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giovedì 27 novembre 2025
VIOLATE DUE DIRETTIVE EUROPEE
Giovanni LimaAVVOCATI E SOCIETÀ CIVILE AUTOREVOLEZZA E LEGALITÀ
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VIOLATE DUE DIRETTIVE EUROPEE
Fonte: Redazione Economia
“Le motivazioni del no della Corte dei Conti al visto Cipess per il Ponte sullo Stretto: violate le direttive europee su Habitat e Appalti
Violazione di due direttive europee - una sulla conservazione degli habitat naturali e una sugli appalti - e mancata acquisizione del parere della Autorità di regolazione dei trasporti. Sono queste le motivazioni chiave in base alle quali la Corte dei Conti, lo scorso ottobre, ha negato il visto e la conseguente registrazione alla libera del Cipess, risalente ad agosto, sul via libera al ponte sullo Stretto di Messina. Giovedì 27 novembre la Sezione centrale di controllo di legittimità della Corte dei Conti ha depositato la deliberazione che rendono note le motivazioni.
Le due direttive Ue violate
Secondo quanto riporta un comunicato, il Collegio, nell’espletamento del controllo preventivo di legittimità, ha ritenuto di assegnare prioritario rilievo alla «violazione della direttiva 92/43/CE del 21 maggio 1992 relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, a causa della carenza di istruttoria e di motivazione della c.d. delibera IROPI»; alla «violazione dell'art. 72 della direttiva 2014/24/UE, in considerazione delle modificazioni sostanziali, oggettive e soggettive, intervenute nell'originario rapporto contrattuale”.
Il parere dell’Art
Inoltre la Corte rileva la «violazione degli artt. 43 e 37 del decreto-legge n. 201/2011, per la mancata acquisizione del parere dell'Autorità di regolazione dei trasporti in relazione al piano tariffario posto a fondamento del piano economico e finanziario». Con la medesima delibera, aggiunge il comunicato, sono state, altresì, formulate osservazioni relative a ulteriori profili confermati all'esito dell'adunanza, ma ritenuti non decisivi ai fini delle valutazioni finali.
Mit: «Già al lavoro per superare i rilievi»
«Il ministero prende atto delle motivazioni della Corte dei Conti — scrive il ministero dei Trasporti —. Continua l'iter per la realizzazione del collegamento tra Calabria e Sicilia, anche alla luce della positiva collaborazione con la Commissione europea. Tecnici e giuristi sono già al lavoro per superare tutti i rilievi e dare finalmente all'Italia un Ponte unico al mondo per sicurezza, sostenibilità, modernità e utilità».
Palazzo Chigi: «Ampio margine di chiarimento»
«Le motivazioni della deliberazione della Corte dei conti sul Ponte sullo Stretto saranno oggetto di attento approfondimento da parte del governo, in particolare delle amministrazioni coinvolte, che da subito sono state impegnate a verificare gli aspetti ancora dubbi». Lo afferma una nota di Palazzo Chigi, spiegando che il governo «è convinto che si tratti di profili con un ampio margine di chiarimento davanti alla stessa Corte, in un confronto che intende essere costruttivo e teso a garantire all'Italia un'infrastruttura strategica attesa da decenni».
Ciucci: «Avviato un attento esame»
«Abbiamo ricevuto e stiamo esaminando in queste ore le motivazioni della Corte dei Conti, che ad agosto ha approvato il progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina — ha commentato l’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci —. Siamo fiduciosi di poter individuare le opportune iniziative conseguenti alle motivazioni della Corte dei Conti, anche sulla scorta dell’impegno profuso per riavviare la realizzazione del ponte secondo le modalità previste dalla legge speciale approvata dal Parlamento cha ha altresì definito l’opera strategica e di preminente interesse nazionale. È in ogni caso necessario conoscere anche le motivazioni della Corte alla correlata ricusazione del visto al decreto interministeriale (Mit-Mef) n. 190/2025 di approvazione del III atto aggiuntivo alla convenzione fra il Mit e Stretto di Messina, che è previsto che siano comunicate entro i 30 giorni successivi alla delibera del 17 novembre scorso”.
