensibilità verso le donne impegnate nella difesa della
Costituzione.
Preoccupazione è stata espressa nei
confronti della riforma Costituzionale in discussione
in Parlamento, sia per il contenuto, che per le modalità con cui procede l’iter Parlamentare, senza che i cittadini ne
siano stati informati e senza che
sia stato aperto un dibattito nel Paese.
Ed infine, l’arch. Toscano ha illustrato il
progetto “La Costituzione Ritrovata”, ricevendo apprezzamento dagli
intervenuti.
P
La Prof.ssa
Esmeralda Bucalo ha poi spiegato ed illustrato in maniera chiara quali sono le
riforme Costituzionali in discussione in Parlamento, mettendo in evidenza quali
rischi comporta per la Democrazia nel nostro Paese una eventuale approvazione
delle stesse.
In riferimento al procedimento legislativo ha evidenziato le criticità che la modifica pone e dei problemi
notevoli sia per quanto concerne i Regolamenti parlamentari che dovrebbero essere
modificati e adeguati fra loro, quanto a tempistica dei procedimenti
legislativi, numero delle commissioni, loro competenze e composizione, nonché
alle commissioni bicamerali che lo stesso disegno di legge costituzionale
prevede possano esaminare certi tipi di leggi.
In quanto al
governo: Il disegno ha delle notevoli criticità: in primo luogo, è necessario
modificare la legge elettorale del Parlamento, nonché istituire quella per
l’elezione presidenziale, le quali dovrebbero svolgersi insieme o comunque a
breve distanza (come in Francia) per garantire che il Governo ed il Presidente
ed il Parlamento siano dello stesso colore politico e garantiscano maggiori
probabilità di fine della legislatura.
In secondo
luogo non è previsto nulla relativamente alla responsabilità presidenziale, che
resta conformata come l’attuale art. 90 Cost. che però è configurato su un
Presidente della Repubblica organo non governante.
Terzo non è
molto chiaro il ruolo presidenziale all’interno del Governo da lui presieduto
(il testo non si esprime), ed il modello francese sembra solo malamente imitato
(in Francia, le competenze presidenziali e del primo ministro all’interno del
Governo sono molto ben delineate e definite e consentono ad entrambi gli organi
di Governare sia se espressione dello stesso colore politico che non, evitando
pericolosissimi stalli nel potere decisionale, che invece nel disegno di legge
costituzionale italiano non sembrano potersi superare)
Infine ha
evidenziato la necessità che le riforme Costituzionali devono essere sottoposte
a referendum, perché sulle stesse
i cittadini devono avere la possibilità di potersi esprimere.
P
Il Prof. Vincenzo Provenzano ha affrontato e riferito sull’inserimento
del pareggio di Bilancio in Costituzione e sui rischi che esso comporta sia per
l’economia che per lo stato sociale.
Tale scelta privilegia la finanza
piuttosto che i diritti dei cittadini, disattendendo quindi il dettato
Costituzionale e mette quindi a
rischio lo stato sociale con
conseguenze gravi per il Paese, per l’economia e per la democratica.
P
Il Dott. Domenico De Simone ha parlato del lavoro richiamando l’art.3 della Costituzione
nella parte che recita :è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di
ordine economico e sociale,che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza
dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva
partecipazione di tutti i
lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
La nostra Costituzione mette quindi al
primo posto lo sviluppo e la
dignità della persona umana e non il mercato.
"La Costituzione si fonda sul
diritto al lavoro. Come tutelare questo diritto e conciliarlo con la scomparsa
del lavoro nella società contemporanea? La precarietà è divenuta la regola
nella nostra società e il salario è spesso del tutto insufficiente a garantire
il diritto ad una retribuzione "in ogni caso sufficiente ad assicurare al
lavoratore e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa."
È possibile creare un sistema nel
quale questo principio è rispettato rispettando sia la dignità dei cittadini
sia gli interessi delle imprese a svolgere attività economicamente remunerative
senza generare i conflitti che esplodono numerosi soprattutto in periodi di
crisi.
L'idea è quella di introdurre il
Reddito di Cittadinanza Universale per attuare un principio di solidarietà
sociale generale e non soggetto al potere.