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Più leggo le notizie governative e più mi convinco che questo Paese è in preda ad un delirio che di certo non ci porterà niente di buono.
Com'è possibile che un ministro della difesa avanzi proposte come il ristabilire la leva obbligatoria senza che il Paese insorge?
Com'è possibile che si sfasciano famiglie come quella del bosco senza che ve ne sia alcun diritto e ancor meno alcun motivo? Credo che in un Paese dove dovrebbe vigere la democrazia e la libertà questo dovrebbe essere ancora consentito a ognuno di organizzare al meglio la propria vita.
Eppure è stato creato un fatto e non si sa a quale fine.
Mentre il Paese reale fatica a tirare avanti questi si dilettano a creare problemi. Evidentemente non hanno ben presente il fatto che governare significa risolvere i problemi e non crearli.
Mettono in campo una legge contro il femminicidio, addirittura con l'accordo della pseudo sx, e poi la bloccano, perchè non piace a Salvini e alla Bongiorno. Si proprio a quell'avvocato che ha difeso il figlio di Grillo, che è accusato di stupro, che dirà l'ultima parola sulle modifiche che vogliono apportare.
Come si fa a essere in mano a gente con questi conflitti di interesse, si perchè una senatrice non dovrebbe svolgere la libera professione di avvocato mentre in parlamento fa le leggi per poi utilizzarle a favore dei suoi clienti. Eppure nessuno scandalo no, questo per i politici è tutto normale.
Così come è normale che un venditore di armi faccia il ministro della difesa e stabilisca di reintrodurre l'esercito di leva.
Ciliegina sulla torta: vogliono la separazione delle carriere perchè pensano di sottomettere il potere giudiziario all'esecutivo, cosa di cui il ministro si sta già esercitando, già prima dell'approvazione della legge, il cui referendum cconfermativo si svolgerà nel 2026.
E' vero che spesso alcuni giudici sono incapaci e magari alcuni anche corrotti, ma questo non significa affatto che bisogna stravolgere la costituzione per fermare il degrado e/o la corruzione, perchè per questo ci sono già le leggi.
Certo è che sorge il dubbio che casi come il polverone suscitato su questo eclatante caso riguardante della famiglia del bosco e l'omicidio Garlasco, che da alcuni mesi è su tutti i tg nazionali, fanno pensare a una precisa regia, volta a screditare la giustizia con lo scopo palese di indirizzare verso il si alla riforma il popolo meno informato.
Direi basta, non se ne può più di questo governo di scappati di casa e di una opposizione incapace di fare il suo lavoro.
Votiamo in massa NO alle riforma per la separazione delle carriere dei magistrati e preserviamo l'istituzione dalla invadenza della politica , che, oramai è chiarissiomo, vuole sottomettere l'ordine giudiziario e renderlo innocuo verso loro stessi.
Nella Toscano
mercoledì 26 novembre 2025
Guardando al risultato elettorale delle tre Regioni - Campania, Puglia e Veneto.
Il risultato delle tre competizioni regionali, votanti del 40% circa, ci dice solo una cosa: gli Italiani in stragrande maggioranza non hanno più fiducia in questi partiti e nei loro rappresentanti.
Questa è la ragione principale per cui c'è stato un abbassamento netto della percentuale di votanti in tutte e tre le Regioni dove si è votato ed è inutile nascondere che questo risultato è la sconfitta di tutti i partiti e dei loro rappresentanti.
E’ quindi evidente che nessuno dei contendenti può dichiararsi vincitore, perchè l’unico vincitore è stato l'astensionismo!
Basarsi solo sui calcoli delle percentuali ottenute, senza tenere conto dell’effettiva percentuale dei votanti, è fuorviante e dovrebbe suggerire a tutti di non illudersi sull'aumento o il decremento dei voti attribuiti ai singoli partiti, perchè essi sono conseguenti alla bassissima affluenza alle urne.
Altro elemento che fa comprendere come la politica non ha compreso che questo sistema elettorale, in uno alle mancate coerenti proposte dei partiti, non funziona.
Gli eletttori non ci stanno più a essere presi in giro e, come abbiamo visto a Napoli, il pessimo spettacolo organizzato sul palco del comizio da Meloni e Tajani non ha convinto proprio nessuno a recarsi alle urne per far vincere la destra, che saltellando ha dato uno spettacolo degradante, sia per la politica, che per le istituzioni, che essi per primi dovrebbero rappresentare con dignità e onore.
La politica è e dovrebbe essere altro, sia nei modi, che nei contenuti e negli esempi. Purtroppo mancando questi presupposti è inevitabile che i cittadini si allontanino sempre più dalle urne!
L'estrema vertigizzazione della rappresentanza, che ha il suo apice nell'elezione diretta di sindaci e presidenti di Regioni, attuata in conseguenza della modifica del titolo V della Costituzione, è sicuramente una delle cause principali del degrado a cui i cittadini sono costretti ad assistere impotenti.
Con l'avvento del liderismo i partiti si sono liquefatti, lasciando senza riferimenti gli elettori.
Infatti, il potere è in mano ai vari leader spesso calati dall’alto e senza nessun legame con il territorio, che non sono, come abbiamo sperimentato in tutta la penisola, garanzia di buon governo della cosa pubblica, di onestà e competenza.
Basti guardare, ad esempio, a quello che sta succedendo alla Regione Siciliana per capire il degrado politico e istituzionale a cui siamo giunti.
Il guaio è che molti non hanno ancora compreso che il leaderismo è la fine della politica e della democrazia; presidenti e sindaci di fatto sono potestà inamovibili, che rispondono solo a loro stessi!
E’ auspicabile, quindi, che tutti ne prendano atto e comprendano la necessità, non più rinviabile, di ricostruire, o meglio di rifondare i partiti su basi nuove, con un personale politico completamente rinnovato, nel rispetto della Costituzione.
La modifica dell’attuale legge elettorale rimane quindi un elemento fondamentale per riuscire in questa impresa; ritornare al proporzionale puro è l’unica via da percorrere, per ridare ai cittadini la libertà di scegliersi i propri rappresentanti, piuttosto che cercare di ritornare ai collegi uninominali, come va fantasticando in queste ore il PD, convinto di potere vincere così le prossime elezioni nazionali.
Dovrebbe essere evidente a tutti che questo Paese ha un disperato bisogno di partiti che abbiano una visione, programmi chiari e realizzabili e non fatti solo di promesse irrealizzabili, che il giorno dopo il voto si dissolvono come neve al sole.
Basta con le porte girevoli per politici, che escono da un incarico per ricandidarsi ad altro incarico, magari cambiando anche partito e coalizione.
La Costituzione italiana nata dalla Resistenza deve tornare a essere l’unica bussola, che deve guidare l’agire politico e da cui non si deve poter derogare.
In primis va ristabilito l'articolo 11 che oggi dx e sx (sic) si sono messi sotto i piedi, per finanziare e donare armi all'Ucraina e a Israele, con il risultato che ci ritroviamo dentro una guerra, che non ci appartiene, e un genocidio, che dovremmo condannare e non alimentare fornendo armi.
La conseguenza di questa scellerata politica guerrafondaia, in dispregio del dettato Costituzionale, è il disastro finanziario ed economico del Paese a cui stiamo assistendo, che ha come conseguenza la crescente povertà, oltre che la perdita di diritti, quali ad esempio quello alla salute e allo studio, garantiti dagli art.li 32 - 33 e34 della Costituzione.