La regolazione del potere
finanziario nella carta Costituzionale. Necessita di una riforma che tenga
conto della esistenza e del peso di questo potere nella società civile."
Il Dott. De Simone ha illustrato
poi le cause che hanno prodotto debito pubblico di proporzioni enormi, puntando
il dito sugli interessi e sulla creazione del denaro che a sua volta produce
debito e quindi sulla necessità di cambiare radicalmente questo meccanismo.
Avere inserito il debito fuori
bilancio in Costituzione è stato un errore, perché questo avrà delle
conseguenze enormi sul piano
sociale. La solidarietà umana deve
sostituire questo sistema finanziario che sta strozzando il nostro Paese e l’Europa.
P
L’Avv. Salvatore Raiti nel suo intervento ha posto
l’accento sull’urgenza di un’Europa Costituzionale
con effettivi poteri sovra nazionali.
In questo
contesto in Italia abbiamo bisogno di raggiungere un primo e imprescindibile obiettivo, avere uno
Stato moderno adeguato alle sfide del III Millennio, che sia più forte e meno invadente per rinnovare e
rendere appropriata la nostra
democrazia.
Oggi in Parlamento vi sono 500 proposte di riforme Costituzionali
anche della prima parte della Costituzione .
L’Avv. Raiti
sostiene che c’è la necessità oggettiva d’intervento, lo dimostra il contesto storico con le
problematiche ad esso
connesse e gli innumerevoli
tentativi di intervento, nonché le centinaia disegni di legge di origine governativa e Parlamentare.
Come fare per
uscirne bene?
L’ avv. Raiti
propone quindi un’Assemblea Costituente eletta con metodo proporzionale con 1
anno di tempo.
Le regole si fanno insieme:
non si tocca la prima parte dei
Principi Costituzionali, a suo parere serve invece ed è indispensabile una
semplificazione dell’architettura istituzionale, sono maturi i tempi per la riduzione del numero dei
parlamentari e di una sola camera, istituendo il Senato delle Regioni,
riducendo le province e prevedendo il potere di sfiducia dei ministri.
E’ una sfida
difficile, afferma l’Avv. Raiti, ma abbiamo il dovere di farcela, partendo dai
principi della Nostra Splendida Costituzione ed innovando i meccanismi,
dobbiamo rinsaldare la nostra società e riscoprire una missione comune ed il
piacere e l’orgoglio di batterci per vincere la sfida.
P
Giuseppina Vacca ha portato il saluto dell’ANPI e nel
suo intervento breve e appassionato ha ribadito il necessario dovere della memoria per preservare il futuro
.
Ha richiamato il
contributo che le donne hanno dato sia nella Costituente, sia nella lotta
partigiana.
Ha ricordato i
tanti partigiani che per la conquista della libertà hanno sacrificato senza
esitazione la loro vita.
Solo tenendo
viva la loro memoria possiamo
sperare di preservare la nostra Costituzione e la nostra democrazia dai continui
attacchi che ogni giorno subisce
da una classe politica non adeguata e spessissimo incompetente.
Il “Treno delle Donne in Difesa Della
Costituzione” pone quindi nelle Mani del Presidente della Repubblica il futuro
del Paese per la cui vita politica, sociale, economica e culturale non si fermerà in alcuna “stazione”, ma
continuerà a viaggiare nel cuore e nella memoria storica del Paese che nessun
Governo è autorizzato “ope legis” a stravolgere a fini “altri”che non siano
pienamente in ossequio alla Costituzione Repubblicana Italiana.
La presidente
Dell’Associazione TDC
Arch. Sebastiana
Toscano
sabato 29 settembre 2012
mercoledì 26 settembre 2012
martedì 25 settembre 2012
L'Italia sprofonda nel fango!
http://www.trenodelledonne.it/blog/189-l-italia-sprofonda-nel-fango.html
domenica 23 settembre 2012
sabato 22 settembre 2012
venerdì 21 settembre 2012
martedì 18 settembre 2012
Il Treno delle Donne in Difesa della Costituzione
Comunicato
Giorno 20 Settembre a Villa Niscemi – Sala delle Carrozze-, ore
16,30 si svolgerà il convegno promosso dalla Associazione Treno delle
Donne: "Riforme
Costituzionali? Parliamone Insieme", in difesa della Costituzione.