L’Auspicio è che chi ha a cuore le sorti del Paese si impegni a costruire un futuro migliore per i giovani e i meno giovani, cosa di cui c'è un disperato bisogno, con la consapevolezza che oramai questi partiti e questi politici di destra e di sinistra hanno esaurito la loro credibilità.
Palermo 26.11.2025
Nella Toscano
domenica 9 novembre 2025
Il Paese sta crollando sotto il peso di riforme e classe dirigente sciagurata
L'Italia e la Sicilia in particolare la vedo come un ponte malmesso che ha cominciato a cadere, pezzo dopo pezzo.
Visto il degrado politico di questi ultimi tempi non era digfficile immaginare che sarebbe arrivato questo momento, anche se scoprire la corruzione cosi diffusa e capillare in tutti i luoghi del potere e nelle istituzione era davvero difficle pensarlo.
Certamente con l'elezione della Meloni a capo del governo, seppure con pochi voti dell'elettorato di dx , non era così improbabile che il sistema Paese cedesse, viste le fragili fondamenta su cui poggia. Che un simile personaggio, senza una cultura adeguata, senza alcun titolo di merito, se non quello di gridare con gli occhi fuori dalle orbite contro i governi passati, senza avere le capacità minime potesse essere chiamata a guidare Il governo di un Paese come l'Italia è qualcosa di veramente difficile da spiegare.
Quello che più fa specie è preoccupa è la pochezza della classe dirigente di cui si è circondata, che, come stiamo vedendo, non ha minimamente a cuore risolvere i gravi problemi che il Paese si ritrova ad affrontare, per colpe delle sue politiche scellerate: una delle quali, la più drammatica, quella di destinare cospicua parte del nostro bilancio alle armi, per sostenere non solo la guerra in Ucraina, ma anche quella di Israele ed in ultimo ilriarmo in Europa, togliendo risorse alla sanità, alla scuola , ai lavoratori, ai poveri e opponendosi addirittura a una misera patrimoniale dell'1% voluta della CGIL che avrebbe intoccati partimoni immensi a solo 5000 persone.
Questa patrimoniale avrebbe potuto aiutare a risolvere solo parte dei nostri problemi: una goggia nel mare, che la Gioria disdegna. Lei una popolana, che acchiappato il potere se ne frega del popolo, mentre distribuisce prebende e risorse a tutti i suoi amici collocati nei posti chiave del governo del Paese.
Il disastro maggiore lo sta facendo anche che con leggi incostituzionali approvate ed in ultimo con la separazione delle carriere dei magistrati, ingannando il popolo sulla reale portata di questa riforma, che non risolve i problemi della giustizia, anzi li aggrava. Perchè due consigli superiori della magistratura sono voluti con l'intento inconfessato di volere sottomettere il PM all'esecutivo, il cui ministro della giustizia deciderà quali reati perseguire e, quindi, facendo saltare l'obbligatorietà dell'azione penale. Due consigli superiori della magistratura e un'unica Corte per l'azione disciplinare sia del PM che dei Giudici.
Prima si separa e poi unisce davvero incredibile!
Così facendo , però, il PM sarà sottomesso all'esecutivo , come ha candidamente affermato lo stesso Nordio, che ha voluto ricordare a Elly che questa riforma converrà anche a loro, quando saranno chiamati a governare.
Visto come stanno le cose non ci resta che votare NO, per difendere l'indipendenza della magistratura, la democrazia e la Costituzione Italiana, nata dalla resistenza che rimane il nostro solo baluardo contro chi, un passo alla volta, sta cercando di portarci dentro una dittatura, i cui contorni cominciano ben a delinearsi.
Basti pensare al sistema di Cuffaro scoperto in Sicilia per capire come oramai il governo del Paese è in mano a nestofanti che trattano il popolo come sudditi del loro impero, decretandone la vita e la morte, come dimostra a gestione clientelare della sanità in Sicilia e non solo: se sei amico del potere non ci sono problemi, altrimenti puoi morire!