L'obiettivo è quello di
informare i cittadini sui contenuti delle riforme Costituzionali che il
Parlamento sta attuando e, con l'obiettivo di aprire e tenere vivo il dibattito
nel Paese sia sul significato ed il valore della nostra Costituzione, sia sulle
modifiche in corso di discussione nelle segrete stanze delle forze
politico-parlamentari nell’ignoranza dei più.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha
conferito al progetto " La Costituzione Ritrovata", una propria
medaglia di rappresentanza.
Programma:
Saluto del Sindaco di Palermo Prof. Leoluca Orlando
RELATORI:
Arch. Sebastiana Toscano, pres.
Dell’Associazione TDC
Prof.ssa Esmeralda Bucalo, Università di
Giurisprudenza di Palermo
Prof. Vincenzo Provenzano, Università di
Economia di Palermo
Dott. Domenico De Simone, Economista
INTERVENTI:
Avv. Salvo Raiti, pres. Associazione
Italiani per l’Europa
Saluto dell’ANPI Palermo: Giuseppina
Vacca
Pina Maisano Grassi, pres. Associazione
Addio Pizzo
Bice Mortillaro, responsabile U.D.I.
COORDINA IL DIBATTITO: DOTT.SSA ELVIRA
GRILLI
Sono invitati a partecipare: Semplici
cittadini/e, CGIL, FIOM, CISL, UIL, Associazioni
Femminili, Associazioni di Categoria,
Associazioni per la difesa della Costituzione e quanti
hanno a cuore la difesa della
Costituzione.
Comunicazione: Dott.ssa Giorgia Butera
L’Associazione "Treno Delle Donne in Difesa della
Costituzione" il 24 settembre 2011 ha già organizzato a Roma una
manifestazione per circondare il Parlamento in difesa della nostra
Costituzione. In occasione della medesima una delegazione di donne in
rappresentanza dell’Associazione è stata ricevuta dal Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano.
domenica 16 settembre 2012
sabato 15 settembre 2012
lunedì 10 settembre 2012
Riforme Costituzionali? Parliamone insieme!
PALERMO 20 SETTEMBRE 2012 - ORE 16,30
VILLA NISCEMI, SALA DELLE CARROZZE
PIAZZA NISCEMI
VILLA NISCEMI, SALA DELLE CARROZZE
PIAZZA NISCEMI
Saluto del Sindaco di Palermo Prof. Leoluca Orlando
RELATORI:
- Arch. Sebastiana Toscano, pres. Dell’Associazione TDC
- Prof.ssa Esmeralda Bucalo, Università di Giurisprudenza di Palermo
- Prof. Vincenzo Provenzano, Università di Economia di Palermo
- Dott. Domenico De Simone, Economista
- Prof.ssa Esmeralda Bucalo, Università di Giurisprudenza di Palermo
- Prof. Vincenzo Provenzano, Università di Economia di Palermo
- Dott. Domenico De Simone, Economista
INTERVENTI:
- Avv. Salvo Raiti, pres. Associazione Italiani per l’Europa
- Saluto dell’ANPI Palermo: Giuseppina Vacca
- Pina Maisano Grassi, pres. Associazione Addio Pizzo
- Bice Mortillaro, responsabile U.D.I.
COORDINA IL DIBATTITO: DOTT.SSA ELVIRA GRILLI
Sono invitati a partecipare: Semplici cittadini/e, CGIL, FIOM, CISL, UIL, Associazioni
Femminili, Associazioni di Categoria, Associazioni per la difesa della Costituzione e quanti
hanno a cuore la difesa della Costituzione.
Comunicazione: Dott.ssa Giorgia Butera
°°°°°°°°°°
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO HA CONFERITO AL PROGETTO
" LA COSTITUZIONE RITROVATA"
UNA PROPRIA MEDAGLIA DI RAPPRESENTANZA.
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