Un sistema da brivido non c'è che dire!
N.T.
venerdì 7 novembre 2025
Post da incorniciare🔝🔝🔝 (autore Luigi Quartucci)
"Povera Gioggia! Non gliene va bene una che sia una! Ce l'hanno tutti con lei perchè è piccola e nera.
Ha fatto la grande riforma dell'autonomia e la Corte Costituzionale glie l'ha cancellata.
Ha disastrato il bilancio per soddisfare il genio pontiere de noantri e la Corte dei Conti le ha segato il progetto.
Ha tuonato contro i magistrati comunisti e sostenuto che il ponte si farà a ogni costo, poi le hanno ricordato che, senza il visto della Corte, il costo lo pagherà lei di tasca sua ed ha capito di essere fregata.
Ha sventrato i conti dello Stato per costruire un resort in Albania dove avrebbe fatto deportare gli immigrati clandestini e le hanno fatto fare solo due spedizioni il lunedì per farli rientrare tutti il martedì, le leggi europee e italiane non consentono la deportazione. Ora lì non c'è nessuno e gli albanesi hanno chiesto di smantellarli e portarseli via!
Ha svuotato gli arsenali italiani per mandare tutto quello che avevamo a un pazzo drogato e corrotto e quello ha perso la guerra, le armi scadenti sono state distrutte, quelle buone se le è rivendute sul mercato nero tenendosi lui i soldi e ora c'è solo da pregare che la Russia non ci invada perchè non ci è rimasta neppure una fionda per difenderci!
Ha fatto di tutto per apparire in mille selfie con tutti quelli che contano, tanto da sembrare Paolini, ve lo ricordate?, il cretino che si metteva sempre alle spalle dei giornalisti per apparire nelle riprese televisive e non le hanno fatto firmare nemmeno il registro turistico delle presenze.
Ha assicurato che avrebbe fatto il pontiere (questa dei ponti è proprio una mania!) con gli USA per la faccenda dei dazi e, invece che al 10%, Donald O'Pazzo ce li ha messi al 15%.
Ha raccontato un sacco di minchiate per giustificare il rimpatrio con volo di Stato di un criminale libico assassino e stupratore di bambini, violando l'ordine di aresto emesso dalla Corte Penale Europea, sputtanando l'Italia oltre misura, e ora glielo hanno arrestato i libici, facendole collezionare la figura di merda numero 10.000!
E, come se non bastasse la montagna di merda che ha accumulato e sulla quale è seduta, ci mancava quel rompiscatole di Ranucci, pluriquerelato da lei e dai suoi scagnozzi, che prima si fa esplodere una bomba in auto, poi diffonde un servizio nel quale fa vedere al mondo che Gioggia la non ricattabile, la madre cristiana, la donna integerrima, quella che chiese le immediate dimissioni di Josefa Idem per una ricevuta di 1.000 euro dell'Imu non regolare, ha fatto accatastare la sua villa hollywwodiana extralusso come villino, risparmiando qualcosina come 70.000 euro di imposte catastali, alla faccia degli italiani.
È una settimana che non si hanno più notizie di lei; qualcuno dovrebbe ricordarle che, fra le tante cose che ha millantato di essere in questi anni, non è un opossum e quindi la tattica di fingersi morta per non farsi catturare dai predatori non funziona"
Marzio Cattaneo
Cara Marta e noi cosa dobbiamo dire che stanno distruggendo l ITALIA LIBERA ANTIFASCISTA DEMOCRATICA Buon venerdì inoltrato cara compagna un abbraccio di cuore con affetto Marzio
Piazzapulita, uno strepitoso Corrado Formigli ha fatto una cosa semplice: ha preso i fatti, li ha messi in fila e ha mostrato a tutti cos’è davvero la riforma della giustizia voluta da Giorgia Meloni.
Resistenza
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Niente chiacchiere, niente tifo, niente propaganda. Solo nomi, date, dichiarazioni. Le loro.
Da leggere e da rileggere fino alla fine, parola per parola:
“Stasera, per parlare di questa riforma dei magistrati, voglio fare proprio quella che è l'attività base di un giornalista tutti i giorni: mettere in fila i fatti e ricostruire il contesto.
E voglio ripartire da questa frase del grande Paolo Borsellino: “La separazione delle carriere è un cavallo di Troia per disarticolare la forza unitaria dell'azione giudiziaria”.
Queste le sue parole. Paolo Borsellino, icona della nostra Presidente del Consiglio, che più volte ci ha detto che ha cominciato a fare politica proprio nel mito di Paolo Borsellino.
Ma come è possibile?
D'altronde ci sono anche tanti esponenti del partito attualmente al governo che la pensavano come Paolo Borsellino.
E allora voglio cominciare con questo cartello che ci mostra cosa diceva il Presidente del Senato Ignazio La Russia il 4 novembre 2002: “Di separazione delle carriere dei magistrati, per ora non si parla”.
E poi, nel 2008 diceva: “Il rischio è delegittimare i magistrati e recare danno ai cittadini”.
Poi c'è Edmondo Cirielli, che nel 2016 diceva: “L’assoluzione di noti politici conferma che la magistratura nel suo complesso agisce correttamente con imparzialità. Tra giudice e pubblica accusa non c'è alcuna strategia condivisa. Questo sgombra il campo dalla polemica sulla separazione delle carriere”.
E poi c'era l'attuale sottosegretario della Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, che è stato anche magistrato, che nel 2002 diceva: “Niente strappi sulla separazione delle carriere dei magistrati perché bisogna evitare passaggi traumatici”.
Perfino il ministro della Giustizia, Nordio, nel 1994 firmò un appello insieme all'Associazione Nazionale dei Magistrati contro la separazione delle carriere.
E allora che cosa è successo?
Molto semplice: che i Fratelli d'Italia nel frattempo sono andati al potere ed essendo andati al potere non vogliono i magistrati tra le scatole, non vogliono che la magistratura metta i bastoni tra le ruote al governo.
Sì dirà: “Lo dici tu, Formigli, perché sei il solito fazioso e maligno”.
No, non lo dico io. Lo dicono loro, lo dicono loro con le loro stesse dichiarazioni.
Allora cominciamo a mostrarvi come mai l'articolo 104 della Costituzione italiana, che dice la magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere, rischia di diventare carta straccia.
Cominciamo con la fonte più autorevole, la Presidente del Consiglio.
Giorgia Meloni, il 29 ottobre 2025, dice che “la riforma costituzionale della giustizia e la riforma della Corte dei Conti rappresentano la risposta più adeguata a una intollerabile invadenza”.
Cioè ,avete capito: intanto mette insieme Corte dei Conti e separazione delle carriere, che non c'entrano nulla l'una con l'altra.
Ma c'è un unico fine e il fine non è l'efficienza dello Stato, non è la terzietà del giudice rispetto al pubblico ministero.
Il fine è che bisogna mettere a posto i magistrati, limitare la loro “invadenza”, che siano giudici penali, giudici civili o giudici contabili.
Anche se poi non si capisce una cosa: se la Corte dei Conti è invadente quando si occupa dei conti del ponte dello stretto, di cosa si dovrebbe occupare? Di caccia e pesca?
Ancora più sfacciato, però, è il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, che in un'intervista al Corriere della Sera di qualche giorno fa dice questo:
“Questa riforma fa recuperare alla politica il suo primato costituzionale. Il governo Prodi cadde perché Mastella fu indagato per accuse poi rivelate si infondate. Mi stupisce che Elly Schlein non capisca che questa riforma gioverebbe anche a loro nel momento in cui andassero al governo”.
Avete capito? Cioè, la riforma... del CSM non parla minimamente dei ministri, non dice nulla su come i ministri debbono essere indagati o meno dalla magistratura. Perla di separazione delle carriere tra pm e giudice. Non parla dei ministri, ma è evidente che l’intento è quello, lo dice il ministro della Giustizia: sottrarre la politica alle attenzioni della magistratura.
Dice di più, il Ministro Nordio. Dice: “Ma come Elly Schlein? Ma tu che sei una donna intelligente, non serve anche a te una magistratura un po' più a cuccia casomai sarai al governo?”.
Ecco, alla fine il povero Paolo Borsellino lo aveva capito molto bene: dividere la magistratura in due tronconi significava indebolirla e renderla in qualche maniera più debole di fronte al potere politico.
È questa la natura politica più profonda: quella per cui la magistratura non deve osare frapporsi tra il potere politico e il popolo.
Vorrei chiudere con alcuni dati sulla giustizia italiana.
Durata delle cause civili in Italia:
primo grado, 540 giorni;
secondo grado, 753 giorni;
terzo grado, 1063 giorni.
Più del doppio della media europea.
Queste sono le cause civili. Andiamo alle cause penali:
primo grado, 355 giorni in media;
secondo grado, 750 giorni;
terzo grado, 101 giorni.
Siamo a circa quattro volte in più della media europea.
Ma la più importante riforma di questo governo, la più strombazzata, la più annunciata, quella che addirittura cambia la Costituzione, porta il Paese a un referendum durissimo di contrapposizioni, di divisioni, non guarda a quei numeri, non risolve assolutamente quei numeri, non si occupa di quei numeri che riguardano i cittadini, ma semplicemente si occupa di dividere la magistratura.
Perché? Questa è una delle tante domande che si potrebbero fare alla Presidente del Consiglio Meloni.
Ma questa è davvero una domanda inutile, perché sia la Meloni sia Nordio hanno già abbondantemente e sinceramente risposto con le loro proprie parole”.
Lorenzo Tosa
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La Procura di Palermo ha chiesto gli arresti domiciliari per l’ex Presidente della Regione Siciliana Salvatore Totò Cuffaro e altre 18 persone con l’accusa, gravissima, di associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione.
A Cuffaro e gli altri - tra cui anche il deputato di Noi Moderati Saverio Romano - viene contestato un presunto sistema di appalti pilotati nella sanità siciliana.
Ora, garantismo sempre e comunque. E vale anche per questo caso, su cui toccherà a inquirenti e giudici fare il proprio mestiere.
Ma stiamo parlando di uno, Totò Cuffaro, condannato in via definitiva a sette anni (di cui scontati meno di 5 tra indulto e buona condotta) per favoreggiamento a Cosa nostra!
Tanto per ricordare di chi e cosa stiamo parlando.
Aveva anche l’interdizione dai pubblici uffici, annullata due anni fa dal Tribunale di Sorveglianza di Palermo.
Ecco, in un Paese civile, semplicemente, banalmente, il tema non è nemmeno che uno come Cuffaro, dopo tutto questo, sia stato libero di tornare a occuparsi direttamente della cosa pubblica. Fatto già di per sé inaudito.
Il punto sono le centinaia di migliaia di siciliani che lo hanno votato, sostenuto, spalleggiato.
Ma cosa altro deve succedere perché l’Italia voti una classe politica degna di questo nome?
Lucrare sulla sanità pubblica, sulla pelle delle persone, è una delle cose più abiette che si possano fare.
E, se i fatti saranno accertati, sia fatta giustizia, vera, chiara e senza sconti, almeno nelle aule di un tribunale (sempre che il Parlamento - nel caso di Romano - glielo permetterà).
Per il degrado morale e culturale di un Paese ho molte meno speranze.
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